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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8861 del 28 novembre 1987
«Il codice civile, in materia di condominio di edifici, nel riferirsi, quanto alle sopraelevazioni, all'aspetto architettonico dell'edificio e, quanto alle innovazioni, al decoro architettonico dello stesso, adotta nozioni di diversa portata,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6640 del 31 luglio 1987
«Il decoro architettonico, che, espressamente richiamato dall'art. 1120 c.c., va valutato con riferimento alla linea estetica dell'edificio indipendentemente dal suo particolare pregio artistico, è un bene al quale sono direttamente interessati...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4474 del 15 maggio 1987
«La tutela del decoro architettonico è stata apprestata dal legislatore in considerazione della diminuzione del valore che la sua alterazione arreca all'intero edificio e, quindi, anche alle singole unità immobiliari che lo compongono. Pertanto, il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 175 del 15 gennaio 1986
«L'alterazione del decoro dell'edificio condominiale (che in sé non è bene comune ma al regime legale dei beni comuni è assoggettato) ben può derivare dall'alterazione dell'originario aspetto di singoli elementi o di singole parti dell'edificio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12491 del 28 maggio 2007
«In tema di condominio negli edifici, l'art. 1122 c.c. vieta al condomino di eseguire, nel piano o nella porzione di piano di sua proprietà, quelle opere che elidano o riducano in modo apprezzabile le utilità conseguibili dalla cosa comune. (Nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2743 del 11 febbraio 2005
«In tema di condominio, devono considerarsi vietate, ai sensi dell'art. 1122 c.c., le opere realizzate dal condomino nella proprietà esclusiva che comportino una lesione del decoro architettonico dell'edificio, non trovando al riguardo applicazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18214 del 10 settembre 2004
«In tema di condominio l'art. 1122 c.c. — nel fare divieto al condomino di eseguire, nel piano o porzione di piano di sua proprietà, opere che rechino danno alle cose comuni — intende riferirsi non solo a quello materiale, incidente fisicamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5612 del 17 aprile 2001
«In mancanza di norme limitative della destinazione e dell'uso delle porzioni immobiliari di proprietà esclusiva di un edificio condominiale, derivanti dal regolamento che sia stato approvato da tutti i condomini, la norma dell'art. 1122 c.c. non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 870 del 25 gennaio 1995
«Poiché a norma dell'art. 1122 c.c. il limite alla facoltà di ogni condomino di eseguire opere sul proprio piano (o porzione di piano di sua proprietà) si identifica in ogni danno consistente nella diminuzione di valore della cosa comune riferito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1947 del 27 aprile 1989
«In tema di condominio negli edifici, l'esercizio del diritto del singolo sulle parti di sua esclusiva proprietà non può ledere il godimento dei diritti degli altri sulle cose comuni, come si ricava dall'art. 1122 c.c., il quale stabilisce che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 283 del 16 gennaio 1987
«La presunzione assoluta di comunione ( ex art. 1125 c.c.) del solaio divisorio di due piani di edificio condominiale tra i proprietari dei medesimi vale pure per la piattaforma o soletta del balcone dell'appartamento del piano superiore, la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 256 del 22 gennaio 1985
«In mancanza di norme limitatrici della destinazione e dell'uso delle porzioni immobiliari di proprietà esclusiva di un edificio condominiale, derivanti da regolamento approvato da tutti i condomini, la norma dell'art. 1122 c.c. vieta soltanto di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9148 del 8 aprile 2008
«In riferimento alle obbligazioni assunte dall'amministratore, o comunque, nell'interesse del condominio, nei confronti di terzi in difetto di un'espressa previsione normativa che stabilisca il principio della solidarietà, trattandosi di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16982 del 18 agosto 2005
«Anche se, ai sensi dell'art. 1123 c.c., la ripartizione delle spese fra i condomini va compiuta in proporzione della proprietà di ciascuno, l'amministratore deve attenersi alle tabelle millesimali esistenti (che, pur avendo natura valutativa e non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6849 del 18 maggio 2001
«L'obbligo del condomino di contribuire in misura proporzionale al valore della sua unità immobiliare alle spese necessarie per la manutenzione e riparazione delle parti comuni dell'edificio e alla rifusione dei danni subiti dai singoli condomini,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8292 del 19 giugno 2000
