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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15115 del 20 aprile 2010
«Non integra il reato di appropriazione indebita, risolvendosi in un mero inadempimento civilistico, la condotta del datore di lavoro che omette di versare al terzo creditore del suo dipendente, somme all'uopo trattenute sulle retribuzioni...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40674 del 21 ottobre 2009
«Integra il reato di appropriazione indebita il compratore di una compravendita con patto di riservato dominio che, prima d'avere interamente pagato il corrispettivo, alieni la cosa acquistata.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26820 del 3 luglio 2008
«Integra il reato di appropriazione indebita il rifiuto del professionista (nella specie: patrocinante ) di restituire al cliente la documentazione ricevuta, in quanto costituisce un comportamento che eccede i limiti del titolo del possesso.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 21810 del 29 maggio 2001
«Ai fini della configurabilità del reato di appropriazione indebita (art. 646 c.p.), la nozione di «possesso» non va individuata facendo riferimento alle regole proprie del diritto civile, bensì in via autonoma, avendo riguardo ad un concetto più...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1824 del 12 febbraio 1998
«Il delitto di appropriazione indebita si consuma nel momento in cui insieme all'elemento soggettivo concorre obiettivamente un atto di disposizione del bene, non essendo sufficiente per la configurabilità del reato la sola intenzione di convertire...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11628 del 7 settembre 1989
«Il riferimento al concetto civilistico di altruità non può trovare applicazione nell'ambito penalistico della appropriazione indebita, sussistendo gli elementi costitutivi dell'ipotesi di cui all'art. 646 c.p., in presenza dell'animus proprio del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9750 del 1 marzo 2013
«Si applica l'aggravante del deposito necessario ex art. 646, secondo comma, cod. pen. in caso di deposito cui taluno è costretto da un evento eccezionale come un incendio, una rovina, un saccheggio, un naufragio o altro avvenimento non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8764 del 7 marzo 2005
«Non concretizza il reato di appropriazione indebita, nè, eventualmente quello di furto, la violazione dell'obbligo di custodia dei beni da parte dell'obbligato, in assenza della prova di comportamenti dolosamente preordinati a favorirne...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7409 del 9 settembre 1983
«Il reato di appropriazione indebita può sussistere sia nel caso in cui l'agente dia alla cosa una destinazione incompatibile con il titolo e con le ragioni del suo possesso, sia nel caso in cui egli ometta deliberatamente di restituire la cosa,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8633 del 8 ottobre 1985
«La specifica indicazione del danaro, contenuta nell'art. 646 c.p., rende evidente che esso può costituire oggetto del reato di appropriazione indebita in quanto può trasferirsi, nonostante la sua fungibilità, senza che al trasferimento del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1835 del 14 novembre 1973
«Anche le cose mobili soggette a «registrazione» (nella specie, autovettura) possono costituire oggetto del delitto di appropriazione indebita, giacché l'art. 646 c.p. richiede soltanto, ai fini della sussistenza del predetto reato, che si tratti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 41663 del 30 ottobre 2009
«Integra il reato di appropriazione indebita la condotta dell'esercente la professione forense che trattenga somme riscosse a nome e per conto del cliente ancorché egli sia, a sua volta, creditore di quest'ultimo per spese e competenze relative ad...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10774 del 14 marzo 2002
«L'omessa restituzione della cosa e la ritenzione a titolo precario, a garanzia di un preteso diritto di credito, non integra il reato di appropriazione indebita ai sensi dell'art. 646 c.p., in quanto non modifica il rapporto tra il detentore ed il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9225 del 5 luglio 1989
«Nel reato di appropriazione indebita non può essere fatto valere il principio della compensazione con credito preesistente, allorché si tratti di crediti non certi nel loro ammontare, né liquidi.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3924 del 30 gennaio 2004
«In tema di appropriazione indebita, ai fini della ricorrenza della circostanza aggravante comune della prestazione d'opera è sufficiente l'esistenza di qualsiasi rapporto, anche di mero fatto, da cui sia derivato, in capo all'agente, il possesso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 32963 del 2 ottobre 2002
