-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 861 del 11 febbraio 1989
«Mentre nell'ipotesi di sublocazione si ha la nascita di un ulteriore rapporto, la cui sorte dipende da quello principale che permane, nel caso di cessione del contratto di locazione, per il cui perfezionamento è necessaria la partecipazione di...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11324 del 10 novembre 1998
«Poiché la sublocazione comporta la nascita di un rapporto obbligatorio derivato la cui sorte dipende da quella del rapporto principale di conduzione, la sentenza pronunciata per qualsiasi ragione (nullità, risoluzione, scadenza della locazione,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 212 del 13 gennaio 1998
«Nei confronti del subconduttore, ai sensi del terzo comma dell'art. 1595 c.c., esplica efficacia, anche di titolo esecutivo, la sentenza pronunciata tra locatore e conduttore e pur nell'assenza in giudizio di quegli perché il diritto del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 836 del 24 gennaio 1995
«La sentenza dichiarativa di fallimento non solo non produce un'inesigibilità in senso tecnico in quanto incide soltanto sulla fase satisfattiva ed esecutiva del credito (il che ne presuppone l'esigibilità) assoggettandola alla disciplina della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 329 del 25 gennaio 1978
«La norma contenuta nel terzo comma dell'art. 1595 c.c. — secondo cui, senza pregiudizio delle ragioni del subconduttore verso il sublocatore, la nullità o la risoluzione del contratto di locazione ha effetto anche nei confronti del subconduttore,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4322 del 10 ottobre 1977
«Poiché il locatore ha azione diretta, ex art. 1595 c.c., contro il subconduttore per il risarcimento dei danni da questo arrecati alla cosa locata, a maggior ragione deve ritenersi che di detta azione sia titolare il sublocatore, il quale ne...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2169 del 26 giugno 1972
«Al subconduttore, non avendo questi, come semplice avente causa del conduttore, un diritto proprio e autonomo da far valere nei confronti del locatore, ed essendo normalmente soggetto, ex art. 1595 c.c., all'efficacia anche esecutiva del...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14486 del 30 maggio 2008
«In tema di locazione, la circostanza che il locatore abbia chiesto la convalida ed abbia indicato nell'intimazione una data di cessazione del rapporto erronea non osta né all'accoglimento della domanda di rilascio, sotto il profilo della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9916 del 23 novembre 1994
«La disdetta costituisce un atto negoziale, unilaterale e recettizio, concretantesi in una manifestazione di volontà diretta ad impedire la prosecuzione o la rinnovazione tacita del rapporto locativo, la quale, al di fuori di forma scritta...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5541 del 23 ottobre 1979
«La circostanza che il locatore, nella comunicazione di disdetta del contratto e nella successiva intimazione di licenza o sfratto per finita locazione, abbia indicato una data di cessazione del rapporto erronea, per essersi il rapporto stesso...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1601 del 19 marzo 1979
«In applicazione del principio della conservazione del negozio giuridico, desumibile dalla norma dell'art. 1367 c.c., il quale impone di evitare che un negozio sia privato di ogni effetto quando sussistano gli elementi essenziali necessari affinché...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4083 del 9 settembre 1978
«Le modalità della disdetta del contratto di locazione, che siano indicate nel contratto medesimo (nella specie, cartolina o biglietto postale raccomandato con ricevuta di ritorno), non possono integrare una forma convenzionale ad substantiam , e,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8729 del 15 aprile 2011
«L'intimazione di licenza per finita locazione, anche se sia processualmente inidonea allo scopo (nella specie, a causa dell'indicazione di una data di scadenza del contratto erronea ed anticipata rispetto a quella effettiva), costituisce pur...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5464 del 14 marzo 2006
«La rinnovazione tacita del contratto di locazione, ai sensi dell'articolo 1597 c.c., postula la continuazione della detenzione della cosa da parte del conduttore e la mancanza di una manifestazione di volontà contraria da parte del locatore,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12833 del 23 dicembre 1998
«La volontà espressa dal locatore di non rinnovare il contratto di locazione alla scadenza comporta l'esaurimento dell'efficacia del contratto alla predetta data, che può essere superato soltanto mediante la manifestazione di una concorde volontà...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5618 del 9 giugno 1994
