-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10525 del 30 aprile 2010
«In tema di successioni "mortis causa", la delazione che segue l'apertura della successione, pur rappresentandone un presupposto, non è di per sé sola sufficiente all'acquisto della qualità di erede, essendo a tale effetto necessaria anche, da...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5091 del 3 marzo 2010
«Il principio della presunzione di buona fede di cui all'art. 1147 c.c. ha portata generale e non limitata all'istituto del possesso in relazione al quale è enunciato; pertanto, poiché l'art. 535 c.c. stabilisce che le disposizioni in materia di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2723 del 24 ottobre 1973
«La norma di cui all'art. 604, comma primo, c.c., secondo cui il testamento segreto, se è scritto in tutto o in parte da altri o se è scritto con mezzi
meccanici, deve portare la sottoscrizione del testatore in ciascun mezzo foglio, unito o...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2306 del 4 aprile 1985
«Il legato a favore del creditore, previsto dalla norma dell'art. 659 c.c., si presume fatto per soddisfare il legatario del suo credito solo nel caso in cui nella scheda testamentaria vi sia menzione del debito, mentre se questa indicazione manca,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27395 del 28 dicembre 2009
«A norma dell'art. 684 c.c., la distruzione del testamento olografo si configura come un comportamento concludente avente valore legale, sia in ordine alla riconducibilità della distruzione al testatore, sia in ordine all'intenzione di quest'ultimo...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10 del 9 gennaio 1973
«L'art. 684 c.c. — secondo cui il testamento olografo distrutto, lacerato o cancellato, in tutto o in parte, si considera in tutto o in parte revocato, a meno che si provi che fu distrutto, lacerato o cancellato da persona diversa dal testatore,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 187 del 29 gennaio 1970
«Accertata la volontà del testatore di mantenere ferme le disposizioni testamentarie nel caso di esistenza o sopravvenienza di figli, è irrilevante ogni indagine sulla certezza — o meno — dell'evento prospettatosi dal testatore, e sul contenuto o...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 398 del 26 gennaio 1985
«Con riguardo a divisione ereditaria allorquando i crediti e i debiti tra coeredi derivano dallo stato di comunione ereditaria, l'imputazione di essi allo scopo di assicurare il soddisfacimento delle ragioni creditorie, mediante il prelevamento dei...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5006 del 28 aprile 1993
«Allorché un coerede utilizzi ed amministri un bene ereditario provvedendo, tra l'altro, alla sua manutenzione, sussiste la presunzione iuris tantum che egli agisca in tale qualità e che anticipi le spese anche relativamente alla quota degli...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1852 del 30 gennaio 2006
«I diritti di prelazione e di riscatto previsti dall'art. 732 c.c. in favore del coerede postulano un'adeguata valutazione degli elementi concreti della fattispecie, quali la volontà delle parti, lo scopo perseguito, la consistenza del patrimonio...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8259 del 23 luglio 1993
«Con riguardo alla promessa di vendita da parte di un coerede della propria quota ideale di comproprietà di un bene ereditario indiviso (e non, quindi di una quota materiale concretamente individuata del bene medesimo), che costituisca l'unico bene...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1484 del 18 febbraio 1997
«La buona fede che esclude che il proprietario possa obbligare il terzo a togliere dal suo fondo le piantagioni, le costruzioni o le opere dal terzo stesso ivi realizzate (art. 936, comma terzo, c.c.), è presunta, secondo la disposizione dell'art....»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8554 del 27 settembre 1996
«La presunzione di corrispondenza delle risultanze anagrafiche alla realtà effettiva riguardo alla residenza di una persona fisica (luogo in cui essa ha la dimora abituale), basandosi sul particolare meccanismo approntato dal legislatore al fine di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 904 del 23 gennaio 2001
«La disposizione dell'art. 46 c.c., secondo cui qualora la sede legale della persona giuridica è diversa da quella effettiva, i terzi possono considerare come sede della persona giuridica anche quest'ultima vale anche in tema di notificazione con...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8703 del 24 agosto 1990
«Al fine dell'obbligazione indennitaria del coniuge cui sia imputabile la nullità del matrimonio, ai sensi dell'art. 129 bis c.c., il requisito della buona fede dell'altro coniuge, da presumersi fino a prova contraria, si identifica nella...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2494 del 23 aprile 1982
