AUTORE:
Antonino Ingoglia
ANNO ACCADEMICO: 2021
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Libera Univ. degli Studi Maria SS.Assunta-(LUMSA) di Roma
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
L’attuale periodo storico, la cui promessa è quella di apportare innovazioni alla vita umana, più velocemente rispetto a qualsiasi età precedente, ha contribuito ad un netto progresso nell’ambito sociale, culturale e lavorativo; la nascita dei moderni computer, che sono attualmente alla portata di tutti, ha drasticamente cambiato il modo di vivere della collettività, semplificando la vita di tutti i giorni. Oltre ogni dubbio, l’avanzamento tecnologico porta con sé l’inevitabile bisogno da parte del legislatore di creare un complesso di norme volte a fondare un sistema legislativo che assicuri la protezione di quei beni giuridici che rischiano inevitabilmente di essere compromessi tramite l’utilizzo “malevolo” di tali strumenti.
Inizialmente, non era prevista alcuna tutela avverso i reati informatici, in quanto gli stessi non erano considerati un pericolo per la società; a causa della scarsa conoscenza del fenomeno, i delitti in materia informatica erano considerati frutto di azioni isolate e pertanto prive di rilevanza.
Nell’ultimo decennio, tuttavia, i mezzi informatici sono divenuti un fenomeno di massa, ed è pertanto stata abbandonata la concezione della scarsa rilevanza di tali fatti, nascendo, viceversa, un’attenzione peculiare verso quest’ultimi.
In questo elaborato saranno analizzati, innanzitutto, proprio i progressi normativi degli ultimi anni, aventi lo scopo di reprimere le condotte criminose in materia di reati informatici.
Nel secondo capitolo, saranno analizzate le fattispecie delittuose previste all’interno del Codice Penale, tenendo conto della normativa vigente anche a livello sovranazionale. Saranno trattati, in particolare, i reati elaborati in un’ottica anticipatoria della tutela penale, prendendo in considerazione le cosiddette norme di “sbarramento”, nonché una classificazione che tiene conto dei soggetti coinvolti e del bene giuridico leso, elementi imprescindibili al fine di delineare le numerose tipologie di reato che, ad oggi, sono previste nel novero dei comportamenti antigiuridici.
Nell’ultimo capitolo, infine, verrà effettuata un'accurata analisi delle riforme introdotte con la legge 15 febbraio 2012, n.12, grazie alla quale sono state introdotte alcune nuove disposizioni in materia di confisca dei beni informatici e telematici, utilizzati per la commissione di reati informatici, e di destinazione dei medesimi beni, tenendo conto delle posizioni dottrinarie in tal senso.
Inizialmente, non era prevista alcuna tutela avverso i reati informatici, in quanto gli stessi non erano considerati un pericolo per la società; a causa della scarsa conoscenza del fenomeno, i delitti in materia informatica erano considerati frutto di azioni isolate e pertanto prive di rilevanza.
Nell’ultimo decennio, tuttavia, i mezzi informatici sono divenuti un fenomeno di massa, ed è pertanto stata abbandonata la concezione della scarsa rilevanza di tali fatti, nascendo, viceversa, un’attenzione peculiare verso quest’ultimi.
In questo elaborato saranno analizzati, innanzitutto, proprio i progressi normativi degli ultimi anni, aventi lo scopo di reprimere le condotte criminose in materia di reati informatici.
Nel secondo capitolo, saranno analizzate le fattispecie delittuose previste all’interno del Codice Penale, tenendo conto della normativa vigente anche a livello sovranazionale. Saranno trattati, in particolare, i reati elaborati in un’ottica anticipatoria della tutela penale, prendendo in considerazione le cosiddette norme di “sbarramento”, nonché una classificazione che tiene conto dei soggetti coinvolti e del bene giuridico leso, elementi imprescindibili al fine di delineare le numerose tipologie di reato che, ad oggi, sono previste nel novero dei comportamenti antigiuridici.
Nell’ultimo capitolo, infine, verrà effettuata un'accurata analisi delle riforme introdotte con la legge 15 febbraio 2012, n.12, grazie alla quale sono state introdotte alcune nuove disposizioni in materia di confisca dei beni informatici e telematici, utilizzati per la commissione di reati informatici, e di destinazione dei medesimi beni, tenendo conto delle posizioni dottrinarie in tal senso.