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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2479 del 5 febbraio 2007
«Le false o omesse indicazioni di fatti la cui conoscenza è indispensabile alla controparte per una corretta formazione della sua volontà contrattuale (nella specie, in una compravendita di automezzi, non era stato comunicato che gli stessi erano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1204 del 4 aprile 1975
«È ammissibile la risoluzione per inadempimento del contratto condizionato sospensivamente ad una condicio juris e rimasto inefficace per il mancato avviamento della condizione — nella specie diniego di concessione di licenza d'importazione della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45482 del 9 dicembre 2008
«Ai fini della determinazione della competenza per territorio in ordine al delitto di importazione nel territorio dello Stato di sostanze stupefacenti, si deve avere riguardo - trattandosi di reato di carattere istantaneo - al momento di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17426 del 14 aprile 2003
«In tema di stupefacenti, la competenza territoriale a conoscere del delitto di cui all'art. 73 D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 si radica nel luogo d'ingresso della sostanza psicotropa entro il confine di Stato, ove tale luogo sia accertato, ed...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1737 del 13 luglio 1998
«Il giudice della libertà, nel rispondere ai rilievi dell'appellante, può e deve esaminare tutte le risultanze delle indagini senza violare il principio devolutivo dell'appello, atteso che il devolutum è costituito dai motivi di gravame e non dal...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6071 del 4 giugno 1991
«In materia di spese processuali penali, a differenza del processo civile, nei rapporti tra Stato e imputato non vige il principio della soccombenza. La materia è regolata dalle norme del c.p.p. (artt. 479 e 488 c.p.p. abrogato; artt. 425 e 427...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9916 del 11 marzo 2010
«Ricorre la violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza se il fatto contestato sia mutato nei suoi elementi essenziali in modo tale da comportare un effettivo pregiudizio ai diritti della difesa. (Nella specie la Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4407 del 4 ottobre 1995
«Ai fini della concedibilità dell'estradizione per l'estero, per soddisfare il requisito della doppia incriminabilità, di cui all'art. 13, comma 2, c.p., non è necessario che lo schema astratto della norma incriminatrice dell'ordinamento straniero...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 873 del 5 febbraio 1997
«A norma dell'art. 6 c.p., che è diretto ad affermare il principio di territorialità del diritto penale ed a privilegiare la giurisdizione italiana, è sufficiente, perché il reato si consideri commesso nel territorio dello Stato, che quivi si sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3597 del 28 dicembre 1993
«In sede di determinazione della pena ai sensi dell'art. 3, secondo comma, L. 3 luglio 1989, n. 257, contenente le norme di attuazione della Convenzione di Strasburgo sul trasferimento delle persone condannate, adottata il 21 marzo 1983 e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21251 del 14 maggio 2003
«In tema di estradizione per l'estero, la condizione di reciprocità, prevista dall'art. 7 della Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, nel caso in cui il reato motivante la domanda d'estradizione sia stato commesso fuori del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8951 del 22 ottobre 1984
«Le pene accessorie dell'interdizione temporanea o sospensione dalla professione, arte, industria, commercio o mestiere non sono applicabili nei confronti di colui che abbia venduto o messo in vendita merci ovvero che abbia offerto od eseguito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15481 del 1 aprile 2004
«Non ricorre la fattispecie del così detto «concorso anomalo» di cui all'art. 116 c.p., bensì quella prevista all'art. 48 c.p. nel caso in cui si accerti che i concorrenti non abbiano avuto ab origine un accordo criminoso comune - inteso come...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47701 del 12 dicembre 2003
«In tema di sequestro preventivo (art. 321 c.p.p.), non sussiste il fumus del delitto di truffa ai danni dello Stato (art. 640, n. 1, c.p.), nell'ipotesi di attività commerciale avente per oggetto l'importazione di autoveicoli usati da paesi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12795 del 29 marzo 2011
«Il delitto di truffa si consuma nel momento del conseguimento, da parte dell'agente, del profitto della propria attività criminosa. (In applicazione del principio, la Corte, in fattispecie di truffa consistita nell'importazione, senza versamento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6825 del 16 febbraio 2007
