AUTORE:
Davide Buongiovanni
ANNO ACCADEMICO: 2022
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą Telematica Pegaso
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Il presente elaborato affronta la complessa questione dell’evoluzione delle forme di comunicazione e degli strumenti informatici che ad oggi consentono agli organi inquirenti di facilitare le operazioni investigative di polizia rivelandosi molto efficaci per la lotta contro il crimine.
Tra i tanti strumenti utilizzati, si ricordano i captatori informatici che determinano un monitoraggio e una captazione reale e da remoto di tutta la sfera privata dei soggetti sottoposti, in modo tale da far sembrare l’intercettazione telefonica e la videoripresa in una data abitazione come strumenti vecchi e obsoleti. Tali captatori, come si avrà modo di vedere nel corso della trattazione, vengono introdotti su smartphone, tablet, e computer autoinstallanti attraverso una mail proveniente da un’amministrazione pubblica non sospetta o attraverso il download da un sito abitualmente frequentato dalla vittima che, aggirando i sistemi di sicurezza, consentono agli ufficiali di polizia giudiziaria di poter decifrare tutto ciò che viene digitato sulla tastiera, monitorare la navigazione in internet, perquisire i files salvati negli hard-disk o in cloud, accedere alle applicazioni di posta elettronica certificata e leggere il contenuto delle mail, intercettare le conversazioni telefoniche in entrata e in uscita, attivare il microfono ed effettuare intercettazioni ambientali o addirittura attivare la videocamera e riprendere tutto ciò che viene inquadrato.
Si tratta di prestazioni che consentono agli organi inquirenti di poter accedere e penetrare nell’intimità di una persona in una misura tanto profonda quanto pervasiva, che può finire col minacciare il diritto alla riservatezza dei cittadini, sia quelli sottoposti alle indagini che i terzi coinvolti, e inquinare la qualità di vita democratica di un paese.
Partendo da tale premessa, il presente elaborato analizza il modo in cui le istituzioni nazionali e sovranazionali hanno mostrato un interesse sempre più crescente al fine di individuare un equilibrato bilanciamento tra le esigenze investigative, da un lato, e il rispetto di un diritto fondamentale, come la privacy, dall'altro.
Tra i tanti strumenti utilizzati, si ricordano i captatori informatici che determinano un monitoraggio e una captazione reale e da remoto di tutta la sfera privata dei soggetti sottoposti, in modo tale da far sembrare l’intercettazione telefonica e la videoripresa in una data abitazione come strumenti vecchi e obsoleti. Tali captatori, come si avrà modo di vedere nel corso della trattazione, vengono introdotti su smartphone, tablet, e computer autoinstallanti attraverso una mail proveniente da un’amministrazione pubblica non sospetta o attraverso il download da un sito abitualmente frequentato dalla vittima che, aggirando i sistemi di sicurezza, consentono agli ufficiali di polizia giudiziaria di poter decifrare tutto ciò che viene digitato sulla tastiera, monitorare la navigazione in internet, perquisire i files salvati negli hard-disk o in cloud, accedere alle applicazioni di posta elettronica certificata e leggere il contenuto delle mail, intercettare le conversazioni telefoniche in entrata e in uscita, attivare il microfono ed effettuare intercettazioni ambientali o addirittura attivare la videocamera e riprendere tutto ciò che viene inquadrato.
Si tratta di prestazioni che consentono agli organi inquirenti di poter accedere e penetrare nell’intimità di una persona in una misura tanto profonda quanto pervasiva, che può finire col minacciare il diritto alla riservatezza dei cittadini, sia quelli sottoposti alle indagini che i terzi coinvolti, e inquinare la qualità di vita democratica di un paese.
Partendo da tale premessa, il presente elaborato analizza il modo in cui le istituzioni nazionali e sovranazionali hanno mostrato un interesse sempre più crescente al fine di individuare un equilibrato bilanciamento tra le esigenze investigative, da un lato, e il rispetto di un diritto fondamentale, come la privacy, dall'altro.