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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2683 del 11 luglio 1997
«Non è impugnabile il provvedimento con il quale il pubblico ministero dispone la trasmissione all'archivio di un documento pervenuto al suo ufficio ed iscritto nel registro «mod. 45» (denominato «degli atti non costituenti notizia di reato») di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10145 del 10 novembre 1997
«Sono atti irripetibili, ai sensi dell'art. 354 c.p.p, quelli mediante i quali la polizia giudiziaria prende diretta cognizione di fatti, situazioni e comportamenti umani, dotati di una qualsivoglia rilevanza penale e suscettibili, per la loro...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4132 del 3 aprile 1998
«La relativa documentazione, anche se non presenta i requisiti formali del verbale, non è di per sè inutilizzabile, a meno che non difettino i requisiti sostanziali, da individuarsi nella stretta contiguità spazio-temporale tra le constatazioni dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6344 del 8 febbraio 2013
«La consulenza balistica (nella specie, di comparazione tra le striature presenti sul proiettile rinvenuto sul luogo del delitto e quelle prodotte sul proiettile "test" esploso con la pistola posseduta dall'indagato all'epoca dei fatti) non ha...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2780 del 15 marzo 1996
«La facoltà dell'ufficiale o dell'agente di polizia giudiziaria, esaminato come testimone, di servirsi dei verbali e degli altri atti di documentazione delle attività compiute dalla polizia giudiziaria, deve ritenersi estesa, dopo la sentenza n. 24...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40714 del 15 novembre 2001
«La contestazione in udienza del reato di violazione dei sigilli collegato alle contravvenzioni edilizie ai sensi dell'art. 12, comma 1, lett. b) del codice di rito, non rientra nella previsione della contestazione di «fatto nuovo» prevista...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2217 del 19 settembre 1997
«Il giudice investito del giudizio direttissimo e della contestuale convalida dell'arresto deve in ogni caso provvedere, positivamente o negativamente, sulla richiesta di convalida, non potendo omettere di pronunciarsi su tale richiesta per la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38865 del 15 ottobre 2008
«La natura permanente del reato autorizza l'esecuzione delle indagini preliminari per tutta la sua durata. (Fattispecie, relativa ad associazione di stampo mafioso, nella quale la Corte ha rigettato l'eccezione di inutilizzabilità dei risultati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5364 del 7 giugno 1997
«Purtuttavia detti atti possono essere acquisiti, e conseguentemente utilizzati, dal giudice del dibattimento ex art. 507 c.p.p., attesa la natura sostanziale di tale norma che è diretta alla ricerca della verità, indipendentemente dalle vicende...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1488 del 7 luglio 1992
«...mezzo per sottrarsi ad essa. Il verificarsi del più grave reato di omicidio è in tale ipotesi non già un evento eccezionale o atipico rispetto al crimine voluto e concordato, ma un evento che rientra nell'ordinario svolgersi dei fatti umani.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 29529 del 17 luglio 2009
«Nel caso di istanza di rinvio per concomitante impegno professionale del difensore, spetta al giudice effettuare una valutazione comparativa dei diversi impegni al fine di contemperare le esigenze della difesa e quelle della giurisdizione,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45276 del 24 novembre 2003
«Il magistrato applicato, a norma dell'art. 110, comma 1, R.D. 30 gennaio 1941 n. 12 e succ. mod. (c.d. ordinamento giudiziario), alla procura generale della Repubblica presso la corte d'appello, è da considerare incardinato, a tutti gli effetti di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 548 del 21 marzo 1996
«...correttamente il fatto sul quale è chiamato a pronunciarsi è connaturale allo stesso esercizio della giurisdizione, che non tollera limitazioni in ordine all'inquadramento giuridico dei fatti sottopostigli, derivanti dalla richiesta delle parti.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7836 del 16 giugno 1999
«Affinché la condotta di uno dei due coniugi possa integrare l'ipotesi criminosa prevista dall'art. 574 c.p., è necessario che il comportamento dell'agente porti a una globale sottrazione del minore alla vigilanza dell'altro, così da impedirgli la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19678 del 28 aprile 2003
«Tale provvedimento infatti non può essere definito come atto politico, in quanto non inerisce all'esercizio della direzione suprema degli affari dello Stato né concerne la formulazione in via generale e al massimo livello dell'indirizzo politico e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 35738 del 5 ottobre 2010