«In base alle nuove disposizioni dettate dalla L. 19 maggio 1975, n. 151, in tema di separazione personale dei coniugi, la violazione del reciproco dovere di fedeltà, ancorché questo sia stato ribadito come regola di condotta dei coniugi (art. 143...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 496 del 23 gennaio 1996
«In regime di separazione, determina autosufficienza economica del figlio maggiorenne, la quale comporta la cessazione dell'obbligo di mantenimento dello stesso da parte del coniuge non affidatario, la percezione, da parte di detto figlio, di un...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7437 del 18 agosto 1994
«Agli effetti della separazione sui rapporti patrimoniali tra i coniugi, se prima della separazione i coniugi hanno concordato, o, quanto meno, accettato (sia pure soltanto per facta concludentia) che uno di essi non lavorasse, l'efficacia di tale...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5684 del 15 marzo 2006
«L'esecuzione sui beni e sui frutti del fondo patrimoniale è consentita, a norma dell'art. 170 c.c., soltanto per debiti contratti per fare fronte ad esigenze familiari, sicché, in sede di opposizione al pignoramento, spetta al debitore provare che...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1917 del 19 febbraio 2000
«In caso di acquisto di bene immobile, o mobile registrato, effettuato da uno dei coniugi dopo il matrimonio, il secondo comma dell'art. 179 c.c., al fine di escludere la comunione legale, richiede, oltre alla sussistenza di uno dei requisiti...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11467 del 24 luglio 2003
«La divisione dei beni oggetto della comunione legale fra coniugi, conseguente allo scioglimento di essa, con effetto ex nunc , per annullamento del matrimonio o per una delle altre cause indicate nell'art. 191 c.c., si effettua in parti eguali,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7372 del 14 maggio 2003
«Una volta intervenuta la separazione personale dei coniugi in regime patrimoniale di comunione dei beni, va escluso che continui a sussistere, a vantaggio dei terzi, una generale presunzione di comunione relativa ai beni che sono nella...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6589 del 7 luglio 1998
«Il secondo comma dell'art. 219 c.c. (che, con riferimento alla ipotesi di separazione di beni tra coniugi, sancisce una presunzione semplice di comproprietà per i beni mobili dei quali nessuno di essi sia in grado di dimostrare la proprietà...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15298 del 21 luglio 2005
«Il bene immobile acquistato congiuntamente dai coniugi compartecipi di un'impresa familiare dopo l'inizio dell'impresa si presume sia stato acquistato con denaro proveniente dagli utili dell'attività comune, e pertanto ad esso si applicano le...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 658 del 26 gennaio 1988
«Il secondo comma dell'art. 232 c.c., introdotto dalla riforma del diritto di famiglia di cui alla L. 19 maggio 1975, n. 151, circa i limiti della presunzione di concepimento durante il matrimonio in caso di separazione dei coniugi, non opera...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 541 del 23 gennaio 1984
«In caso di riconciliazione fra coniugi, già autorizzati a vivere separati nel corso di procedimento di separazione personale, riprende ad operare la presunzione di concepimento durante il matrimonio di cui all'art. 232, primo comma c.c., con la...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3250 del 11 maggio 1983
«La presunzione assoluta di concepimento, a norma dell'art. 232 c.c., del figlio che sia nato dopo centottanta giorni dalla celebrazione del matrimonio è diretta ad impedire nei confronti di chi sia nato entro tali limiti ogni possibilità di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12211 del 29 dicembre 1990
«Il disconoscimento della paternità, per il caso in cui il figlio sia nato dopo la celebrazione del matrimonio, ma prima che siano trascorsi centottanta giorni, ai sensi dell'art. 233 c.c. (nuovo testo), implica, a carico dell'istante, la prova del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2603 del 14 aprile 1986
«Ai sensi del novellato art. 234 in correlazione al precedente art. 232 c.c. nell'ipotesi di figlio nato dopo i trecento giorni dall'annullamento, dallo scioglimento o dalla cessazione degli effetti civili del matrimonio, ovvero ancora...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3541 del 13 giugno 1985
«Qualora l'azione per il disconoscimento della paternità venga proposta nei confronti del bambino nato dopo il decorso di più di trecento giorni dalla data di comparizione dei genitori davanti al giudice, adito per la separazione personale, quando...»