-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1794 del 9 giugno 1972
«L'obbligo stabilito dall'art. 1569 c.c. in materia di somministrazione, di non recedere senza congruo preavviso, non può essere esteso ad una concessione gratuita di presa d'acqua fatta, senza alcuna determinazione di durata, a mero titolo di...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3205 del 28 ottobre 1974
«A mente dell'art. 1570 c.c., anche al contratto di somministrazione è applicabile la norma di cui all'art. 1510, secondo comma c.c., secondo cui, nella vendita di cose mobili da piazza a piazza, l'obbligo della consegna è adempiuto mediante la...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2091 del 25 marzo 1985
«Qualora un'associazione, con finalità di assistenza morale e materiale in favore di coloro che si trovino in determinate condizioni di bisogno (nella specie, Associazione Cattolica Internazionale al servizio della giovane), conferisca ad una di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24948 del 29 novembre 2007
«In tema di appalto, il committente che, per difetti dell'opera, abbia esperito azione di risoluzione del contratto per inadempimento dell'appaltatore, può successivamente, sia in primo grado che in appello, modificare la domanda in quella di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1475 del 22 febbraio 1999
«In tema di appalto non è applicabile il principio stabilito per la vendita dal secondo comma dell'art. 1492 c.c. dell'irrevocabilità della scelta operata mediante domanda giudiziale, tra la risoluzione del contratto e la riduzione del prezzo, con...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2169 del 26 giugno 1972
«Al subconduttore, non avendo questi, come semplice avente causa del conduttore, un diritto proprio e autonomo da far valere nei confronti del locatore, ed essendo normalmente soggetto, ex art. 1595 c.c., all'efficacia anche esecutiva del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8565 del 7 agosto 1993
«Nel rapporto di appalto, sia pubblico che privato, il recesso ad nutum del committente rappresenta l'esercizio di un diritto potestativo, riservato alla libera determinazione del recedente e sottratto al controllo di terzi e dell'appaltatore,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1929 del 24 febbraio 1987
«Le circostanze che il mandatario, ai sensi dell'art. 1710 c.c., è tenuto a rendere note al mandante e che possono determinare la revoca o la modificazione del mandato sono non solo le sopravvenute — intendendosi tali anche quelle preesistenti...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10739 del 11 agosto 2000
«L'obbligo posto a carico del mandatario di rimettere al mandante tutto quello che ha ricevuto a causa del mandato (art. 1713, primo comma, c.c.) non sorge solo a seguito della conclusione dell'attività gestoria, ma anche quando si accerti...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5460 del 14 marzo 2006
«Il contratto di albergo concluso per il tramite di un'agenzia di viaggi, che opera come mandataria del cliente che le ha conferito il relativo incarico, comporta che la revoca della prenotazione alberghiera, da parte dello stesso cliente, integra...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5622 del 9 giugno 1994
«Con riguardo, a mandato oneroso a tempo indeterminato, la sopravvenienza di una revoca priva di giusta causa ed anteriore all'inizio dell'esecuzione del contratto produce effetti assimilabili a quelli della risoluzione per inadempimento, con la...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17034 del 26 luglio 2006
«Ai sensi dell'art. 1722 n. 4 c.c., il decesso del mandante, avvenuto e dichiarato nel corso del processo dal mandatario ad negotia, determinando l'estinzione del mandato e della connessa procura alle liti, comporta il venir meno di ogni potere —...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4912 del 15 maggio 1998
«Il diritto al compenso non è sufficiente a rendere irrevocabile il mandato che l'art. 1079 c.c. presume di per sé oneroso, ma occorre che l'esecuzione del mandato per effetto di una obbligazione assunta dal mandante assicuri al mandatario un...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1534 del 11 febbraio 1995
«La revoca senza giusta causa di un mandato irrevocabile comporta,. ai sensi dell'art. 1723 c.c., l'obbligazione del mandante del risarcimento dei danni, alla cui liquidazione deve procedersi in base ai criteri generali stabiliti dagli artt. 1223 e...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2278 del 24 febbraio 1993
«La revoca del mandato non priva il mandatario senza rappresentanza della legittimazione attiva e passiva rispetto alle azioni per la realizzazione del credito nascente dal contratto compiuto in esecuzione del mandato, perché non la revoca del...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15554 del 11 agosto 2004
