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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 498 del 25 gennaio 1986
«In tema di disconoscimento della paternità del figlio concepito durante il matrimonio, per effetto della L. 19 maggio 1975, n. 151, per quanto riguarda l'ipotesi della mancata coabitazione, la nuova formulazione dell'art. 235, n. 1, c.c. ha...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8880 del 3 luglio 2000
«...essendo irrilevante la circostanza che l'immobile sia stato costruito in conformità delle norme igienico-sanitarie, della disciplina urbanistica e delle prescrizioni della concessione ad edificare, ovvero che sia stato concretamente abitato.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5932 del 15 febbraio 2012
«...di scelta nell'individuazione dei luoghi in cui ricercare l'imputato (o l'indagato), non può essere certamente censurato, neppure sotto il profilo logico, il tentativo di ottenere notizie sul suo conto nel luogo in cui da ultimo abbia abitato.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31982 del 29 luglio 2003
«...di una o più persone; non è tale — difettando del requisito dell'attualità dell'uso domestico — l'appartamento non ancora abitato dal proprietario, tanto più se esso contiene mobili ed effetti personali di pertinenza del soggetto imputato.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23402 del 21 giugno 2005
«Il reato di cui all'art. 624 bis c.p. è configurabile ogniqualvolta il soggetto attivo del furto, per commettere il reato, si introduca in un luogo, che sia destinato ad essere abitato. Non è però necessario che il locale lo sia anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43003 del 28 novembre 2005
«Integra la contravvenzione di esplosioni pericolose (art. 703 c.p.) la condotta del soggetto che, sebbene abbia regolarmente denunciato la detenzione di un'arma comune da sparo, esploda con la stessa in luogo abitato colpi d'arma da fuoco, in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 342 del 26 febbraio 1973
«La norma dell'art. 703 c.p. espressamente prevede il divieto di sparare, in luogo abitato, armi da fuoco, senza alcun riferimento alla diversa categoria di armi da sparo. Non integra pertanto gli estremi della contravvenzione di cui al citato art....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5019 del 2 dicembre 1999
«In tema di impugnazione di provvedimenti cautelari, è luogo «diverso», ai sensi dell'art. 582 comma 2 c.p.p. (la cui applicazione è consentita dal combinato disposto degli artt. 309 comma 4 e 310 comma 2 stesso codice), il centro abitato nel quale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 53593 del 23 dicembre 2014
«...stato commesso, quale titolo criminoso concreti e quali saranno le relative conseguenze. (Fattispecie in cui l'imputato aveva fornito ospitalità ad un soggetto di cui gli era nota la condizione di ricercato in un luogo lontano dal centro abitato).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 48541 del 24 ottobre 2018
«...il ricorso avverso la sentenza di assoluzione che aveva ritenuto sussistente il ragionevole dubbio sulla sussistenza del nesso causale, avendo la persona offesa abitato per lungo tempo in prossimità di un'industria manifatturiera dell'amianto).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2853 del 27 marzo 1984
«...con l'aggravante di introduzione in luogo destinato ad abitazione prevista dall'art. 625 n. 1 c.p., giacché le relazioni domestiche presuppongono un rapporto in forza del quale l'agente ha libero accesso nel luogo abitato dalla parte offesa.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5202 del 13 aprile 1989
«...quali le persone svolgono la loro normale attività, ma anche quei locali, come le scale, che, pur non essendo normalmente adibiti a vera e propria abitazione, costituiscono parte integrante del luogo abitato e ne formano immediata appartenenza.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3580 del 18 agosto 1994
«La circostanza aggravante di cui all'art. 625 n. 1 c.p. è configurabile ogniqualvolta il soggetto attivo del furto, per commettere il reato, si introduca in un luogo, che sia destinato ad essere abitato. Non è però necessario che il locale lo sia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2347 del 26 gennaio 2005
«L'aggravante di abuso di relazioni domestiche è di regola incompatibile con l'aggravante di cui all'art. 625, comma primo, n. 1 c.p., giacché le relazioni domestiche presuppongono un rapporto in forza del quale l'agente ha libero accesso nel luogo...»