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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21243 del 4 giugno 2010
«È affetta da abnormità genetica o strutturale (in quanto emessa in carenza di potere, ponendosi la stessa al di fuori del sistema normativo) la sentenza di proscioglimento emessa dal G.i.p. a seguito dell’opposizione, non soltanto perché il G.i.p....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1495 del 5 febbraio 1999
«Anche in sede di legittimità può procedersi alla cosiddetta «prova di resistenza», nel senso di valutare se gli elementi di prova acquisiti illegittimamente abbiano avuto un peso reale sulla decisione del giudice di merito, controllando in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1801 del 25 febbraio 1997
«In relazione alle questioni pregiudiziali il sistema dell'attuale codice di procedura penale prevede la possibilità di sospensione del giudizio penale solo in dipendenza di questioni pregiudiziali civili o amministrative e mai nel caso di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11077 del 2 dicembre 1993
«Dal coordinato disposto degli artt. 134 ss., 480, 481 e 483 c.p.p. si desume che, benché il dibattimento sia un complesso unitario di attività processuali, allorquando esso si articoli in più udienze, dev'essere redatto per ciascuna di esse un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11193 del 9 novembre 1994
«Il giudice, prima di procedere in contumacia dell'imputato, poiché ha l'obbligo di controllare la regolare costituzione delle parti, prima di dar inizio al dibattimento, deve accertare la causa della mancata comparizione dell'imputato, anche se...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2429 del 26 febbraio 1998
«L'avvenuta tempestiva comunicazione, nel corso degli atti introduttivi al dibattimento, del contemporaneo diverso impegno professionale del difensore presso il tribunale della libertà in difesa di indagato detenuto, non è da sola sufficiente ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2142 del 6 giugno 1996
«L'impedimento a comparire davanti al giudice, dedotto dall'interessato e qualificabile come assoluto, tale da legittimare un rinvio dell'udienza ai sensi dell'art. 127, comma 4, c.p.p., applicabile anche al procedimento dinanzi al tribunale di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11264 del 29 settembre 1999
«La rinuncia ad un teste formulata dalla parte che ne aveva richiesto l'ammissione è immediatamente operante, sicché l'unica possibilità di assumere il mezzo istruttorio rinunciato è data dall'esercizio dei poteri officiosi di integrazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 23398 del 19 giugno 2002
«In sede di esame di questione preliminare concernente la competenza, il Tribunale può valutare, e conseguentemente escludere, un evidente errore nel capo di imputazione a seguito del quale si determinerebbe una diversa competenza, ma a condizione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12894 del 19 dicembre 1991
«L'art. 491 comma primo c.p.p. dispone che le questioni concernenti la competenza territoriale sono precluse se non siano state proposte subito dopo compiuto per la prima volta l'accertamento relativo alla costituzione delle parti. Orbene, poiché...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7153 del 22 luglio 1993
«La norma dell'art. 491, quinto comma, c.p.p., la quale prescrive che sulle questioni preliminari il giudice decide con ordinanza, non è sanzionata da nullità, cosicché ove il giudice del dibattimento decida la questione preliminare insieme al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9901 del 17 settembre 1998
«In tema di ordine di assunzione delle prove, non essendo espressamente contemplata dalla legge la ipotesi della richiesta concorrente delle parti (nella specie, pubblico ministero e imputato) di esaminare un testimone sulle stesse circostanze,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9712 del 13 novembre 1996
«L'esame dell'imputato si configura come mezzo di prova rimesso alla disponibilità della parte. Conseguentemente l'imputato, qualora detto esame sia stato richiesto ed ammesso, deve manifestare il suo interesse alla effettiva assunzione dello...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 45998 del 28 novembre 2003
«Anche in relazione al processo innanzi al giudice di pace, la mancata assunzione di una prova decisiva — quale motivo di impugnazione per cassazione — può essere dedotta solo in relazione ai mezzi di prova dei quali sia stata chiesta formalmente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5747 del 17 giugno 1997
«Il giudice ha l'obbligo di ricorrere al potere che l'art. 507 c.p.p. gli conferisce in ordine all'acquisizione anche d'ufficio di mezzi di prova quando ciò sia indispensabile per decidere non essendo rimessa alla sua mera discrezionalità la scelta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3646 del 4 aprile 1995
