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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18534 del 3 settembre 2007
«In tema di debiti ereditari, il soggetto chiamato all'eredità e che non l'abbia accettata, se si trova nel possesso di beni ereditari (art. 486 c.c.), può stare in giudizio per rappresentare l'eredità, ma, siccome non è ancora succeduto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3548 del 25 marzo 1995
«L'azione esercitata dal creditore ai sensi dell'art. 524 c.c. per essere autorizzato ad accettare l'eredità in nome ed in luogo del debitore rinunziante ha una funzione strumentale per il soddisfacimento del credito, in quanto mira a rendere...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 16428 del 15 luglio 2009
«Il curatore dell'eredità giacente, pur non essendo rappresentante del chiamato all'eredità, è legittimato sia attivamente che passivamente in tutte le cause che riguardano l'eredità, anche quando sia venuta meno la situazione di giacenza, per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1122 del 23 febbraio 1982
«Al fine della determinazione della porzione disponibile e delle quote riservate ai legittimari, occorre avere riguardo alla massa costituita da tutti i beni che appartenevano al de cuius al momento della morte — al netto dei debiti — maggiorati...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2923 del 7 aprile 1990
«Il conseguimento dello status di figlio naturale, con dichiarazione giudiziale di paternità ottenuta dopo la data di entrata in vigore della nuova disciplina di cui alla L. 19 maggio 1975, n. 151 ed in forza dell'operatività della disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4022 del 21 febbraio 2007
«L'onere o modus si qualifica come elemento accidentale ed accessorio rispetto al negozio testamentario, istitutivo di erede (o contenente un legato), ma tale natura non esclude che lo stesso onere possa collegarsi ad un'istituzione di erede per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15379 del 1 dicembre 2000
«Le conseguenze della mancanza della sottoscrizione di un testamento olografo, requisito richiesto dall'art. 602 c.c. distintamente dall'autografia delle disposizioni in esso contenute per l'imprescindibile esigenza di avere l'assoluta certezza non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1570 del 5 aprile 1978
«Quando l'attore, erede in forza di un testamento olografo, agisca per far dichiarare che quello di data posteriore, che istituisce erede il convenuto, è stato alterato nella data da terzi, si è fuori della previsione del terzo comma dell'art. 602...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19463 del 6 ottobre 2005
«In tema di successione testamentaria, le condizioni sospensive o risolutive apposte all'istituzione di erede, secondo le previsioni dell'art. 633 c.c., sono quelle che la fanno dipendere dal caso o dal fatto del terzo (condizione casuale) o dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1964 del 20 marzo 1986
«La revoca espressa del testamento consiste in una dichiarazione di volontà unilaterale e non recettizia, diretta a togliere in tutto o in parte efficacia giuridica a precedenti disposizioni testamentarie dello stesso revocante, e può essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1712 del 13 giugno 1973
«Nel caso in cui il testatore, su un olografo debitamente sottoscritto e datato, ma successivamente revocato da altro testamento, apponga in epoca posteriore a quest'ultimo una nuova data ed una nuova sottoscrizione, non si pone un problema di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 423 del 22 gennaio 1982
«L'art. 682 c.c., il quale dispone che il testamento posteriore, quando non revoca in modo espresso il precedente, annulla in questo soltanto le disposizioni incompatibili, fissa un principio generale di conservazione delle disposizioni precedenti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 454 del 25 febbraio 1970
«A norma dell'art. 682 c.c., una disposizione testamentaria deve ritenersi tacitamente revocata quando esiste, tra essa ed altra di data posteriore, incompatibilità oggettiva (impossibilità di dare esecuzione sia all'una che all'altra) o anche solo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17382 del 30 agosto 2004
«La gratuità dell'ufficio dell'esecutore testamentario nominato dal testatore, espressamente stabilita dall'art. 711 c.c. nonostante la probabile onerosità dell'attività, si giustifica con la possibilità per il soggetto che ne è investito di non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6982 del 23 marzo 2009
«Il coerede che sul bene comune da lui posseduto abbia eseguito delle migliorie, può pretendere, in sede di divisione, non già l'applicazione dell'art. 1150, comma quinto, c.c. - secondo cui è dovuta un'indennità pari all'aumento di valore della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4633 del 27 aprile 1991
