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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24450 del 19 novembre 2009
«Configurano un patto successorio - per definizione non suscettibile di conversione in un testamento, ai sensi dell'art. 144 c.c., in quanto in contrasto col principio del nostro ordinamento secondo cui il testatore è libero di disporre dei
propri...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 11213 del 16 maggio 2007
«L'erede legittimo che non abbia partecipato al giudizio, promosso dagli altri eredi legittimi, diretto a far dichiarare la decadenza del (diverso soggetto) chiamato con testamento dal diritto di accettare l'eredità, qualora convenga in via...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2923 del 7 aprile 1990
«Il conseguimento dello status di figlio naturale, con dichiarazione giudiziale di paternità ottenuta dopo la data di entrata in vigore della nuova disciplina di cui alla L. 19 maggio 1975, n. 151 ed in forza dell'operatività della disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1561 del 22 aprile 1975
«La divisione della comunione ereditaria non è impugnabile per errore, quando questo sia caduto sulle operazioni divisionali, ma è bensì impugnabile quando l'errore sia caduto sui presupposti della divisione (e così sulla quota spettante in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8448 del 3 settembre 1997
«Al fine di escludere la rescindibilità dell'atto di divisione, ai sensi dell'art. 764, secondo comma, c.c., non è sufficiente constatare che essa contenga una contestuale transazione, dovendosi, ancora, accertare che l'accordo transattivo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1029 del 2 febbraio 1994
«Sussiste un contratto divisorio soggetto alla rescissione laddove si riscontra la contemporanea esistenza degli elementi dell'attribuzione di valori proporzionali alle quote e dello scioglimento della comunione. Per contro, si è in presenza di una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4106 del 10 luglio 1985
«Il negozio con cui si scioglie una comunione incidentale ereditaria, ove posto in essere senza tener conto della proporzionalità tra valore dell'asse e quota attribuita (elemento essenziale del negozio divisorio) per dirimere o prevenire...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 137 del 9 gennaio 1984
«In tema di divisione ereditaria, l'art. 764 secondo comma c.c., secondo il quale l'azione di rescissione per lesione oltre il quarto, di cui al precedente art. 763 c.c., non è ammessa contro la transazione che ha posto fine alle questioni insorte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4647 del 12 maggio 1994
«Anche nella disciplina dei rapporti patrimoniali tra i coniugi è ammissibile il ricorso alla transazione per porre fine o per prevenire l'insorgenza di una lite tra le parti, sia pure nel rispetto della indisponibilità di talune posizioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2788 del 15 marzo 1991
«L'accordo con il quale i coniugi pongono consensualmente termine alla convivenza può anche riguardare rapporti non immediatamente riferibili, né collegati in relazione causale al regime di separazione o ai diritti ed agli obblighi del perdurante...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4258 del 24 febbraio 2006
«Ai sensi dell'art. 1108, comma terzo, c.c. (applicabile al condominio in virtù del rinvio operato dall'art. 1139 c.c.), è richiesto il consenso di tutti i comunisti - e, quindi, della totalità dei condomini - per gli atti di alienazione del fondo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13707 del 12 giugno 2007
«In tema di azione di regolamento di confini, il giudice di merito deve fondare il proprio accertamento sulla base delle risultanze dei rispettivi titoli di proprietà delle parti. Il mero richiamo in essi ad un atto di transazione precedentemente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3646 del 13 marzo 2001
«In tema di obbligazioni pecuniarie, la prova del maggior danno da inadempimento ex art. 1224, secondo comma, c.c., può essere fornita anche attraverso elementi presuntivi che tengano conto delle qualità soggettive del creditore e della natura...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 849 del 15 marzo 1969
«La compensazione volontaria dà luogo ad una figura negoziale perfettamente autonoma e distinta rispetto alla transazione e, come tale, non soggetta all'onere della forma scritta prescritta ad probationem tantum dall'art. 1967 c.c.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5108 del 3 marzo 2011
«Il principio che deriva dalla disposizione di cui all'art. 1304, primo comma, c.c., secondo il quale la transazione, fatta dal creditore con uno dei debitori in solido, giova agli altri che dichiarano di volerne profittare, opera solo in mancanza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26909 del 10 novembre 2008
