AUTORE:
Francesco Veraldi
ANNO ACCADEMICO: 2023
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Università degli Studi di Verona
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Con il presente elaborato di tesi si è voluto approfondire la tematica giuridica della succedibilità dell’identità personale e digitale e del patrimonio digitale del De Cuius.
Nei rilievi introduttivi vengono esposte le teorie alla base della classificazione dei diritti patrimoniali e personalissimi, analisi su cui poggiano le categorie della indisponibilità e intrasmissibilità.
Inizialmente, verrà tratteggiato il concetto dell’identità personale, nella sua dimensione complessa e variegata, in quanto presenta una natura autonoma e al tempo stesso connessa intrinsecamente ad una pluralità di diritti personalissimi, quali il diritto al nome, all’immagine, morale d’autore, che verranno singolarmente enucleati ed osservati nella loro previsione legislativa, ermeneutica dottrinale ed applicazione concreta della giurisprudenza.
Per quanto attiene, poi, alla identità personale nella sua dimensione digitale, verrà messo in luce il suo carattere duale, identificativo e di credenziali d’accesso, nonché la tutela ad essa garantita dal Regolamento n. 679/2016.
Successivamente, vengono illustrati gli elementi che compongono l’eredità digitale, con specifico riguardo alla natura dei suoi beni ed alle clausole dei provider, quali limiti posti alla loro trasmissibilità “mortis causa”.
Verranno poi analizzate le novità introdotte con l’art. 2 terdecies del codice privacy, così come modificato dal D.Lgs. n. 101/2018, vero e propio “Codice in materia dei protezione dei dati personali”, in cui si annoverano il mandato “exequendum”, il legato di password, l’esecutore testamentario ed il mandato “post mortem” in relazione alla sua possibile violazione del divieto dei patti successori.
Nella parte finale, viene riportata l’importante pronuncia giurisprudenziale inerente all’aspetto fondamentale dell’interesse familiare meritevole di tutela, che concede ai parenti l’accesso ai dati personali del defunto.
In conclusione, viene prospettata - quale miglior soluzione accoglibile - la teoria dell’acquisto “iure proprio” anziché “iure hereditatis” dei diritti personalissimi, cui seguirà una riflessione circa le problematiche inerenti alla cosiddetta morte digitale e al diritto all’oblio. A questi, fanno seguito brevi cenni sulle prospettive degli “Smartcontract” come nuova forma di testamento registrato su di una blockchain.
Nei rilievi introduttivi vengono esposte le teorie alla base della classificazione dei diritti patrimoniali e personalissimi, analisi su cui poggiano le categorie della indisponibilità e intrasmissibilità.
Inizialmente, verrà tratteggiato il concetto dell’identità personale, nella sua dimensione complessa e variegata, in quanto presenta una natura autonoma e al tempo stesso connessa intrinsecamente ad una pluralità di diritti personalissimi, quali il diritto al nome, all’immagine, morale d’autore, che verranno singolarmente enucleati ed osservati nella loro previsione legislativa, ermeneutica dottrinale ed applicazione concreta della giurisprudenza.
Per quanto attiene, poi, alla identità personale nella sua dimensione digitale, verrà messo in luce il suo carattere duale, identificativo e di credenziali d’accesso, nonché la tutela ad essa garantita dal Regolamento n. 679/2016.
Successivamente, vengono illustrati gli elementi che compongono l’eredità digitale, con specifico riguardo alla natura dei suoi beni ed alle clausole dei provider, quali limiti posti alla loro trasmissibilità “mortis causa”.
Verranno poi analizzate le novità introdotte con l’art. 2 terdecies del codice privacy, così come modificato dal D.Lgs. n. 101/2018, vero e propio “Codice in materia dei protezione dei dati personali”, in cui si annoverano il mandato “exequendum”, il legato di password, l’esecutore testamentario ed il mandato “post mortem” in relazione alla sua possibile violazione del divieto dei patti successori.
Nella parte finale, viene riportata l’importante pronuncia giurisprudenziale inerente all’aspetto fondamentale dell’interesse familiare meritevole di tutela, che concede ai parenti l’accesso ai dati personali del defunto.
In conclusione, viene prospettata - quale miglior soluzione accoglibile - la teoria dell’acquisto “iure proprio” anziché “iure hereditatis” dei diritti personalissimi, cui seguirà una riflessione circa le problematiche inerenti alla cosiddetta morte digitale e al diritto all’oblio. A questi, fanno seguito brevi cenni sulle prospettive degli “Smartcontract” come nuova forma di testamento registrato su di una blockchain.