«Non è configurabile il reato di appropriazione indebita aggravata nel caso di omesso, tempestivo pagamento dei canoni c.d. “di fognatura” dovuti, ai sensi dell'art. 17, comma 7, dell'abrogata legge 10 maggio 1976 n. 319, da parte dell'ente gestore...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13551 del 9 aprile 2002
«Integra il reato di appropriazione indebita e non quello di sottrazione di cose comuni la condotta del condomino il quale, mediante allaccio abusivo a valle del contatore condominiale, si impossessi di energia elettrica destinata all'alimentazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11655 del 12 ottobre 1999
«In tema di appropriazione indebita, ai fini della ricorrenza dell'aggravante della prestazione d'opera, è sufficiente la esistenza di un rapporto, anche di natura meramente fattuale, che abbia rappresentato, quantomeno, occasione (se non anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10460 del 1 settembre 1999
«In tema di circostanze del reato, per la sussistenza della aggravante di abuso di relazioni di prestazioni d'opera, non è necessario che il rapporto intercorra direttamente tra l'autore del fatto e la persona offesa, essendo sufficiente che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2717 del 14 marzo 1996
«Nel reato di appropriazione indebita (art. 646 c.p.), per la configurabilità della circostanza aggravante di cui all'art. 61 n. 11 c.p., l'espressione «abuso di relazioni di prestazione di opera» abbraccia, oltre all'ipotesi di un contratto di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12367 del 12 dicembre 1994
«Non sussiste l'aggravante dell'abuso di relazioni di prestazione d'opera (art. 61, n. 11, c.p.) nell'ipotesi di appropriazione indebita di un bene detenuto in locazione finanziaria; nel contratto di locazione finanziaria, infatti, non è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10683 del 23 novembre 1993
«Commette il reato di appropriazione indebita aggravata ai sensi dell'art. 61 n. 11 c.p. il datore di lavoro che, anziché accantonare presso un istituto di credito le percentuali da lui trattenute sulle somme spettanti ai lavoratori edili per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6791 del 7 giugno 1988
«Negli atti di gestione di un'impresa bancaria non è ravvisabile l'esercizio di una pubblica funzione o di un pubblico servizio con la conseguenza che, venuta meno la qualità di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio in capo ai...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37298 del 19 ottobre 2010
«Non sussiste il concorso formale dei reati di bancarotta fraudolenta ed appropriazione indebita (nella specie con riferimento a beni oggetto di locazione finanziaria), quando oltre ad esservi perfetta identità della cosa su cui si sono concentrate...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 49301 del 22 dicembre 2004
«L'art. 137, comma secondo, del D.L.vo 1 settembre 1993, n. 385, nel prevedere come illecito penale il falso interno del dipendente di una banca, funzionale alla concessione di un credito ad un terzo, configura un reato di pericolo, per la cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2032 del 5 marzo 1997
«In tema di distinzione tra furto e appropriazione indebita, è decisiva l'indagine circa il potere di disponibilità sul bene da parte dell'agente. Se questo sussiste, il mancato rispetto dei limiti in ordine alla utilizzabilità del bene integra il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 377 del 17 gennaio 1989
«L'appropriazione indebita aggravata ai sensi dell'art. 61 n. 9 c.p., a differenza del peculato e della malversazione che richiedono nel soggetto il possesso del denaro o della cosa mobile per ragioni di ufficio o di servizio, postula che il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 657 del 22 gennaio 1987
«Commette furto, e non appropriazione indebita, il detenuto che evade indossando indumenti dell'amministrazione penitenziaria, poiché egli ha la mera detenzione, e non il possesso, degli indumenti che indossa e di cui gli è consentito l'uso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2329 del 21 marzo 1986
«Ai fini della configurabilità del reato di furto, è necessario che l'agente abbia la mera detenzione della cosa oppure eserciti il possesso (inteso quale potere di fatto) sulla cosa, senza il concorso di analogo potere da parte del proprietario o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11766 del 10 dicembre 1985
«Pur essendo ipotizzabile il concorso formale tra il reato di appropriazione indebita di un documento e il reato di soppressione od occultamento del medesimo, essendo diversi i beni giuridici protetti, il concorso medesimo non è ravvisabile per...»