AUTORE:
Andrea Gangemi
ANNO ACCADEMICO: 2017
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea (vecchio ordinamento)
ATENEO: Universitą degli Studi di Pavia
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
La presente ricerca è dedicata al riconoscimento delle sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale nell’ordinamento italiano, con particolare riferimento all’invalidità canonica per simulazione.
Per ciò che riguarda la metodologia seguita nella ricerca, si è anzitutto ritenuto imprescindibile una trattazione dei profili generali degli istituti del matrimonio concordatario e della delibazione, nel significativo passaggio dal Concordato Lateranense del 1929 all’Accordo di revisione del 1984.
Si è poi ritenuto fondamentale dar conto del notevole ruolo rivestito in materia dalla giurisprudenza, in particolare da quella di legittimità. La Corte di Cassazione infatti, nell’esercitare la propria funzione nomofilattica, ha contribuito grandemente all’evoluzione del diritto ecclesiastico, adattando ai casi concreti quei principi fondamentali dell’ordinamento –il cui rispetto è alla base del procedimento delibativo- altrimenti destinati a rimanere “fluidi” o troppo generici.
A rendere il quadro più complesso è la difficoltà di delimitare sempre con precisione i confini delle giurisdizioni ecclesiastica e civile.
Nel primo capitolo si trattano i principali aspetti del matrimonio concordatario: pubblicazioni, celebrazione, trascrizione.
Il secondo capitolo affronta i principali nodi problematici del riconoscimento delle sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale: procedimento, giurisdizione, rispetto del diritto di difesa, compatibilità delle pronunce con l’ordine pubblico.
Nel terzo ed ultimo capitolo si prende in esame il tema specifico della simulazione, certamente uno degli aspetti del matrimonio concordatario maggiormente affrontati dalla giurisprudenza.
Ci si sofferma in particolare sulla simulazione unilaterale, questione che riguarda direttamente l’operatività del limite dell’ordine pubblico, principio invalicabile che governa il procedimento di delibazione della sentenza ecclesiastica.
Per ciò che riguarda la metodologia seguita nella ricerca, si è anzitutto ritenuto imprescindibile una trattazione dei profili generali degli istituti del matrimonio concordatario e della delibazione, nel significativo passaggio dal Concordato Lateranense del 1929 all’Accordo di revisione del 1984.
Si è poi ritenuto fondamentale dar conto del notevole ruolo rivestito in materia dalla giurisprudenza, in particolare da quella di legittimità. La Corte di Cassazione infatti, nell’esercitare la propria funzione nomofilattica, ha contribuito grandemente all’evoluzione del diritto ecclesiastico, adattando ai casi concreti quei principi fondamentali dell’ordinamento –il cui rispetto è alla base del procedimento delibativo- altrimenti destinati a rimanere “fluidi” o troppo generici.
A rendere il quadro più complesso è la difficoltà di delimitare sempre con precisione i confini delle giurisdizioni ecclesiastica e civile.
Nel primo capitolo si trattano i principali aspetti del matrimonio concordatario: pubblicazioni, celebrazione, trascrizione.
Il secondo capitolo affronta i principali nodi problematici del riconoscimento delle sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale: procedimento, giurisdizione, rispetto del diritto di difesa, compatibilità delle pronunce con l’ordine pubblico.
Nel terzo ed ultimo capitolo si prende in esame il tema specifico della simulazione, certamente uno degli aspetti del matrimonio concordatario maggiormente affrontati dalla giurisprudenza.
Ci si sofferma in particolare sulla simulazione unilaterale, questione che riguarda direttamente l’operatività del limite dell’ordine pubblico, principio invalicabile che governa il procedimento di delibazione della sentenza ecclesiastica.