«Nel caso di possesso esclusivo della cosa comune, esercitato da un partecipante alla comunione, il possessore ha in ogni caso l'obbligo, quale mandatario espresso o tacito degli altri partecipanti, di rendere loro il conto dei frutti, così come ha...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7059 del 15 maggio 2002
«In tema di divisione giudiziale la stima dei beni da dividere e la scelta del criterio da adottare per la determinazione del valore di tali beni, con riguardo a natura, ubicazione, consistenza, possibile utilizzazione e condizioni di mercato,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3451 del 3 agosto 1977
«L'esistenza di una divisione di fatto non fa venir meno l'interesse giuridico di tutte le parti — coeredi o condomini — alla divisione giudiziale, per ottenere un titolo che sia trascrivibile a norma dell'art. 2646 c.c., e questo interesse comune...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12242 del 6 giugno 2011
«L'erede, continuando la personalità del "de cuius", diviene parte del contratto concluso dallo stesso, per cui egli resta vincolato al contenuto del contratto medesimo, ancorché questo non sia stato trascritto. Pertanto, l'opponibilità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2100 del 4 febbraio 2004
«Il diritto sul palco in teatro non ha come oggetto, i posti, a sedere o in piedi, che esso contiene, ma lo spazio intero — aperto sulle balconate sovrapposte nelle pareti perimetrali della sala, in cui si svolgono gli spettacoli — dal quale i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1566 del 24 febbraio 1999
«L'attribuzione di un bene indivisibile ad un gruppo di comunisti le cui quote, soltanto perciò, superano la maggior quota singola, di cui è titolare il condividente antagonista, viola il principio del favor divisionis, perché in tal modo non si...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2394 del 29 gennaio 2009
«In materia di divisione ereditaria, non essendo applicabile l'art. 1115 c.c. - secondo il quale il partecipante che abbia adempiuto obbligazioni contratte in solido per la cosa comune ha diritto, in sede di divisione, ad un incremento della quota...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9905 del 24 maggio 2004
«In tema di divisione ereditaria, l'art. 733 — il quale stabilisce che le particolari norme poste dal testatore per la formazione delle porzioni sono vincolanti per gli eredi, salvo che l'effettivo valore dei beni non corrisponda alle quote...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12477 del 7 luglio 2004
«Il mantenimento del figlio maggiorenne convivente è da escludere quando quest'ultimo, ancorché allo stato non autosufficiente economicamente, abbia in passato espletato attività lavorativa, così dimostrando il raggiungimento di un'adeguata...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2621 del 5 ottobre 1974
«Il disposto dell'art. 748 c.c., secondo cui, agli effetti della collazione, si deve dedurre in tutti i casi a favore del donatario il valore delle migliorie apportate al fondo, nei limiti del loro valore al tempo dell'aperta successione, è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20338 del 27 settembre 2007
«Il fatto che, ai sensi dell'art. 752 c.c., i coeredi «contribuiscono tra loro al pagamento dei debiti e pesi ereditari in proporzione delle quote ereditarie...» e che, ai sensi dell'art. 754 c.c., ciascuno è tenuto verso i creditori in proporzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 28 del 3 gennaio 2002
«Le spese per le onoranze funebri sono da comprendere tra i pesi ereditari, cioè tra quegli oneri che sorgono in conseguenza dell'apertura della successione e, pur dovendo essere distinti dai debiti ereditari — ossia dai debiti esistenti in capo al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8448 del 3 settembre 1997
«Al fine di escludere la rescindibilità dell'atto di divisione, ai sensi dell'art. 764, secondo comma, c.c., non è sufficiente constatare che essa contenga una contestuale transazione, dovendosi, ancora, accertare che l'accordo transattivo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3874 del 18 novembre 1975
«L'azione di rescissione dell'atto di divisione per lesione presuppone che all'attore sia stata attribuita una quota inferiore a quella astratta spettantegli nella comunione e tende ad ottenere una frazione di beni superiore a quella attribuita col...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5333 del 16 marzo 2004
«Non costituiscono ingiuria grave verso il donante, ai fini della revoca della donazione per ingratitudine ai sensi dell'art. 801 c.c., né il rifiuto di acconsentire alla richiesta del donante di vendita dell'immobile oggetto di donazione (tale...»