-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6359 del 24 giugno 1996
«Una perizia effettuata in altro procedimento e di cui venga data lettura in dibattimento può essere utilizzata anche se non sia stato sentito il perito. Invero detto obbligo non è previsto dall'art. 511 bis relativo alla lettura di verbali di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4622 del 14 ottobre 1978
«La necessità di esaminare, in un giudizio possessorio, il titolo di acquisto, di possesso o di detenzione del bene controverso deriva dalla condotta del convenuto nel giudizio possessorio, nel senso che, se il convenuto, in luogo di negare il...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 781 del 8 aprile 1993
«Il mutamento della persona del giudice non rende di per sè necessaria la rinnovazione della citazione, necessitando solo che il nuovo giudice svolga interamente il dibattimento, in modo che sia osservata la disposizione dell'art. 525, secondo...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38240 del 15 novembre 2002
«Qualora venga lamentata la falsità di un verbale di dibattimento (nella specie, in ordine all'erronea indicazione della data di rinvio dell'udienza), il giudice non può né disattendere il contenuto della denuncia sul rilievo della valenza...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35187 del 21 ottobre 2002
«Ai fini della sussistenza della circostanza aggravante comune consistente nell'avere agito con crudeltà verso le persone, non è necessario che l'azione del colpevole sia diretta contro la vittima, essendo sufficiente che essa sia indirizzata verso...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9441 del 6 novembre 1996
«L'art. 479 c.p.p. (questioni civili o amministrative) rimette alla piena discrezionalità del giudice penale la decisione in ordine alla possibilità di disporre la sospensione del dibattimento fino a che la risoluzione della controversia civile,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13780 del 10 aprile 2002
«Anche nel rito abbreviato è possibile la sospensione del procedimento, tanto in attesa della risoluzione di questione sullo stato di famiglia o di cittadinanza (ai sensi dell'art. 3 c.p.p.), quanto in pendenza di giudizio su altre questioni...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4419 del 8 febbraio 2005
«In tema di applicazione della pena a richiesta delle parti ai sensi dell'art. 444 e segg. c.p.p., poiché la decisione del giudice che ratifica l'accordo corrisponde all'interesse che le parti hanno ritenuto di soddisfare con la richiesta di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27254 del 14 luglio 2010
«Pur dopo l'entrata in vigore del D.L. 12 febbraio 2010 n. 10 (Disposizioni urgenti in ordine alla competenza per procedimenti penali a carico di autori di reati di grave allarme sociale), convertito nella L. 6 aprile 2010 n. 52, che ha attribuito...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5400 del 8 maggio 2000
«A seguito della modifica dell'art. 5 c.p.p., apportata con il D.L. 22 febbraio 1999, n. 29, convertito in legge 21 aprile 1999, n. 109, i delitti di rapina aggravata appartengono alla competenza del tribunale, e quindi della corte d'appello in...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6095 del 31 gennaio 1996
«Qualora una legge istitutiva di nuovo tribunale disponga che la competenza rimanga attribuita a quello in precedenza competente per i procedimenti per i quali sia stato dichiarato aperto il dibattimento, la circostanza che, essendo intervenuta...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3784 del 7 aprile 1995
«Considerata la natura permanente del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti non è censurabile l'affermazione di competenza ratione loci del giudice del luogo in cui ha avuto inizio la consumazione del...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13619 del 25 marzo 2003
«Nel delitto di corruzione, allorché all'accordo illecito segua la corresponsione del compenso, il luogo di consumazione del reato va identificato in quello nel quale tale compenso viene materialmente corrisposto. (Fattispecie in tema di competenza...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9834 del 19 settembre 2000
«La speciale competenza stabilita dall'art. 11 c.p.p. per i procedimenti riguardanti i magistrati ha natura non di competenza funzionale ma di competenza per territorio. Essa non può pertanto essere eccepita o rilevata dopo il termine di cui...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12591 del 28 dicembre 1995
«La norma dell'art. 335 c.p.p., che impone al P.M. le annotazioni sul registro a scopo ricognitivo, pur essendo correlata ai termini per richiedere il rinvio a giudizio ai sensi dell'art. 405 c.p.p., è sfornita per sé stessa di sanzione. Pertanto,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1245 del 31 gennaio 1998
