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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4407 del 15 aprile 1998
«Ai fini della sussistenza del reato di cui all'art. 591 c.p. (abbandono di persone minori o incapaci), non è penalmente apprezzabile l'atto con il quale il direttore sanitario di una clinica — presso cui è ricoverato, in trattamento sanitario non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9562 del 5 luglio 1989
«Il delitto di abbandono di minore si distingue da quello di tentato omicidio per il diverso elemento psicologico. Nel primo caso l'elemento soggettivo è costituito dalla coscienza di abbandonare la persona minore o incapace con la consapevolezza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8833 del 27 febbraio 2004
«Integra il reato di abbandono di minore (art. 591 c.p.) la condotta del conducente dell'autobus di una scuola che lascia un piccolo alunno a terra con l'effetto di causarne il viaggio di ritorno a casa in una condizione di pericolo rappresentato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44295 del 5 dicembre 2005
«Ai fini della configurabilità della circostanza aggravante della «finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso» quale prevista dall'art. 3, comma primo, del D.L. 26 aprile 1993 n. 122, conv. con modif. in L. 25...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49694 del 28 dicembre 2009
«L'aggravante della finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso (art. 3 D.L. n. 122 del 1993, conv. in legge n. 205 del 1993), è configurabile quando essa si rapporti, nell'accezione corrente, ad un pregiudizio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7500 del 19 settembre 1983
«Sussiste il delitto di ingiuria allorché da parte dell'agente vi sia la volontà cosciente di ingiuriare, insita nella consapevolezza dell'attitudine offensiva della condotta. Ne deriva che in presenza di tali volontà e consapevolezza, nessuna...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24087 del 20 maggio 2004
«Anche in tema di ingiuria l'esimente del diritto di critica può rendere non punibili espressioni anche aspre e giudizi che di per sé sarebbero ingiuriosi, tesi a stigmatizzare un comportamento realmente tenuto dal personaggio pubblico, ma non può...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37383 del 17 ottobre 2011
«Integra il delitto di diffamazione, sotto il profilo della lesione della reputazione professionale dell'Ente, la divulgazione a mezzo stampa di false notizie in ordine a presunti contrasti tra i soci principali di una società commerciale.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9634 del 10 marzo 2010
«Non integra il fatto costitutivo del delitto di diffamazione (art. 595 c.p.), la condotta di colui che con espressione congrua rappresenti la verità del fatto. (La S.C. ha affermato l'insussistenza della responsabilità, a titolo di diffamazione,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6758 del 17 febbraio 2009
«Integra il delitto di diffamazione la condotta del datore di lavoro che indirizzi al proprio dipendente una lettera contenente espressioni offensive di cui informi anche il consiglio di amministrazione, in quanto il potere gerarchico o, comunque,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40359 del 29 ottobre 2008
«In tema di diffamazione, integra la lesione della reputazione altrui non solo l'attribuzione di un fatto illecito, perché posto in essere contro il divieto imposto da norme giuridiche, assistite o meno da sanzione, ma anche la divulgazione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18799 del 8 maggio 2008
«Non integra il delitto di diffamazione la condotta di colui che, in qualità di sindaco di un Comune, indirizzi una missiva al presidente della Provincia committente del servizio di pulizia delle strade definendo il servizio svolto dall'appaltatore...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8742 del 8 luglio 1999
«In tema di condotta diffamatoria attribuibile ad un parlamentare, il giudice, in presenza della dichiarazione di insindacabilità delle opinioni espressa da parte del ramo parlamentare di appartenenza, deve applicare la causa di non punibilità,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13550 del 31 marzo 2008
«Non integra il delitto di diffamazione la condotta di colui che pronunci espressioni offensive inconsapevole del fatto di essere ascoltato dalla persona offesa e in presenza di una sola persona (nella specie la madre dell'offeso ), qualora egli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5454 del 9 giugno 1997
«In tema di diffamazione, si configura la condotta del reato solo qualora — nell'ipotesi in cui l'agente comunichi in via riservata con un'unica persona — vi sia la prova della volontà, da parte dell'agente medesimo, della diffusione del contenuto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15060 del 13 aprile 2011
