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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22603 del 11 giugno 2010
«Integra il delitto previsto dall'art. 495 c.p. la presentazione di dichiarazione sostitutiva di certificazione antimafia ai sensi dell'art. 46 D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 attestante falsamente l'insussistenza in capo al dichiarante di cause di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8152 del 7 luglio 1987
«In tema di reati contro la pubblica fede, poiché il delitto di sostituzione di persona ex art. 494 c.p. ha carattere sussidiario, allorquando l'induzione in errore, al fine di vantaggio o di danno, è commessa mediante l'attribuzione di un falso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31391 del 25 luglio 2008
«Integra il delitto di false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie o di altri (art. 496 c.p. ), la condotta di colui che declini generalità false al «controllore » di un'azienda di trasporto urbano, il quale riveste la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7780 del 1 ottobre 1983
«La previsione delittuosa di cui all'art. 496 c.p. ricorre ogni qualvolta il mendacio di carattere personale reso al pubblico ufficiale (o ad altro soggetto incaricato di un pubblico servizio) non abbia alcuna attinenza, né diretta né indiretta,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 852 del 11 febbraio 1981
«La falsa dichiarazione agli agenti di polizia giudiziaria del conducente di un autoveicolo di essere abilitato alla guida e di avere dimenticato a casa la relativa patente, che invece gli era stata sospesa con provvedimento prefettizio, non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 29009 del 4 luglio 2014
«Il delitto previsto dall'art. 513 bis c.p. punisce soltanto le condotte illecite tipicamente concorrenziali (quali il boicottaggio, lo storno dei dipendenti, il rifiuto di contrattare, etc.) realizzate con atti di coartazione che inibiscono la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19178 del 8 maggio 2015
«Integra il delitto di cui all'art. 527 c.p. il toccamento lascivo di parti intime del corpo, sia pure al di sopra degli abiti, in quanto la nozione di atti osceni non si limita alla sola rappresentazione di un atto sessuale, comprendendo anche...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40751 del 12 ottobre 2015
«Tra il reato di uccellagione di cui all'art. 30 della legge n. 157 del 1992 e quello di maltrattamento di animali previsto dall'art. 544-ter cod. pen. non sussiste rapporto di specialità, sia perché il delitto necessita dell'evento (la lesione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44086 del 23 ottobre 2014
«In tema di reati contro la famiglia, il delitto previsto dall'art. 12 sexies della legge 1° dicembre 1970, n. 898, si configura per il semplice inadempimento dell'obbligo di corresponsione dell'assegno nella misura disposta dal giudice in sede di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13088 del 20 marzo 2014
«Le pratiche vessatorie realizzate ai danni di un lavoratore dipendente al fine di determinare l'emarginazione (cd. mobbing), anche dopo le modifiche apportate dalla legge n. 172 del 2012, possano integrare il delitto di maltrattamenti in famiglia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16271 del 26 aprile 2010
«Ai fini della configurabilità del delitto di lesioni personali (art. 582 c.p.), costituisce malattia la lesione cutanea consistente in un taglio all'avambraccio guaribile in tre giorni, in quanto anche una modesta soluzione di continuo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2081 del 20 gennaio 2009
«Ai fini della configurabilità del delitto di lesioni personali l'ematoma è riconducibile alla nozione di "malattia".»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15420 del 11 aprile 2008
«Ricorre il delitto di lesioni, e non già quello meno grave di percosse, sia in caso di contusione escoriata che di cervicoalgia, rientrando entrambe nella nozione di «malattia » in quanto l'una consiste nella lesione sia pure superficiale del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10643 del 9 dicembre 1996
«Il concetto clinico di malattia richiede il concorso del requisito essenziale di una riduzione apprezzabile di funzionalità, a cui può anche non corrispondere una lesione anatomica, e di quello di un fatto morboso in evoluzione, a breve o lunga...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10258 del 19 ottobre 1988
«Nei reati la cui procedibilità a querela di parte dipende dal mancato raggiungimento di determinati limiti nella progressione dell'evento e/o dell'assenza di particolari circostanze, il tentativo — in mancanza di specifica normativa — non può che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2782 del 2 marzo 1990
