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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16252 del 27 giugno 2013
«Il legato in sostituzione di legittima, previsto dall'art. 551 c.c., è una disposizione a titolo particolare sottoposta a condizione risolutiva, nel senso che l'eventuale rinuncia determina il venire meno della sostituzione e consente al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26858 del 29 novembre 2013
«Nel giudizio di riduzione in materia ereditaria, la deduzione, da parte del convenuto, della necessità di imputare alla legittima le donazioni ricevute in vita dall'attore, costituisce eccezione in senso lato e, come tale, il suo rilievo non è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4501 del 5 marzo 2015
«In tema di uso della cosa comune, è illegittima l'apertura di un varco praticata nel muro perimetrale dell'edificio condominiale da un comproprietario al fine di mettere in comunicazione un locale di sua proprietà esclusiva, ubicato nel medesimo...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 1650 del 28 gennaio 2015
«Ciascun comproprietario, in quanto titolare di un diritto che, sia pure nei limiti segnati dalla concorrenza dei diritti degli altri partecipanti, investe l'intera cosa comune (e non una sua frazione), è legittimato ad agire o resistere in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11553 del 14 maggio 2013
«In tema di tutela del diritto di comproprietà, qualora il partecipante alla comunione compia un atto di ordinaria amministrazione, anche consistente in un negozio giuridico o in un'azione giudiziale aventi tali finalità, come l'agire per finita...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15024 del 14 giugno 2013
«In tema di condominio negli edifici, ai sensi dell'art. 1108, terzo comma, c.c., applicabile al condominio in virtù dell'art. 1139 c.c., per la costituzione di diritti reali sulle parti comuni è necessario il consenso di tutti i condòmini, che non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19893 del 29 settembre 2011
«In tema di condominio negli edifici, poiché tra le spese indicate dall'art. 1104 c.c., soltanto quelle per la conservazione della cosa comune costituiscono "obligationes propter rem", è legittima la rinuncia di un condomino all'uso dell'impianto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15444 del 7 luglio 2014
«Gli effetti della sospensione cautelare dal servizio permangono fino all'esito del procedimento penale o disciplinare, il cui esito favorevole condiziona il diritto del lavoratore alla percezione delle retribuzioni non corrisposte. Ne consegue...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 22699 del 4 ottobre 2013
«Per i termini mensili o annuali, fra i quali è compreso quello di decadenza dall'impugnazione ex art. 327 c.p.c., si osserva, a norma degli artt. 155, secondo comma, c.p.c. e 2963, quarto comma, c.c., il sistema della computazione civile, non "ex...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4269 del 20 febbraio 2013
«Nella successione testamentaria, si configura il sublegato quando onerato è un legatario o un prelegatario e onorato è un terzo o un erede, anche se prelegatario. (Nella specie, il testatore aveva lasciato un fondo a titolo di prelegato a un...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 22082 del 25 ottobre 2011
«Nell'ipotesi di immobili non comodamente divisibili, l'attribuzione dell'intero immobile in comproprietà ai coniugi, contitolari in regime patrimoniale di comunione legale dei beni della quota maggiore, non è in contrasto con il principio del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8259 del 22 aprile 2015
«In tema di divisione ereditaria, mentre il pagamento del conguaglio in danaro, di cui all'art. 728 cod. civ., è previsto per compensare l'ineguaglianza in natura delle quote e, dunque, prescinde dal consenso del coerede al quale sia imposto, il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23551 del 10 novembre 2011
«Nella donazione a persona giuridica, quando la notifica dell'atto pubblico di accettazione da parte del donatario avviene dopo la morte del donante, la formazione del consenso, necessaria per il perfezionamento del contratto di donazione, rimane...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13684 del 16 giugno 2014
«L'art. 809 cod. civ., nell'indicare quali norme della donazione siano applicabili alle liberalità risultanti da atti diversi dalla donazione, va interpretato restrittivamente, nel senso che alle liberalità anzidette non si applicano tutte le altre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14687 del 27 giugno 2014
«In tema di diritto di abitazione, il limite sancito dall'art. 1022 cod. civ. riguardo ai bisogni del titolare e della sua famiglia non deve essere inteso in senso quantitativo, che imporrebbe l'ardua determinazione della parte di casa necessaria a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6573 del 31 marzo 2015