«In tema di diffamazione, il limite della continenza nel diritto di critica è superato in presenza di espressioni che, in quanto gravemente infamanti e inutilmente umilianti, trasmodino in una mera aggressione verbale del soggetto criticato....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10631 del 10 marzo 2009
«In tema di diritto di critica giudiziaria, non è scriminante la condotta di attribuzione di parzialità per ragioni politiche ad un soggetto che esercita la funzione giudiziaria in quanto intrinsecamente offensiva. (Fattispecie nella quale un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30877 del 19 settembre 2006
«Sussiste l'esimente dell'esercizio del diritto di critica (art. 51 c.p.) nel caso in cui il giornalista riporti in un comunicato stampa le opinioni raccolte nell'ambito delle associazioni dei magistrati nei confronti di un alto magistrato, qualora...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38448 del 26 ottobre 2001
«In tema di diffamazione, non può trovare applicazione la scriminante del diritto di critica quando, pur nell'ambito di una competizione politica, la condotta dell'agente trasmodi in aggressioni gratuite, non pertinenti ai temi in discussione ed...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23222 del 9 giugno 2011
«Sussiste il requisito della comunicazione con più persone atto ad integrare il delitto di diffamazione (art. 595 c.p.) nella condotta di colui che invii una lettera denigratoria al Presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati, considerato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19396 del 8 maggio 2009
«Non integra il delitto di diffamazione (art. 595 c.p.) la condotta di colui che invii una lettera al Presidente dell'Ordine degli Avvocati contenente espressioni offensive nonché la segnalazione di comportamenti deontologicamente scorretti tenuti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 29277 del 20 luglio 2007
«È scriminata ex art. 51 c.p. la condotta (astrattamente integrante il delitto di diffamazione) dell'amministratore di una società che comunichi ai clienti il licenziamento di un collaboratore e indichi la ragione di esso nei suoi «comportamenti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3320 del 7 aprile 1993
«In materia di diffamazione, poiché la circostanza aggravante dell'attribuzione di un fatto determinato prevista dall'art. 595 secondo comma c.p. e dall'art. 13 L. 8 febbraio 1948, n. 47 riguarda la qualificazione particolare della notizia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5559 del 12 maggio 1992
«Nei delitti contro l'onore ed in particolare in tema di diffamazione a mezzo stampa, la circostanza aggravante di un fatto determinato è costituita dall'addebito di una condotta che non sia designata solamente nel genere o nella specie, ma che sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5667 del 7 maggio 1980
«La ricorrenza del «fatto determinato» nei delitti contro l'onore consiste nell'attuazione di un'azione o di una condotta, sufficientemente specificata, non rilevando che vengano precisati il tempo o il luogo dell'azione stessa.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42155 del 16 novembre 2011
«Integra il reato di diffamazione a mezzo stampa la condotta del giornalista che nell'articolo a propria firma modifichi in senso peggiorativo il contenuto dell'accusa contestata - consistente nell'aver compiuto atti sessuali a pagamento con una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4558 del 8 febbraio 2011
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, non sussiste l'esimente dell'esercizio del diritto di cronaca (nella specie giudiziaria) qualora il titolo dell'articolo attribuisca alla persona offesa - nei cui confronti penda un procedimento penale - una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15236 del 22 aprile 2005
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, il diritto di critica — i cui limiti scriminanti sono più ampi di quelli relativi al diritto di cronaca — riveste necessariamente connotazioni soggettive ed opinabili quando si svolga in ambito politico, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46193 del 29 novembre 2004
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, quando il comportamento di una persona, essendo contrassegnato da ambiguità, sia suscettibile di più interpretazioni, tutte connotate in negativo sotto il profilo etico-sociale e giuridico, ricorre la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19827 del 30 aprile 2003
«Poiché il delitto di diffamazione commesso dal giornalista con il mezzo della stampa rappresenta l'evento del reato colposo attribuibile al direttore responsabile, ai sensi dell'art. 57 c.p., la condotta omissiva di quest'ultimo consiste...»