«La recidiva, operando come circostanza aggravante inerente alla persona del colpevole, va obbligatoriamente contestata dal pubblico ministero, in ossequio al principio del contraddittorio, ma può non essere ritenuta configurabile dal giudice, a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4883 del 3 febbraio 2003
«L'art. 459, comma 3, c.p.p., infatti, prevedendo la restituzione degli atti al pubblico ministero, ha coerentemente sancito, a causa dell'inoperatività della richiesta di emissione di decreto penale, la legittimità della regressione alla fase...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2224 del 29 febbraio 1996
«Infatti, in mancanza di una richiesta specifica dei difensori diretta alla rinnovazione del dibattimento, ben possono essere utilizzate, anche senza contraddittorio, le dichiarazioni dei testi acquisite al fascicolo del dibattimento di secondo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28845 del 26 luglio 2002
«L'accertamento di tale impossibilità di «natura oggettiva» — tenuto conto che si tratta di eccezione alla regola generale stabilita nel quarto comma dell'art. 111 della Costituzione — richiede una rigorosa verifica della regolare citazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7937 del 18 luglio 1995
«In tale situazione non si impone la lettura ex art. 511 c.p.p., delle richieste e dei decreti di cui sopra posto che non essi, ma solo le trascrizioni, le quali risultino tempestivamente effettuate nei termini di scadenza, contengono i dati...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38682 del 1 ottobre 2004
«La lettura di atti per sopravvenuta impossibilità di ripetizione deve ritenersi consentita, in una interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 512 c.p.p., a condizione che i fatti o le circostanze da cui deriva detta impossibilità siano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5168 del 9 maggio 1995
«...esistente in tale momento, che deve essere tale da rendere probabile, secondo l'id quod plerumque accidit, vale a dire secondo il corso ordinario dei fatti, l'intervento di fattori incidenti negativamente sulla ripetibilità dell'atto stesso.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9003 del 3 ottobre 1997
«Ed invero, appartiene alla discrezionalità del legislatore ordinario, nel momento in cui entra in vigore una nuova disciplina del processo, stabilire se le nuove norme si applicano soltanto ai fatti per i quali non sia ancora iniziato il...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34655 del 28 settembre 2005
«...processuale, come tali non regolate dalle disposizioni sui conflitti positivi di competenza, che restano invece applicabili alle ipotesi di duplicazione del processo innanzi a giudici di diverse sedi giudiziarie, uno dei quali è incompetente.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9266 del 26 agosto 1994
«Ai fini della pronuncia di condanna generica al risarcimento dei danni in favore della parte civile non è necessario che il danneggiato provi la effettiva sussistenza dei danni ed il nesso di causalità tra questi e l'azione dell'autore...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8962 del 3 ottobre 1997
«...della prova, che rientra nei compiti esclusivi del giudice — è diretto ad esaminare il modo in cui la giovane vittima ha vissuto ed ha rielaborato la vicenda in maniera da selezionare sincerità, travisamento dei fatti e menzogna.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3621 del 2 dicembre 1997
«L'effetto estensivo dell'impugnazione, quando maturi una causa di estinzione del reato nel corso del giudizio di gravame, opera a vantaggio dei soggetti non ricorrenti. L'unica condizione preclusiva all'effetto estensivo dell'impugnazione è...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4675 del 6 febbraio 2007
«Trattasi, infatti, di una modalità di esercizio del diritto di impugnazione che, pur se non espressamente prevista, non è neppure vietata dal codice di rito, mentre sarebbe intrinsecamente contraddittorio consentire la presentazione di motivi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1381 del 17 maggio 1995
«Attraverso questa si ricostruisce il fatto ignoto (colpevolezza dell'imputato) con un giudizio complessivo dei dati che tenga conto del loro valore intrinseco e delle connessioni tra essi esistenti e che conduca alla prova indiziaria, che viene ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4837 del 28 ottobre 1998
«...su nuove metodologie, dal momento che la novità di queste ultime e, correlativamente, dei principi tecnico scientifici applicati, può in effetti condurre alla conoscenza non solo di valutazioni diverse, ma anche di veri e propri fatti nuovi.»