«È ammissibile il concorso tra il reato di truffa aggravata in danno dello Stato e quelli di emissione ed utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, non operando, nel rapporto tra i suddetti illeciti penali, il principio di specialità, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40358 del 8 novembre 2011
«Il reato di cui all'art. 679 c.p. si distingue da quello previsto dall'art. 678 c.p., perché mentre quest'ultimo è diretto a salvaguardare la pubblica incolumità in relazione ai pericoli che possono derivare dalla fabbricazione, importazione,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34116 del 6 settembre 2007
«In tema di stupefacenti, nel caso in cui il «corriere» della droga proveniente da uno Stato estero, sia sbarcato in un aeroporto italiano al solo fine di transitarvi verso una ulteriore destinazione estera, il delitto di importazione di sostanze...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2329 del 1 agosto 2000
«Deve ritenersi commesso in Italia, ai sensi dell'art. 6 c.p., il reato di associazione per delinquere (nella specie, di tipo mafioso), e sussiste, quindi, la giurisdizione del giudice penale italiano, nell'ipotesi in cui gli associati acquistino...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6605 del 2 giugno 2000
«Deve ritenersi sussistente la giurisdizione del giudice italiano nei confronti del cittadino straniero che, pur senza essere mai stato in Italia, abbia collaborato, nella consapevolezza che si dava esecuzione ad un reato deliberato sul territorio...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7204 del 23 luglio 1997
«Per l'applicabilità del principio di territorialità, di cui all'art. 6 c.p., è sufficiente che in Italia sia avvenuta una parte dell'azione anche piccola, purché preordinata — secondo una valutazione ex post — al raggiungimento dell'obiettivo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7455 del 26 giugno 1992
«Per il principio di territorialità della legge penale di cui al secondo comma dell'art. 6 c.p. il reato si considera commesso nel territorio dello Stato anche quando l'azione o l'omissione che lo costituisce si sia ivi realizzata soltanto in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29702 del 16 luglio 2003
«In relazione a reati commessi in parte anche all'estero, ai fini dell'affermazione della giurisdizione italiana, è sufficiente che nel territorio dello Stato si sia verificato l'evento o sia stata compiuta, in tutto o in parte, l'azione, con la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12523 del 20 settembre 1990
«Il punto centrale di distinzione del reato di favoreggiamento rispetto ai reati presupposti è costituito dalla circostanza che questi ultimi siano stati già commessi. Sicché la condotta criminosa dell'autore sarà qualificabile a titolo di concorso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1430 del 15 febbraio 1997
«In tema di delitti contro l'incolumità pubblica, nel caso di importazione nel territorio della Repubblica di prodotti alimentari nocivi, deve ritenersi sussistente la responsabilità penale dell'importatore, in relazione al reato di cui agli artt....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38599 del 5 ottobre 2009
«Il dolo specifico nel reato di cui art. 455 c.p. è richiesto soltanto in relazione alle condotte di importazione, acquisto o detenzione di monete contraffatte o alterate, come fine di metterle in circolazione, e non anche per le condotte di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5551 del 12 maggio 1992
«Ai fini della configurabilità del delitto di cui all'art. 453, n. 3, c.p., il fatto che le banconote falsificate siano state portate da un'altra persona nel luogo in cui doveva avvenire lo scambio non esclude la detenzione da parte dell'imputato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 33934 del 10 ottobre 2002
«Esiste una sostanziale diversità di funzione tra l'ordine di demolizione di cui all'art. 7, ultimo comma, della legge n. 47/1985 ed il potere di subordinare la sospensione della pena alla demolizione dell'opera, quale condizione prevista dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 574 del 28 gennaio 1997
«Il concorso di persone nel reato non esige imprescindibilmente - soprattutto quando si tratti di condotte articolate e protraentisi nel tempo come quella di importazione di stupefacenti - che tutti i concorrenti esplichino attività identiche o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11176 del 17 marzo 2015
«La contravvenzione prevista dall'art. 679 cod.pen. si distingue da quella di cui all'art. 678 cod.pen., perché, mentre quest'ultima è diretta a salvaguardare la pubblica incolumità in relazione ai pericoli che possono derivare dalla fabbricazione,...»