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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6032 del 23 giugno 1994
«La nozione di comitato recepita dall'art. 39 c.c. non è incompatibile con il mutamento dell'originaria componente soggettiva dell'organizzazione poiché la configurazione di questa come una struttura chiusa, se è aderente all'ipotesi di strumenti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2341 del 5 aprile 1985
«La disposizione contenuta nel capoverso dell'art. 46 c.c., secondo cui, qualora la sede legale della persona giuridica è diversa da quella effettiva, i terzi possono considerare come sede della persona giuridica anche quest'ultima, vale pure ai...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25647 del 23 ottobre 2008
«Atteso il carattere formale dell'atto di elezione di domicilio - che sostituisce tutti gli altri parametri di individuazione spaziale della persona - deve escludersi che il medesimo possa compiersi per facta concludentia . (Nella specie, la S.C....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13897 del 19 settembre 2003
«L'art. 141 c.p.c., che detta disposizioni in tema di notificazioni presso il domiciliatario, va coordinato con l'art. 47 c.c., per il quale il domicilio eletto rappresenta una deroga al domicilio legale circoscritta a determinati e specifici...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11037 del 10 novembre 1997
«L'atto di elezione di domicilio speciale, che ha, come funzione, la sostituzione, per l'affare in questione, di tutti gli altri parametri di individuazione spaziale della persona (residenza, dimora, domicilio generale) con il luogo specificamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11943 del 23 ottobre 1999
«In caso di nomina di un curatore alla persona scomparsa, a norma dell'art. 48 c.c., il termine per impugnare una sentenza per revocazione ai sensi dell'art. 395 n. 1 c.p.c. prende corso dal giorno della conoscenza del dolo da parte del curatore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1906 del 24 giugno 1974
«La mancanza assoluta di notizie in ordine ad un soggetto allontanatosi dal luogo del suo ultimo domicilio (an et ubi sit) determina una paralisi di attività per chi vanta diritti o abbia aspettative nei confronti dello scomparso, privo di un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9052 del 15 aprile 2010
«In tema di promessa di matrimonio, l'obbligazione che consegue "ex lege" all'esercizio del diritto di recesso non può configurarsi come illecito extra-contrattuale, costituendo il recesso espressione di una libertà fondamentale, nè come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 720 del 6 febbraio 1986
«Con riguardo alla nullità del matrimonio derivante dalla violazione degli artt. 86, 87 e 88 c.c. (mancanza di libertà di stato, vincolo di parentela, affinità, adozione ed affiliazione, omicidio), l'«interesse legittimo ed attuale», la cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13428 del 13 settembre 2002
«Per effetto della delibazione, da parte della Corte d'appello, di una sentenza ecclesiastica dichiarativa della nullità del matrimonio, la regolamentazione dell'affidamento dei figli minori e del loro mantenimento trova fondamento nelle norme...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12021 del 8 agosto 2002
«Ai fini di una corretta determinazione del luogo di residenza o di dimora del destinatario di una notifica, assume rilevanza esclusiva il luogo ove questi dimori di fatto in via abituale, con la conseguenza che le risultanze anagrafiche rivestono...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 364 del 17 gennaio 1996
«Nel giudizio di separazione, che ha ad oggetto l'accertamento della sussistenza dei presupposti dell'autorizzazione a cessare la convivenza coniugale e la determinazione degli effetti che da tale cessazione derivano nei rapporti personali e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18000 del 9 settembre 2005
«Nell'accertamento relativo all'eventuale addebito della separazione personale dei coniugi, il giudice di merito può legittimamente utilizzare le risultanze delle indagini espletate dal consulente tecnico dí ufficio, nominato ad altri fini (nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12130 del 28 settembre 2001
«In tema di separazione personale dei coniugi, la pronuncia di addebito non può fondarsi sulla sola violazione dei doveri che l'art. 143 c.c. pone a carico dei coniugi, essendo, invece, necessario accertare se tale violazione abbia assunto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7630 del 14 agosto 1997
«Ai fini dell'addebitabilità della separazione, deve esistere un nesso di causalità tra i comportamenti addebitabili al coniuge e il determinarsi dell'intolleranza alla convivenza, restando irrilevanti i comportamenti successivi al determinarsi di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11523 del 29 novembre 1990
