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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5172 del 30 aprile 1988
«Ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 382 c.p. non occorre che sia immediatamente operativa la situazione nel cui contesto il millantatore fa credere al cliente di dover agire per compiere il favore di uno dei soggetti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3412 del 25 gennaio 2011
«Nei reati di attentato alla sicurezza dei trasporti (art. 432 c.p.) e di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità (art. 340 c.p.), il bene giuridico protetto va ravvisato, rispettivamente, nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15667 del 4 aprile 2013
«In tema di misure cautelari personali, ai fini della valutazione del pericolo che l'imputato commetta ulteriori reati della stessa specie, il requisito della "concretezza", cui si richiama l'art. 274, comma primo, lett. c), c.p.p., non si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7363 del 24 settembre 1984
«Il reato di falsità materiale commessa dal privato in autorizzazione amministrativa può concorrere con quello previsto dall'art. 468 c.p. (contraffazione di pubblici sigilli o strumenti di un ente pubblico o di un pubblico ufficio).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39630 del 10 novembre 2010
«Integra il reato di contraffazione delle impronte di una pubblica certificazione (art. 469 c.p.) la condotta di colui che appone sulla fotocopia falsamente formata - relativa ad una domanda di finanziamento al competente ufficio della regione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43369 del 30 novembre 2005
«Integra gli estremi del delitto di cui all'art. 469 c.p. la riproduzione, mediante un programma informatico, dell'impronta impressa dall'ufficio postale attestante l'avvenuto pagamento di bollettini di conto corrente (fattispecie nella quale la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 969 del 19 ottobre 1970
«Nel caso di delitto tentato di lesione personale bisogna far riferimento al comma primo dell'art. 582 c.p. che disciplina l'ipotesi tipica del delitto di lesioni consumato, non potendo trovare applicazione il disposto del capoverso della suddetta...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7346 del 24 giugno 1994
«In tema di cognizione del giudice d'appello, l'art. 597, comma 5, c.p.p., nello stabilire, tra l'altro, che «può essere altresì effettuato, quando occorre, il giudizio di comparazione» tra circostanze a norma dell'art. 69 c.p., ha attribuito al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2106 del 3 marzo 1993
«L'ultimo comma dell'art. 597 c.p.p. attribuisce al giudice di appello anche la facoltà di effettuare il giudizio di comparazione fra circostanze a norma dell'art. 69 c.p. «quando occorre». Tale inciso chiarisce e precisa che il giudice d'appello,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3262 del 22 marzo 1991
«Il giudice di merito ha il dovere di dichiarare d'ufficio la mancanza di condizioni di imputabilità soltanto quando sia evidente la prova della totale infermità di mente, mentre l'eventuale vizio parziale di mente costituisce una semplice...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11272 del 23 novembre 1985
«Quando un provvedimento di clemenza condiziona l'applicabilità dell'amnistia alla concreta sussistenza di un'attenuante, il giudice ha il potere-dovere di accertare anche d'ufficio se essa ricorra, indipendentemente dalla richiesta dell'appellante.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 604 del 29 gennaio 1997
«Il reato di cui all'art. 1164 c.n. (inosservanza di provvedimento di demolizione e sgombero di opere abusive), consistendo nell'inosservanza di una disposizione legislativa o regolamentare o di un provvedimento amministrativo, è reato omissivo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15403 del 31 marzo 2004
«Il rinnovo della citazione a giudizio ai sensi dell'art. 143 disp. att. c.p.p. (effettuato, nella fattispecie, a causa di un rinvio d'ufficio), presuppone che il rapporto processuale si sia regolarmente instaurato in forza del decreto di citazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4954 del 21 aprile 2000
«Il giudice ha il potere discrezionale di concedere anche d'ufficio il beneficio della sospensione condizionale della pena. La valutazione della rilevanza dell'entità della pena pecuniaria al fine di una possibile esclusione in concreto, ancorché...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6313 del 8 febbraio 2008
«È illegittima, in assenza di richiesta dell'imputato, la revoca di ufficio da parte del giudice di appello del beneficio della sospensione condizionale della pena, concesso dal primo giudice in sede di condanna a pena detentiva sostituita con la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7467 del 6 luglio 1995