«Ai fini della configurabilità del delitto di lesioni gravi, non ha rilievo che l'organo già fosse menomato, purché si verifichi un ulteriore aggravamento, che ne compromette maggiormente la funzionalità.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1449 del 7 febbraio 1987
«La circostanza aggravante speciale, di carattere obiettivo e ad effetto comune, del delitto di lesione personale volontaria costituita dal fatto commesso con armi, postula per il suo riconoscimento che lo strumento qualificabile come arma sia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 31841 del 18 luglio 2014
«Per la configurabilità del reato di cui all'art. 586 c.p. è necessario che l'evento lesivo costituito dalla morte e dalle lesioni, non sia voluto neppure in via indiretta o con dolo eventuale dall'agente, poiché questi, se pone in essere la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2595 del 20 gennaio 2003
«In tema di responsabilità penale per morte o lesioni costituenti conseguenza non voluta di un delitto doloso (art. 586 c.p.), si deve ritenere configurabile il reato solo a condizione che sussista un coefficiente di riferibilità psicologica, a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7778 del 31 maggio 1990
«In tema di morte o lesione come conseguenza di altro delitto, il rapporto tra delitto voluto ed evento non voluto è stabilito dall'art. 586 c.p. in termini di pura e semplice causalità materiale. Infatti se l'autore, pur di realizzare l'evento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13196 del 6 ottobre 1989
«Il reato di cui all'art. 586 c.p. (morte o lesione come conseguenza di altro delitto) non è configurabile quando la morte e le lesioni siano eventi specificamente avuti di mira, in aggiunta al reato doloso voluto all'origine oppure quando l'evento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9457 del 30 ottobre 1984
«L'attenuante della provocazione è incompatibile con il reato di cui all'art. 586 c.p. perché detto delitto prescinde da una determinata direzione della volontà, come tale influenzabile dall'ira.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 19179 del 1 giugno 2006
«In tema di morte o lesioni come conseguenza di altro delitto, pur definendosi il rapporto tra il delitto voluto e l'evento non voluto in termini di causalità materiale, la condotta delittuosa deve avere insito, in sé, il rischio non imprevedibile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2955 del 28 marzo 1997
«La responsabilità ai sensi dell'art. 586 c.p. — norma che disciplina l'ipotesi di morte o lesioni come conseguenza di altro delitto — non si può considerare oggettiva, riguardando casi in cui la condotta delittuosa di base ha in sè insito il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6361 del 25 giugno 1996
«In tema di morte o lesioni come conseguenza di altro delitto, il rapporto fra delitto voluto ed evento non voluto è stabilito dall'art. 586 c.p. in termini di pura e semplice causalità materiale, rientrando tale fattispecie tra i casi previsti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1290 del 31 gennaio 1989
«Il principio per cui motivi di incompatibilità logica impediscono di applicare la continuazione tra reati colposi e reati dolosi non fa venir meno la possibilità di ritenere la continuazione fra il reato di detenzione e cessione di modica quantità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21039 del 6 giugno 2005
«Non è configurabile il delitto di cui all'art. 586 c.p., nel caso in cui la morte della vittima sia stata la conseguenza di un delitto di rapina con violento pestaggio di quest'ultima. Infatti, mentre nella preterintenzionalità è necessario che la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6335 del 16 maggio 1987
«Nell'ipotesi di morte conseguente ad altro delitto (nella specie cessione di sostanza stupefacente) si applicano le disposizioni sul concorso formale dei reati da qualificare come concorso formale improprio — e non quelle sul concorso materiale.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 22676 del 29 maggio 2009
«In tema di morte o lesioni come conseguenza di altro delitto, la morte dell'assuntore di sostanza stupefacente è imputabile alla responsabilità del cedente sempre che, oltre al nesso di causalità materiale, sussista la colpa in concreto per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32027 del 21 luglio 2014
«Con l'ipotesi delittuosa di rissa aggravata a norma dell'art. 588, comma secondo, cod. pen. concorrono, con riguardo al solo corissante autore degli ulteriori fatti, i reati di lesioni personali e omicidio da costui commessi nel corso della...»