«La rinnovazione tacita della locazione, prevista dal comma 1, dell'art. 1597 c.c., nel caso in cui, scaduto il termine, il conduttore rimane ed è lasciato nella detenzione della cosa locata, non richiede una volontà positiva del locatore, anche...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3174 del 3 luglio 1989
«Dall'abbandono da parte del locatore, per inattività o rinuncia, di un giudizio di rilascio nei confronti del conduttore, ancorché possa derivarne l'estinzione del processo (ma non dell'azione ai sensi del primo comma dell'art. 310 c.p.c.), non è...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17488 del 9 agosto 2007
«In mancanza di una contraria volontà dei contraenti, la vendita dell'immobile locato determina, ai sensi del combinato disposto degli artt. 1599 e 1602 c.c., la surrogazione, nel rapporto di locazione, del terzo acquirente che subentra nei diritti...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2464 del 20 febbraio 2001
«La regola emptio non tollit locatum dettata dall'art. 1599 c.c., con specifico riguardo al trasferimento a titolo particolare della cosa locata, in base alla quale si verifica la cessione legale del contratto con la continuazione dell'originario...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5724 del 13 giugno 1994
«Il conduttore, al quale sia stato chiesto il rilascio dell'immobile locato da colui che lo ha acquistato dall'originario locatore, può validamente opporre le eccezioni concernenti la titolarità del diritto di proprietà dell'attore, perché...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 442 del 20 gennaio 1987
«La compravendita dell'immobile locato comporta la successione a titolo particolare nel rapporto di locazione del compratore, il quale diviene parte nei confronti del conduttore per tutti gli ulteriori diritti ed obblighi inerenti alla prosecuzione...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5041 del 17 novembre 1977
«Quando il proprietario locatore di un immobile aliena per parti distinte la proprietà della cosa locata, il rapporto di locazione si scinde in tanti distinti rapporti quanti sono gli acquirenti, i quali, ciascuno per la parte rispettivamente...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11895 del 13 maggio 2008
«In tema di locazione, il trasferimento a titolo particolare della cosa locata comporta, sul piano sostanziale, in base all'art. 1599 c.c., il subentro nella posizione del locatore dell'acquirente all'alienante nel rapporto locatizio e produce, sul...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22598 del 1 dicembre 2004
«Al contratto di parcheggio (o di posteggio), che rientra nella categoria dei contratti atipici, deve ritenersi applicabile la disciplina del deposito, con conseguente responsabilità ex recepto del gestore, di talchè l'eventuale clausola di...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1935 del 18 marzo 1983
«Con riguardo al contratto con il quale il locatario di immobile ceda ad altri il godimento di una porzione del bene, ancorché senza prefissione di scadenza, deve negarsi la ricorrenza di un comodato, e ravvisarsi un rapporto di sublocazione...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20751 del 3 ottobre 2007
«In tema di assicurazione contro i danni alla cosa, il principio secondo cui, in linea generale, deve escludersi che il locatario possa avere interesse all'assicurazione del rischio del perimento o deterioramento della res intesa come cespite...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14469 del 30 maggio 2008
«Il fideiussore, sebbene sia terzo rispetto al contratto stipulato tra creditore garantito e debitore principale, può nondimeno opporre al primo tutte le eccezioni spettanti al secondo (ad eccezione di quelle derivanti dall'incapacità). Egli,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 615 del 17 gennaio 2003
«In tema di transazione, le reciproche concessioni alle quali fa riferimento l'art. 1965, primo comma, c.c., possono riguardare anche liti future non ancora instaurate ed eventuali danni non ancora manifestatisi, purché questi ultimi siano...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5141 del 3 aprile 2003
«Poiché, ai sensi dell'art. 1969 c.c., è rilevante il solo errore di diritto sulla situazione costituente presupposto della res controversa e quindi antecedente logico della transazione, e non quello che cade su una questione che sia stata...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2127 del 6 aprile 1982
«La necessità del locatore di intraprendere o proseguire nell'immobile locato un'attività commerciale, artigianale o professionale, considerata, dall'art. 59, n. 1 della l. 27 luglio 1978, n. 392, come causa di legittimo recesso dal contratto del...»