«II mandato in rem propriam può essere revocato, qualora la revocabilità sia stata espressamente prevista, ovvero ricorra una giusta causa di revoca, ma il mandante, nel primo caso, è obbligato al rimborso delle spese, al pagamento, del compenso,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15436 del 4 dicembre 2000
«Nel mandato conferito anche nell'interesse del mandatario — irrevocabile ai sensi dell'art. 1723, secondo comma, c.c. — l'interesse del mandatario non coincide con quello generico a conservare l'incarico o a proseguire l'attività gestoria al fine...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10819 del 4 dicembre 1996
«Nel mandato conferito nell'interesse del mandatario, in presenza di procura, l'irrevocabilità prevista dall'art. 1723, secondo comma, c.c. si esaurisce nel rapporto interno fra il mandante e il mandatario e non è opponibile al terzo debitore, il...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8343 del 29 luglio 1995
«Il mandato irrevocabile nell'interesse del terzo, di cui all'art. 1723, secondo comma, c.c., — il quale concreta un contratto bilaterale e sinallagmatico, in cui il terzo, che ne è estraneo, non ha azione diretta contro le parti contraenti per la...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 857 del 1 febbraio 1983
«Il mandato conferito anche nell'interesse del mandatario o di un terzo (cosiddetto mandato i n rem propriam ) si distingue dall'ordinario mandato in quanto è diretto al soddisfacimento di un interesse del mandatario, diverso da quello strettamente...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 403 del 21 febbraio 1970
«Ai sensi dell'art. 1724 c.c., contenente la normativa posta a regolamento della revoca tacita del mandato, ed applicabile in via di espansione analogica all'autonomo istituto giuridico della procura, può aversi revoca tacita del negozio...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16678 del 26 novembre 2002
«Qualora più persone conferiscano mandato ad una terza persona, si ha mandato collettivo solo se coesistono due requisiti: esso deve essere conferito con un unico atto nonché per un interesse comune. Di per sé, il conferimento del mandato con unico...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4283 del 26 marzo 2002
«L'arbitraggio con cui le parti demandano ad un terzo arbitratore la determinazione, in loro sostituzione, di uno o più elementi di un contratto concluso ma incompleto, è figura assimilabile ad un mandato collettivo; ne consegue che il negozio...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3609 del 13 aprile 1999
«La disciplina dell'art. 1726 c.c. in tema di mandato collettivo, secondo la quale la revoca effettuata da uno solo dei mandanti non ha effetto, non riguarda il caso della rinunzia del mandatario (arbitro libero o perito), che produce...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3169 del 26 ottobre 1974
«Al contratto di commissione si applicano le regole generali sul mandato senza rappresentanza, salvo le disposizioni speciali per esso stabilite. Pertanto, i diritti del commissionario, nel caso di revoca del contratto, sono fissati esclusivamente...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13839 del 10 dicembre 1999
«I1 contratto di spedizione concreta un mandato senza rappresentanza, con il quale lo spedizioniere assume l'obbligo di concludere, in nome e per conto del mandante, un contratto di trasporto e di compiere le operazioni accessorie, con la...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3437 del 8 marzo 2002
«In caso di submediazione, la parte che in origine abbia dato incarico al mediatore ha — in applicazione analogica dell'art. 1595 c.c. — azione diretta nei confronti del submediatore, senza pregiudizio dei suoi diritti verso il mediatore...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13590 del 21 luglio 2004
«Al fine di riconoscere al mediatore il diritto alla provvigione, l'affare deve ritenersi concluso quando, tra le parti poste in relazione dal mediatore medesimo, si sia costituito un vincolo giuridico che abiliti ciascuna di esse ad agire per la...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4126 del 22 marzo 2001
«Nell'attuale sistema normativo, quale risulta delineato dalla legge 3 febbraio 1989, n. 39, il mediatore è un operatore specializzato e, come tale, è tenuto nello svolgimento della sua attività ad osservare la diligenza qualificata richiesta...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10158 del 28 novembre 1994
«Il contratto di albergo non può in sé considerarsi un contratto tipico, non trovando alcuna specifica regolamentazione nel codice civile (il quale agli artt. 1783 e 1785 disciplina solo il deposito delle cose portate in albergo o consegnate...»