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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10973 del 15 ottobre 1986
«Il difensore, allorché esercita il proprio ministero nel processo penale, non riveste né la qualifica di pubblico ufficiale né quella di incaricato di pubblico servizio, bensì quello di esercente un servizio di pubblica necessità, atteso che il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9821 del 25 settembre 1986
«In tema del reato di falsità ideologica in certificato commesso da persona esercente un servizio di pubblica necessità, l'ingegnere e, comunque, il tecnico tenuto a disporre gli atti necessari per il rilascio di una concessione edilizia, devono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7877 del 9 luglio 1992
«La regola dell'art. 360 c.p. presuppone che una determinata fattispecie non richieda necessariamente l'attualità dell'esercizio della pubblica funzione o del pubblico servizio, cioè che l'agente sia titolare dei poteri o della qualità di cui abusa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27508 del 7 maggio 2009
«Integra il delitto di omessa denuncia di reato (art. 361 c.p.) la condotta del pubblico ufficiale che ometta, ovvero ritardi, la denuncia di un reato perseguibile d'ufficio, quando egli è in grado di individuarne gli elementi ed acquisire ogni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10272 del 13 marzo 2001
«In tema di omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale, l'ipotesi prevista dal secondo comma dell'articolo 361 c.p. (l'essere cioè il colpevole un ufficiale o agente di polizia giudiziaria) configura una circostanza aggravante di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23956 del 3 giugno 2013
«Non sussiste alcun rapporto di specialità tra l'art. 361 c.p. e l'art. 27, comma quarto, d.p.r. n. 380 del 2001, trattandosi di norme con ambiti di applicazione differenti, poiché la prima sanziona penalmente qualsiasi pubblico ufficiale che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13645 del 23 dicembre 1998
«In tema di frode processuale, prevista dall'art. 374 c.p., l'immutazione dei luoghi non integra il reato solo quando sia talmente grossolana e così agevolmente percepibile a prima vista da non essere idonea a indurre in errore nessuno, non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10386 del 14 luglio 1989
«Il peculato per appropriazione di denaro o cosa mobile, appartenenti alla P.A., si realizza ogni qualvolta il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che ne ha il possesso per ragioni di ufficio, converta nelle proprie disponibilità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32962 del 4 settembre 2001
«Il reato di false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria previsto dall'art. 374 bis c.p. si configura quando l'attività di documentazione di circostanze non rispondenti al vero è destinata all'autorità giudiziaria...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4062 del 30 marzo 1999
«Il consulente tecnico del pubblico ministero - incaricato del compito di eseguire accertamenti integrativi delle indagini di polizia giudiziaria (nella specie volte al controllo del funzionamento di una clinica privata) -, sia per l'investitura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8862 del 12 luglio 1980
«L'infermità totale o parziale di mente va intesa come uno stato patologico e quindi esulano dalla sua nozione quelle anomalie del carattere o altre anormalità - quali le psicopatie - che, pur influendo sul processo di determinazione o di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25979 del 25 giugno 2010
«Ai fini dell'integrazione del reato di colpa del custode di cui all'art. 387 c.p. è necessario che sussista, e sia all'evidenza riconoscibile, il nesso di causalità tra l'evasione della persona sottoposta a custodia e il fatto addebitato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10336 del 4 marzo 2004
«Nel delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni la minaccia e la violenza non sono fini a se stesse, ma sono strettamente connesse alla condotta dell'agente, diretta a far valere il preteso diritto, rispetto al cui conseguimento si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13541 del 3 dicembre 1986
«Condizione di punibilità del delitto di apologia di reato, di cui all'art. 414, terzo comma del codice penale, è che il fatto sia stato commesso pubblicamente. Pertanto, ai sensi del quarto comma, n. 2 dell'art. 266, c.p., è sufficiente che il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11181 del 23 novembre 1985
«Per leggi di ordine pubblico debbono intendersi non solo quelle che tutelano la sicurezza pubblica, ma, in senso più ampio, i principi fondamentali dello Stato, tradotti nell'ordinamento giuridico in norme precettive, munite di sanzioni anche di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1289 del 8 febbraio 1985