«In tema di oneri condominiali, la funzione ed il fondamento delle spese occorrenti per la conservazione dell'immobile si distinguono dalle esigenze che presiedono alle spese per il godimento dello stesso, come è dato evincere, in via di principio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13505 del 3 dicembre 1999
«L'indicazione della data di deliberazione della sentenza non è (a differenza dell'indicazione della data di pubblicazione, che ne segna il momento di acquisto della rilevanza giuridica) elemento essenziale dell'atto processuale, e la sua mancanza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 227 del 17 gennaio 1977
««Spese condominiali necessarie» sono le erogazioni destinate ad assicurare alle cose comuni la destinazione ed il servizio che debbono realizzare e costituenti le finalità del condominio, come le riparazioni per manutenzione ordinaria o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 641 del 17 gennaio 2003
«Alla stregua della stessa lettera dell'art. 1123 c.c., la disciplina legale della ripartizione delle spese per la conservazione ed il godimento delle parti comuni dell'edificio è, in linea di principio, derogabile, con la conseguenza che deve...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1033 del 29 gennaio 2000
«In tema di condominio di edifici, al fine della ripartizione delle spese comuni, perché sia giustificata l'adozione di un criterio di ripartizione diverso da quello fissato in via generale dall'art. 1123 c.c. e commisurato alla quota di proprietà...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7353 del 9 agosto 1996
«L'efficacia di una convenzione con la quale, ai sensi dell'art. 1123, primo comma, c.c., si deroga al regime legale di ripartizione delle spese non si estende, in base all'art. 1372 c.c., agli aventi causa a titolo particolare degli originari...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1028 del 28 gennaio 1995
«L'accettazione, da parte dei condomini, della tabella millesimale predisposta dal venditore-costruttore ed allegata ai singoli contratti di vendita dà luogo ad una convenzione sui criteri di ripartizione delle spese che, anche se si discosta da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12307 del 16 novembre 1991
«In tema di ripartizione delle spese del servizio condominiale di riscaldamento, i criteri stabiliti dai commi primo e secondo dell'art. 1123 c.c. possono essere derogati — secondo quanto sancisce la detta norma — soltanto da una convenzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3808 del 12 novembre 1975
«L'accordo intervenuto tra i condomini di un edificio in ordine alla ripartizione delle spese condominiali in proporzione agli imponibili catastali di ciascun appartamento non esclude il diritto del singolo condomino di chiedere la formazione, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 506 del 8 febbraio 1975
«L'accettazione del regolamento condominiale predisposto dal costruttore originario da parte degli acquirenti le porzioni di fabbricato ed il conseguente carattere contrattuale del medesimo non richiedono la contestualità della conoscenza effettiva...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1420 del 27 gennaio 2004
«In tema di oneri condominiali, non è applicabile alle spese di conservazione (art. 1123, primo comma c.c.), qual è quella per la sostituzione della caldaia, il criterio di ripartizione in proporzione dell'uso (art. 1123, secondo comma c.c.). Ne...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1959 del 12 febbraio 2001
«Nel caso in cui vi sia stata una sentenza definitiva di condanna del condominio, in persona dell'amministratore, al risarcimento del danno che un terzo abbia subito per carente manutenzione di un bene che si assume comune soltanto al alcuni dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9263 del 17 settembre 1998
«Il contributo alla spesa per un servizio comune destinato ad esser fruito in misura diversa dai singoli condomini deve esser ripartito in proporzione all'utilizzazione di esso e non ai millesimi — come invece avviene per il riscaldamento, per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1511 del 19 febbraio 1997
«È illegittima la delibera di un condominio, adottata a maggioranza, con la quale si stabilisce un onere di contribuzione delle spese di gestione maggiore a carico di alcuni condomini, sul presupposto della loro più intensa utilizzazione, rispetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6359 del 24 giugno 1996
«Una perizia effettuata in altro procedimento e di cui venga data lettura in dibattimento può essere utilizzata anche se non sia stato sentito il perito. Invero detto obbligo non è previsto dall'art. 511 bis relativo alla lettura di verbali di...»