«Ai fini della tutela di cui all'art. 473 c.p., occorre che il marchio di fabbrica, nazionale od estero sia riconosciuto dall'ordinamento italiano. Tale riconoscimento si ottiene, per i marchi esteri, attraverso la registrazione presso l'ufficio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8569 del 5 ottobre 1982
«I sanitari autorizzati, ai sensi dell'art. 81 cod. strad., al rilascio dei certificati di idoneità psico-fisica alla guida non rivestono la qualifica di pubblici ufficiali in quanto l'attività svolta, e per la quale percepiscono normalmente dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10447 del 16 ottobre 1980
«Per la sussistenza del reato di cui all'art. 478 c.p. è sufficiente che l'autenticazione avvenga ad opera di pubblico ufficiale cui sia riconosciuto dall'ordinamento il potere di autenticazione, a nulla rilevando che egli abbia competenza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16010 del 28 aprile 2005
«In tema di falsità ideologica, l'incompetenza relativa del pubblico ufficiale — ravvisabile allorché l'atto sia compiuto da un pubblico ufficiale facente parte dell'organo cui la norma attribuisce il relativo potere, ma privo di specifiche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49417 del 30 dicembre 2003
«Ai fini della configurazione del reato di falso ideologico in atto pubblico, la nozione di atto pubblico comprende non solo gli atti destinati ad assolvere una funzione attestativa o probatoria esterna, con riflessi diretti ed immediati nei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4986 del 27 maggio 1981
«I modelli 8 emessi dall'ufficio tecnico erariale rappresentano documenti aventi valore costitutivo di diritti per l'intestatario e di obblighi per la pubblica amministrazione ed hanno, altresì, la funzione di provare che un fatto è stato compiuto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8385 del 6 giugno 1990
«La carta d'identità valida per l'espatrio è un documento contenente tanto la certificazione dell'identità della persona a cui è intestata, quanto una autorizzazione amministrativa ad espatriare, la cui falsificazione è punibile non a norma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27699 del 20 maggio 2010
«In tema di opere soggette a presentazione di denuncia di inizio attività (DIA), assume la qualità di persona esercente un servizio di pubblica necessità e risponde, quindi, del reato di falsità ideologica in certificati, il progettista che, nella...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15259 del 22 maggio 2005
«In tema di falsità documentali, la sussistenza del reato di falso non è esclusa dalla circostanza che su un dato documento sia apposta una sigla, anziché la firma per esteso, in quanto la sigla rappresenta un'espressione grafica abbreviata o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9209 del 11 ottobre 1997
«In tema di falso documentale, il timbro del protocollo apposto sulla corrispondenza pervenuta ad un ufficio pubblico ha natura di atto pubblico; ed infatti, posto che il registro di protocollo è indiscutibilmente atto di fede privilegiata, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8816 del 15 giugno 1990
«La soppressione, la distruzione e l'occultamento della dichiarazione dei redditi ai fini della tassazione concernente l'Irpef o l'Irpeg, dopo che sia stata presentata all'ufficio delle imposte e sia stata controllata con apposita attestazione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5540 del 3 giugno 1982
«Il reato di falsità in titolo di credito è, per effetto dell'art. 493 bis c.p., divenuto punibile a querela della persona offesa, come si evince dal capoverso della citata disposizione, la quale mantiene la procedibilità d'ufficio per le falsità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1145 del 13 gennaio 2014
«Integra il reato di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico la falsa attestazione di distruzione accidentale della carta di identità effettuata mediante dichiarazione resa all'ufficio anagrafe del Comune, in quanto tale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26698 del 19 giugno 2013
«Il delitto di falso ideologico di cui all'art. 483 c.p., in caso di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà finalizzata all'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, si perfeziona nel momento e nel luogo in cui la dichiarazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19734 del 2 ottobre 2015
«In caso di dichiarazione giudiziale di paternità, l'assunzione del cognome paterno da parte del figlio maggiorenne non è configurabile quale pronuncia accessoria da rendere d'ufficio ma, in quanto espressione di un diritto potestativo del figlio,...»