«In caso di condanna per uno dei delitti indicati nell'art. 417 c.p. la libertà vigilata deve essere applicata dal giudice senza effettuare alcun esame particolare della pericolosità del condannato, presunta dalla legge, mentre l'assegnazione ad...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8178 del 12 ottobre 1983
«Ai fini della sussistenza del reato di attentato a impianti di pubblica utilità, la nozione di impianto indica il complesso di strutture, apparecchi, attrezzature e congegni concorrenti ad uno stesso scopo ed indispensabili per un determinato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11394 del 13 novembre 1991
«Il criterio distintivo tra il delitto di strage e quello di incendio e gli altri delitti contro la pubblica incolumità è costituito dal fine di uccidere: l'incendio, quando sia stato determinato dal fine di uccidere, integra sempre il delitto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40175 del 16 ottobre 2009
«La circostanza aggravante prevista dall'art. 425 n. 1 c.p., relativa all'incendio commesso su edifici pubblici, sussiste anche nel caso in cui la condotta delittuosa abbia ad oggetto un casello ferroviario dismesso, poiché la predetta disposizione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13727 del 5 dicembre 1986
«Il pericolo di disastro ferroviario consiste in un fatto da cui è probabile che derivi effettivamente danno notevole per i trasporti e gli addetti ai servizi o per le persone che, comunque, si trovino negli impianti ferroviari; deve, perciò,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3412 del 25 gennaio 2011
«Nei reati di attentato alla sicurezza dei trasporti (art. 432 c.p.) e di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità (art. 340 c.p.), il bene giuridico protetto va ravvisato, rispettivamente, nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21833 del 22 giugno 2006
«Il delitto previsto dall'art. 432 c.p. è un reato a forma libera con evento di pericolo, posto a tutela della pubblica incolumità, con il limite applicativo determinato dalla necessità che la sicurezza messa in pericolo attenga ai trasporti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10023 del 23 settembre 2000
«Il reato previsto dall'art. 432, comma primo, c.p. (attentato alla sicurezza dei trasporti), è un reato a forma libera con evento di pericolo, la cui valutazione deve essere riferita alle circostanze del caso concreto e non effettuata in astratto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10560 del 25 luglio 1990
«Il reato previsto dall'art. 432 comma primo, c.p. è reato di condotta a forma libera che può essere costituito da qualsiasi comportamento, attivo o omissivo, idoneo a determinare un evento di pericolo concreto, non necessariamente un danno materiale.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1686 del 8 febbraio 1990
«I delitti di omicidio colposo e di disastro colposo concorrono fra loro poiché la morte di una o più persone non è considerata dalla legge come elemento costitutivo né come circostanza aggravante del reato di disastro, che costituisce un'autonoma...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5564 del 5 giugno 1985
«I cosiddetti «Notams», (notice to air men) sono avvisi contenenti le notizie relative all'installazione, allo stato o alle modifiche di un qualsiasi impianto o servizio o procedura aeronautica o all'esistenza di un pericolo per la navigazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1707 del 8 febbraio 1989
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 443 c.p., è sufficiente la violazione delle norme che prevedono una scadenza nella commerciabilità dei farmaci (nella specie, della circolare 7 marzo 1983, n. 27 del Ministero della sanità),...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7381 del 11 giugno 1980
«Ricorre la qualificazione giuridica del delitto di commercio o somministrazione di medicinali guasti, quando si detengono, si pongono in commercio o si somministrano sostanze medicinali guaste, cioè corrotte o deteriorate per cause naturali, o...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7175 del 18 luglio 1996
«Per la ravvisabilità del reato di cui all'art. 451 c.p., è necessario che il pericolo si riferisca ad un numero indeterminato di persone. Tale indeterminatezza, però, non sta a significare che occorre la presenza di una collettività di lavoratori,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12265 del 12 dicembre 1995
«La sussistenza delle ipotesi di cui all'art. 452 c.p. non è esclusa dalle previsioni contravvenzionali di cui al testo unico delle norme sanitarie. R.D. 27 luglio 1934, n. 1265, stante la diversità oggettiva dei beni protetti. L'art. 452 c.p.,...»