«In materia di ricorso a mezzi di prova, nel dibattimento, i poteri del giudice sono soltanto residuali: l'art. 507 c.p.p. prevede una istruttoria già svolta ed una facoltà, non un obbligo del giudice di disporre nuovi mezzi di prova quando ciò sia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3428 del 29 marzo 1995
«La norma di cui all'art. 507 c.p.p. costituisce lo strumento di controllo da parte del giudice rispetto all'inerzia, agli errori o alla rinuncia del pubblico ministero. In proposito la legge delega 16 febbraio 1987, n. 81, al punto 73, ultima...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1759 del 12 febbraio 1999
«L'ordinanza del giudice che interrompa la discussione ex art. 507 e 523, comma 6, c.p.p. e disponga l'acquisizione dei verbali di constatazione del reato (nella specie utilizzazione di fatture emesse per operazioni inesistenti) al fine di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12496 del 4 novembre 1999
«Il controllo della logicità della motivazione va esercitato sulla coordinazione delle proposizioni e dei passaggi attraverso i quali si sviluppa il tessuto argomentativo del provvedimento impugnato, senza la possibilità di verificare se i...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28845 del 26 luglio 2002
«La lettura dei verbali di dichiarazioni assunte all'estero — mediante rogatoria internazionale e senza la garanzia del contraddittorio — ed acquisiti al fascicolo del dibattimento ai sensi dell'art. 431 c.p.p. è disposta a norma dell'art. 511...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21088 del 5 maggio 2004
«Ai fini della legittimità della lettura e acquisizione al fascicolo del dibattimento delle sommarie dichiarazioni rese alla polizia giudiziaria nel corso delle indagini preliminari da persone che non siano poi comparse al dibattimento in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42926 del 19 dicembre 2002
«La sopravvenuta impossibilità, per fatti o circostanze imprevedibili, della ripetizione di atti assunti dalla polizia giudiziaria, nel corso delle indagini preliminari, deve essere liberamente apprezzata dal giudice di merito, la cui valutazione,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12705 del 2 dicembre 1998
«In tema di letture dibattimentali, la valutazione dell'imprevedibilità dell'evento che rende impossibile la ripetizione dell'atto precedentemente assunto e che ne legittima la lettura ai sensi dell'art. 512 c.p.p., è demandata in via esclusiva al...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7231 del 17 giugno 1998
«In tema di lettura di atti, l'art. 512 si riferisce genericamente alla sopravvenuta impossibilità, per fatti e circostanze imprevedibili, della ripetizione degli atti assunti nel corso delle indagini preliminari. La sopravvenuta impossibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5495 del 31 maggio 1996
«La sopravvenuta impossibilità di rintracciare il testimone la quale, ove ricollegabile a fatti o circostanze imprevedibili, consente di dare lettura nel dibattimento delle dichiarazioni da questi rese alla polizia giudiziaria, al pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5168 del 9 maggio 1995
«La valutazione circa la prevedibilità dell'evento che impedisce la ripetizione dell'atto va compiuta dal giudice di merito, cui è demandata in via esclusiva, con riguardo al tempo in cui l'atto è stato assunto e tenuto conto della concreta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5398 del 10 maggio 1994
«Ai fini della possibilità di dare lettura in dibattimento, ai sensi dell'art. 512 c.p.p. dei verbali contenenti sommarie informazioni testimoniali, è necessaria la sussistenza di una situazione improbabile, verificatasi successivamente che, al...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13405 del 20 dicembre 2000
«L'art. 512 bis c.p.p., nella nuova formulazione introdotta dall'art. 43 della legge 16 dicembre 1999 n. 479 — caratterizzata, rispetto alla precedente, essenzialmente dalla previsione che alla lettura delle dichiarazioni rese da soggetto residente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9003 del 3 ottobre 1997
«In tema di acquisizione e valutazione della prova, deve escludersi l'immediata applicabilità, nel giudizio di Cassazione in corso, delle nuove regole introdotte dalla legge 7 agosto 1997 n. 267 che, nel sostituire le disposizioni processuali degli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6585 del 2 giugno 2000
«Nel giudizio di appello, la richiesta di rinnovazione del dibattimento ai sensi dell'art. 6, comma terzo, della L. 7 agosto 1997, n. 267, per l'esame delle persone indicate nell'art. 513 c.p.p. che abbiano reso dichiarazioni al pubblico ministero,...»