«Nel giudizio instaurato nei confronti di più debitori solidali, la sopravvenuta transazione della lite tra il creditore ed uno dei debitori, comporta che il giudice del merito, in sede di dichiarazione della cessazione della materia del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8946 del 18 aprile 2006
«In ipotesi di transazione novativa, la transazione è inefficace nei confronti del condebitore che non vi ha partecipato e non ha dichiarato di volerne profittare sia in ordine ai i rapporti esterni, sia a quelli interni. (Enunciando tale principio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3747 del 23 febbraio 2005
«La dichiarazione del condebitore di voler profittare della transazione stipulata con il creditore dal condebitore in solido ai sensi dell'art. 1304, primo comma, c.c. non costituisce un'eccezione da far valere nei tempi e nei modi processuali ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19549 del 29 settembre 2004
«La transazione è atto negoziale con il quale le parti pongono fine ad una vicenda giudiziaria facendosi concessioni reciproche (e, dunque, prescindendo dall'affermazione o dalla negazione di qualunque reciproca responsabilità), e non ha, pertanto,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7548 del 15 maggio 2003
«Qualora intervenga una transazione tra uno dei condebitori solidali e il creditore, il condebitore rimasto estraneo ad essa può dichiarare, a norma dell'art. 1304, primo comma, c.c., il volerne profittare; in questo caso, l'accordo transattivo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 884 del 29 gennaio 1998
«La dichiarazione di un condebitore di voler profittare della transazione intervenuta, tra altro condebitore solidale e il creditore (art. 1304 c.c.), è un diritto, potestativo che non ammette equipollenti — e perciò non può esser sostituita dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9101 del 29 agosto 1995
«La dichiarazione del debitore solidale di volere profittare della transazione stipulata con il creditore dal condebitore in solido ai sensi dell'art. 1304 comma primo c.c. non è soggetta ad alcuna forma particolare e può essere fatta anche in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7979 del 1 ottobre 1994
«La transazione produce i suoi effetti estintivi nell'obbligazione solidale, nei limiti dell'obbligazione stessa e nei confronti di tutti i debitori solidali che dichiarano di volerne profittare e non si estende a quella parte dell'obbligazione non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8957 del 29 agosto 1990
«L'art. 1304, primo comma, c.c. il quale disciplina gli effetti della transazione del debito solidale ad opera di uno solo dei condebitori, si riferisce soltanto alla transazione stipulata per l'intero debito solidale, mentre quando la transazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6739 del 12 marzo 2008
«In tema di negozio di accertamento, la sua efficacia dichiarativa deriva dalla natura di mera ricognizione degli obblighi già fissati in altro negozio, quello originario, cui si correla esigendo non necessariamente l'identità soggettiva delle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 161 del 10 gennaio 1983
«A differenza della transazione, che postula una reciprocità di concessioni tra le parti in modo che ciascuna di esse subisca un sacrificio, e della rinuncia, che postula l'esistenza di un diritto acquisito e la volontà abdicativa volta a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5857 del 6 novembre 1981
«Una scrittura privata che non costituisca una transazione per difetto delle reciproche concessioni delle parti e per la mancanza di sottoscrizione dei due contraenti, può ben costituire un negozio unilaterale di accertamento ove sia sottoscritta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6871 del 7 aprile 2004
«In tema di minuta o di puntuazione del contratto, qualora l'intesa raggiunta dalle parti abbia ad oggetto un vero e proprio regolamento definitivo del rapporto — l'accertamento del quale è riservato all'apprezzamento del giudice di merito e non è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9125 del 28 agosto 1993
«Anche gli strumenti urbanistici in itinere (nella specie, piano regolatore non ancora approvato dall'autorità regionale) incidono immediatamente sulla edificabilità dei terreni a causa della possibilità di applicazione delle misure di salvaguardia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11089 del 13 agosto 2001
«Nell'interpretazione del contratto l'elemento letterale assume funzione fondamentale, ma la valutazione del complessivo comportamento delle parti non costituisce un canone sussidiario bensì un parametro necessario e indefettibile in quanto le...»