«In tema di condominio negli edifici, la delibera assembleare che adibisce l'area cortiliva a parcheggio e assegna i singoli posti auto non determina la divisione del bene comune, limitandosi a renderne più ordinato e razionale l'uso paritario,...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 22685 del 24 ottobre 2014
«In tema di condominio negli edifici, la norma di cui all'art. 1136 cod. civ., secondo la quale tra l'assemblea di prima e di seconda convocazione deve passare almeno un giorno, va intesa non già nel senso che debbano trascorrere ventiquattro ore,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33397 del 12 agosto 2008
«In tema di successione di leggi penali nel tempo, la norma posteriore che abbia sostituito l'originaria comminatoria di pena detentiva congiunta a pena pecuniaria con quella della sola pena pecuniaria, deve essere sempre considerata più favorevole...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8045 del 2 marzo 2005
«Nel novero delle norme integratrici della legge penale, cui è applicabile il principio di retroattività della legge più favorevole, ai sensi dell'art. 2, comma terzo, c.p., debbono ricomprendersi tutte quelle che intervengano nell'area di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 23613 del 20 maggio 2004
«In materia di successione di leggi penali, l'art. 2 comma terzo c.p. prende in considerazione tutti i mutamenti legislativi intervenuti, stabilendo che deve applicarsi la legge le cui disposizioni sono più favorevoli al reo; pertanto una volta che...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7394 del 27 giugno 1994
«Il principio della retroattività della norma più favorevole posto dall'art. 2, terzo comma, c.p., che assicura al cittadino il trattamento penale più mite tra quello previsto dalla legge penale vigente al momento del fatto e quello previsto dalle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14954 del 13 aprile 2015
«In tema di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, il presupposto della sussistenza dei gravi indizi di reato, non va inteso in senso probatorio (ossia come valutazione del fondamento dell'accusa), ma come vaglio di particolare serietà...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11699 del 24 novembre 1994
«In tema di elemento psicologico del reato, ai fini della sussistenza del dolo eventuale, non è sufficiente la sola prevedibilità astratta dell'evento, ma occorre una previsione concreta, nel senso che l'agente deve rappresentarsi — come...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3222 del 26 gennaio 2012
«In tema di responsabilità del medico per intervento chirurgico effettuato da collaboratore privo della prescritta abilitazione ed in difetto di valido consenso informato, ai fini della individuazione degli elementi costitutivi del dolo indiretto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5117 del 1 febbraio 2008
«In tema di colpa, la prevedibilità dell'evento può riconnettersi anche solo alla possibilità che lo stesso si verifichi, purché tale possibilità riveli in maniera comunque concreta le potenzialità dannose della condotta dell'agente. In tal senso,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12615 del 31 marzo 2010
«Non può invocare l'esimente dello stato di necessità, nemmeno nella forma putativa, colui che sottragga il proprio figlio minore, affidato all'altro genitore, per impedire che lo stesso venga sottoposto ad una operazione chirurgica di cui teme la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5291 del 2 marzo 1995
«La circostanza che l'eventuale dissenso dalle proposte del vertice di «cosa nostra» esponga il membro dissenziente della «commissione provinciale» ad un grave pericolo di vita, non può configurare in suo favore la scriminante di cui all'art. 54...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 534 del 22 gennaio 1993
«Poiché la capacità di intendere e di volere del minore di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni non si presume, si richiede al giudice di merito un'adeguata motivazione sull'accertamento, in concreto, di detta capacità intesa come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2140 del 18 febbraio 1988
«Mentre l'incapacità di intendere e di volere da causa psicopatologica ha carattere assoluto, nel senso che prescinde dalla natura e dal grado di disvalore sociale della condotta posta in essere, l'incapacità di intendere e di volere da immaturità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13582 del 9 novembre 1978
«L'eterogeneità tra le pene comminate da precedenti condanne e la pena comminata con la nuova condanna non impedisce l'applicazione dell'aumento per la recidiva contestata, nei limiti fissati dall'ultimo comma dell'art. 99 c.p., nel senso cioè che...»