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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 15865 del 19 aprile 2007
«In tema di esigenza cautelare costituita dal pericolo di reiterazione di reati della stessa indole, prevista dall'articolo 274, comma 1, lettera c), del c.p.p., la valutazione negativa della personalità dell'indagato può desumersi anche dalla...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12150 del 13 marzo 2004
«In tema di esigenza cautelare costituita dal pericolo di reiterazione di reati della stessa indole, prevista dall'art. 274, lettera c), c.p.p. la pericolosità sociale dell'indagato deve risultare congiuntamente dalle specifiche modalità e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36319 del 9 ottobre 2001
«In tema di presupposti per l'applicazione di misure coercitive personali, la prognosi negativa derivante dalla pregressa commissione di reati della stessa indole - art. 274, lett. c) del c.p.p. - sussiste anche in presenza di fattispecie criminose...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3128 del 20 ottobre 1992
«Dovendosi assumere come delitti della stessa specie fattispecie lesive della stessa categoria di interessi ovvero di valori aventi rilievo costituzionale, e non già come delitti che violino la stessa disposizione di legge, ovvero che presentano...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1587 del 6 luglio 2000
«In tema di reato continuato, tra gli indici rivelatori dell'identità del disegno criminoso non possono non essere apprezzati la distanza cronologica tra i fatti, le modalità della condotta, la sistematicità e le abitudini programmate di vita, la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3784 del 23 ottobre 1997
«In tema di reati della stessa indole — che sono quelli che per la natura dei fatti o dei motivi hanno carattere fondamentali comuni — deve escludersi l'omogeneità tra il reato di emissione di assegni senza autorizzazione del trattario (il cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3362 del 5 dicembre 1996
«Ai sensi dell'art. 101 c.p. «reati della stessa indole» sono non soltanto quelli che violano una medesima disposizione di legge, ma anche quelli che, pur essendo previsti da testi normativi diversi, per la natura dei fatti che li costituiscono o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10185 del 22 ottobre 1992
«Ai fini dell'applicazione delle sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi (artt. 53 e seguenti L. 24 novembre 1981, n. 689), i reati di furto e di spaccio di sostanze stupefacenti sono da considerare della stessa indole.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2383 del 17 marzo 1981
«Ai sensi del combinato disposto degli artt. 99 e 101 c.p. devono essere ritenuti reati della stessa indole quelli che, indipendentemente dalla collocazione loro data dal legislatore nei relativi testi, sia in riferimento ai beni giuridici protetti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5574 del 13 giugno 1984
«Per la determinazione del termine di dieci anni entro cui debbono essere commessi i tre delitti non colposi e della stessa indole richiesti dall'art. 102 c.p. ai fini della declaratoria di delinquente abituale in caso di abitualità presunta dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39723 del 30 novembre 2006
«In tema di applicazione della disciplina del reato continuato in fase esecutiva, l'unicità del disegno criminoso costituente l'indispensabile condizione per la configurabilità della continuazione, non può identificarsi con la generale inclinazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 53590 del 23 dicembre 2014
«Per "reati della stessa indole" ai sensi dell'art. 101 c.p. devono intendersi non soltanto quelli che violano una medesima disposizione di legge, ma anche quelli che, pur essendo previsti da testi normativi diversi, presentano nei casi concreti -...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 361 del 17 febbraio 1997
«La disposizione transitoria contenuta nell'art. 111 della legge 24 novembre 1981 n. 689, che fissa i criteri per l'individuazione del termine di prescrizione della multa per i reati commessi anteriormente all'entrata in vigore della legge...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11982 del 22 marzo 2007
«La confisca facoltativa delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato tende a prevenire la commissione di altri reati, sottraendo alla disponibilità del colpevole cose che, se rimanessero in suo possesso, potrebbero agevolarlo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4852 del 1 febbraio 2017
«In tema di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto, quale prevista dall'art. 131 bis c.p., l'elemento ostativo costituito dalla commissione di più reati della stessa indole può essere ravvisato anche quando trattisi di reati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5618 del 22 febbraio 1994
«In tema di applicazione della disciplina del reato continuato in fase esecutiva, l'unicità del disegno criminoso costituente l'indispensabile condizione per la configurabilità della continuazione non può identificarsi con la generale inclinazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40281 del 5 settembre 2017
«Ai fini dell'applicazione della recidiva "specifica" ex art. 99, comma 2, n. 1, cod. pen., il falso nummario, che tutela il bene della pubblica fede, non costituisce "reato della stessa indole" rispetto a precedenti penali relativi esclusivamente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38849 del 4 agosto 2017
«La causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto, di cui all'art. 131-bis cod. pen., è applicabile ai reati necessariamente abituali ed a quelli eventualmente abituali che siano stati posti in essere mediante reiterazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 776 del 11 gennaio 2018
«La causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis cod. pen. non può essere applicata, ai sensi del terzo comma del predetto articolo, qualora l'imputato, anche se non gravato da precedenti penali...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1253 del 23 agosto 1994
«L'unicità del disegno criminoso, costituente l'indispensabile condizione per la configurabilità della continuazione, non può identificarsi con la generica inclinazione a commettere reati sotto la spinta di fatti e circostanze occasionali più o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 415 del 6 maggio 1994
«In tema di applicazione alla disciplina del reato continuato in sede di esecuzione, l'unicità del disegno criminoso, costituente l'indispensabile condizione per la configurabilità della continuazione, non può identificarsi con la generale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 524 del 27 marzo 1995
«L'elemento soggettivo costituito dallo stato di tossicodipendenza, in assenza di altre specifiche e più puntuali risultanze, non è sufficiente ad integrare il presupposto essenziale per l'applicazione della disciplina della continuazione; invero...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7582 del 11 giugno 1999
«In tema di sospensione condizionale della pena, appare congruamente motivato il provvedimento che neghi la concessione di tale beneficio, evidenziando i precedenti penali relativi a reati della stessa specie e della stessa indole, a nulla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21496 del 21 giugno 2006
«In tema di reato continuato, l'omogeneità delle violazioni, sebbene sia indicativa di una particolare attitudine del soggetto a commettere azioni criminose della stessa indole, non consente da sola di ritenere che i reati siano frutto di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38009 del 10 maggio 2019
«Per "reati della stessa indole", ai sensi dell'art. 101 cod. pen., devono intendersi quelli che violano una medesima disposizione di legge e anche quelli che, pur essendo previsti da testi normativi diversi, presentano nei casi concreti - per la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9744 del 16 gennaio 2020
«Ai fini dell'integrazione della recidiva specifica ex art. 99, comma secondo, n. 1, cod. pen., nel caso di imputato di delitto non colposo aggravato ai sensi dell'art. 7, legge 12 luglio 1991, n. 203 (ora art. 416-bis.1 cod. pen.), già condannato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15439 del 17 marzo 2016
«La definizione di reati "della stessa indole", posta dall'art 101 cod. pen. e rilevante per l'applicazione delal recidiva ex art. 99, comma secondo, n. 1, cod. pen., prescinde dalla identità della norma incriminatrice e fa riferimento ai criteri...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 32857 del 12 luglio 2022
«In tema di non punibilità per particolare tenuità del fatto, ai fini della valutazione del presupposto ostativo del comportamento abituale, ai sensi dell'art. 131-bis, comma terzo, cod. pen., rilevano i reati della stessa indole dichiarati...»