«In tema di false comunicazioni sociali, qualora la redazione di falsa contabilità serva di supporto alla falsa rappresentazione della realtà sociale offerta dal bilancio, chiunque, benché estraneo, contribuisca a tali artifici contabili, nella...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 983 del 17 gennaio 2011
«I giudizi pendenti nel medesimo stato e grado possono essere riuniti nel corso di tutto il grado nel quale essi si trovano, anche successivamente al compimento delle formalità di apertura del dibattimento.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6221 del 16 febbraio 2006
«Il riconoscimento della circostanza attenuante della dissociazione attuosa, prevista dall'art. 8 D.L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. con L. n. 203 del 1991, secondo cui «la pena dell'ergastolo è sostituita da quella della reclusione da dodici a...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11854 del 4 dicembre 1995
«Qualora il giudice del dibattimento abbia, con ordinanza, respinto la richiesta di disporre la riunione fra più procedimenti, ritenendo non configurabile il prospettato vincolo della continuazione tra i reati che ne formano oggetto, la successiva...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1328 del 10 febbraio 1995
«Nessuna forma d'impugnazione è prevista dal nuovo codice di rito per i provvedimenti di riunione (o di separazione) dei processi. E poiché nel sistema processuale vigente è conservata la regola della tassatività delle impugnazioni, ne deriva che...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2949 del 22 marzo 1995
«La dichiarazione di incompetenza per materia può essere emessa dal giudice del dibattimento prima di ogni altra decisione, ed in particolare anche prima della decisione sulle questioni preliminari di cui all'art. 491 c.p.p. — da coordinarsi, a...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2096 del 10 luglio 1993
«Nella fase degli atti preliminari al dibattimento il giudice può conoscere della propria competenza per materia, ex art. 21 c.p.p., ma solo sul fatto contestato che sia rimasto immutato, non avendo egli, allo stato, potuto prendere piena...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6559 del 26 maggio 1999
«L'incompetenza per territorio non può essere eccepita né rilevata dopo il termine preclusivo costituito dall'accertamento per la prima volta della costituzione delle parti: e ciò anche se la possibilità concreta di proporla sia sorta...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5230 del 16 novembre 1995
«La competenza per territorio non può essere determinata sulla base delle sopravvenute dichiarazioni rese nel dibattimento dall'imputato circa il luogo della commissione del reato; la legge processuale, infatti, stabilendo, art. 21, comma 2,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 242 del 27 febbraio 1995
«L'incompetenza per territorio non può essere eccepita o rilevata d'ufficio, secondo quanto disposto dall'art. 491 c.p.p., dopo che per la prima volta sia compiuto in dibattimento l'accertamento della costituzione delle parti. Il rinvio del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2739 del 6 giugno 1998
«Data la preminenza del principio costituzionale del giudice naturale su quello della perpetuatio jurisdictionis, l'attribuzione della competenza determinata da ragioni di connessione assume i connotati della definitività solo una volta che, dopo...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1938 del 9 ottobre 1998
«Il principio secondo il quale l'ordinanza ammissiva di incidente probatorio non ha carattere decisorio ma strumentale e non è pertanto soggetta ad alcuna forma di gravame, si estende anche alla pronuncia con la quale il giudice dichiari, a seguito...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1760 del 11 maggio 1996
«Poiché le regole sulla competenza risultano tassativamente preordinate anche per il processum libertatis, qualora il giudice del dibattimento dichiari la propria incompetenza, ordinando la trasmissione degli atti al pubblico ministero presso il...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 25657 del 12 giugno 2003
«A norma dell'art. 38 legge 10 aprile 1951, n. 287, di riordinamento dei giudizi di assise, quando nelle leggi di procedura penale si fa riferimento a giudice di competenza superiore o a giudice superiore, la corte di assise si considera giudice di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 108 del 5 marzo 1996
«La competenza per materia, nell'ipotesi cosiddetta per eccesso, è regolata dall'art. 23, comma 2, c.p.p., per il quale se il reato appartiene alla cognizione di un giudice di competenza inferiore, l'incompetenza è rilevata o eccepita, a pena di...»