«Ai fini del riconoscimento del diritto al mantenimento, in favore del coniuge cui non sia addebitabile la separazione, è necessario che questo sia privo di redditi che gli consentano di mantenere un tenore di vita analogo a quello goduto in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 270 del 13 gennaio 2004
«Nel giudizio di separazione e divorzio, i provvedimenti necessari alla tutela degli interessi morali e materiali della prole, tra i quali rientrano anche quelli di attribuzione e determinazione di un assegno di mantenimento a carico del genitore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2182 del 28 gennaio 2009
«In tema di separazione personale dei coniugi, poiché l'art. 155 cod. civ., nel testo in vigore prima della modifica apportata con la legge n. 54 del 2006, consente al coniuge non affidatario di intervenire nell'interesse dei figli soltanto con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5262 del 29 maggio 1999
«In tema di separazione personale, l'art. 155 c.c., nel rimettere alle determinazioni di entrambi i coniugi «le scelte di maggior interesse per i figli», non impone, riguardo ad esse, alcuno specifico onere di informazione al genitore affidatario,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1607 del 24 gennaio 2007
«La determinazione del contributo che per legge grava su ciascun coniuge per il mantenimento, l'educazione e l'istruzione della prole non si fonda, a differenza di quanto avviene nella determinazione dell'assegno spettante al coniuge separato o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6074 del 26 marzo 2004
«In sede di separazione personale dei coniugi, ai fini della determinazione dell'assegno di mantenimento a favore del figlio minore, è legittimo tenere conto delle esigenze economiche che l'affidamento comporta per il coniuge affidatario, e in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13065 del 9 settembre 2002
«In ipotesi di separazione personale dei coniugi, la esclusione della possibilità per il coniuge affidatario di figli minori di fruizione della casa familiare legittima l'incremento della misura dell'assegno di mantenimento.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11025 del 8 novembre 1997
«Il dovere di mantenere, istruire ed educare la prole, secondo il precetto di cui all'art. 147 c.c., impone ai genitori, anche in caso di separazione, di far fronte ad una molteplicità di esigenze dei figli, certamente non riconducibili al solo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10268 del 21 novembre 1996
«In sede di separazione giudiziale, il giudice deve stabilire la misura e le modalità con cui il coniuge non affidatario deve contribuire al mantenimento, istruzione ed educazione dei figli, avendo come esclusivo riferimento la realizzazione dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7644 del 13 luglio 1995
«Ai fini della determinazione dell'assegno di mantenimento a favore del figlio minore le buone risorse economiche dell'obbligato hanno rilievo non soltanto nel rapporto proporzionale col contributo dovuto dall'altro genitore, ma anche in funzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 706 del 21 gennaio 1995
«Ai fini della determinazione dell'assegno dovuto ai figli minori o comunque non ancora autosufficienti, ancorché maggiorenni, la valutazione della capacità economica di ciascun genitore, separato o divorziato, deve essere effettuata considerando...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2043 del 26 febbraio 1988
«Il contributo di mantenimento cui il coniuge non affidatario è tenuto a favore dei figli in caso di separazione o di divorzio non è governato né dal principio di disponibilità né dal principio della domanda, presupposti dell'ordinario processo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8417 del 12 giugno 2000
«Al procedimento di revisione del contributo di mantenimento dei figli è applicabile la disciplina sulla sospensione dei termini processuali nel periodo feriale, in quanto il diritto dei figli al mantenimento da parte dei genitori, anche dopo la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9028 del 11 settembre 1998
«Nei giudizio di modifica delle condizioni della separazione, la rideterminazione del contributo dovuto dal coniuge onerato va effettuata con riferimento alla situazione in atto al momento della decisione, ed, a tal fine, deve essere considerata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13184 del 16 giugno 2011
«Il raggiungimento della maggiore età del figlio minore non può determinare, nel coniuge separato o divorziato, tenuto a contribuire al suo mantenimento, il diritto a procedere unilateralmente alla riduzione od eliminazione del contributo o a far...»