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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2073 del 24 gennaio 1997
«...anziché con verbalizzazione) possono essere utilizzati nella fase delle indagini preliminari per essere posti a fondamento di provvedimenti cautelari o di altri atti che trovino la loro collocazione nell'ambito della medesima fase di indagine.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2821 del 26 agosto 1994
«Qualora il giudice per le indagini preliminari, ricevuta direttamente un'istanza di restituzione di cose sottoposte a sequestro probatorio, in luogo di trasmetterla, come dovrebbe, al P.M. per quanto di sua competenza, ai sensi dell'art. 263,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2196 del 26 agosto 1994
«...bensì opposizione ai sensi dell'art. 263, quinto comma, c.p.p. Pertanto, è competente il giudice per le indagini preliminari, e non il tribunale del riesame, a conoscere e decidere in ordine all'esistenza e alla perenzione di un sequestro di P.G.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3143 del 19 aprile 1993
«In tema di sequestro probatorio, appartiene al P.M. la competenza a provvedere, nella fase delle indagini preliminari, in ordine alle istanze di restituzione delle cose in sequestro. Contro il decreto del P.M. va proposta opposizione, ex art. 263...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7946 del 20 febbraio 2008
«È ammissibile il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza con la quale, ai sensi dell'art. 263, comma quinto, c.p.p., il giudice per le indagini preliminari decide sull'opposizione proposta dall'interessato avverso il decreto di rigetto, da...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 25161 del 2 luglio 2002
«La competenza a deliberare sulla richiesta di anticipazione o liquidazione finale del compenso presentata dal custode di cose sequestrate nell'ambito di procedimento penale appartiene nella fase successiva alla sentenza irrevocabile al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1980 del 4 luglio 2000
«...che regola la procedura per la restituzione delle cose in sequestro, rinvia a detta disciplina soltanto con riferimento alla fase delle indagini preliminari e non a quella del giudizio, dove il contraddittorio fra le parti si è già instaurato.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16 del 2 luglio 2002
«La competenza a deliberare sulla richiesta di anticipazione o liquidazione finale del compenso presentata dal custode di cose sequestrate nell'ambito di procedimento penale appartiene nella fase successiva alla sentenza irrevocabile al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16130 del 2 maggio 2002
«...a carico del soggetto medesimo, non è in alcun modo assimilabile alla attività di intercettazione, prevista dagli artt. 266 c.p.p. e non necessita quindi di alcuna autorizzazione preventiva da parte del giudice per le indagini preliminari.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2533 del 15 marzo 1995
«...dall'art. 267 c.p.p. solo nel caso di mancata convalida da parte del giudice per le indagini preliminari, intervenuta tale convalida resta sanato ogni vizio formale del provvedimento del P.M., ivi compresa la mancanza del requisito dell'urgenza.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21 del 24 settembre 1998
«...dei tabulati in parola può essere disposta nel corso delle indagini preliminari dal pubblico ministero e dal giudice che procede — art. 267 c.p.p. — o dal giudice del dibattimento o di appello, rispettivamente ai sensi degli artt. 507 e 603 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 42792 del 28 novembre 2001
«...in procedimento incidentale de libertate, di intercettazioni di comunicazioni tra presenti, la Corte ha provveduto all'esame diretto dei decreti autorizzativi del giudice per le indagini preliminari e di quelli esecutivi del pubblico ministero).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 163 del 11 febbraio 1999
«Anche quando si proceda per reati di criminalità organizzata, i decreti con i quali il giudice per le indagini preliminari autorizzi l'effettuazione di intercettazioni di comunicazioni ovvero convalidi i provvedimenti d'urgenza adottati in materia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1495 del 4 maggio 1998
«In tema di utilizzabilità della prova, il fatto che l'inutilizzabilità sia stata dichiarata nel corso del procedimento incidentale de libertate svoltosi durante le indagini preliminari, anche se con il vaglio della Corte di cassazione, non ha...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22 del 4 aprile 1998
«Non è viziato da mancanza di motivazione il decreto di autorizzazione all'effettuazione di intercettazioni di comunicazioni emesso dal giudice per le indagini preliminari ai sensi dell'art. 267, comma 1, c.p.p. per il solo fatto che la motivazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5655 del 13 giugno 1997
«Al giudice per le indagini preliminari non compete invece determinare nel provvedimento autorizzativo tale durata, fatta eccezione del caso di proroga del termine di durata, in relazione al quale il legislatore ha ragionevolmente devoluto al...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6365 del 25 giugno 1996
«Al giudice per le indagini preliminari non compete fissare la durata delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni; l'erroneità di tale fissazione, tuttavia, non è sanzionata né sotto il profilo della nullità né sotto quello...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1868 del 21 maggio 1993
«Durante le indagini preliminari nessuno assume la qualità di testimone: al pubblico ministero sono fornite solo informazioni o dichiarazioni (artt. 362 e 500 c.p.p.; art. 371 bis c.p.). Pertanto, non si applicano le regole stabilite dall'art. 499...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1106 del 27 marzo 2000
«Il giudice per le indagini preliminari ben può utilizzare e porre a base dell'ordinanza di adozione della misura della custodia cautelare in carcere le intercettazioni telefoniche anche se contenute in «brogliacci» ovvero se riportate in forma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 378 del 23 febbraio 1994
«È abnorme il provvedimento con cui il giudice per le indagini preliminari, richiesto dal pubblico ministero della procedura camerale per la distruzione di registrazioni telefoniche ritenuti inutili, rifiuta l'adempimento, adducendo che non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1364 del 19 maggio 1993
«...preliminari, ha affermato la competenza di quest'ultimo, giacché la richiesta, sulla quale non era stato provveduto, era stata avanzata nel corso dell'udienza preliminare, cui aveva fatto seguito l'emanazione del decreto di rinvio a giudizio).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30996 del 6 settembre 2002
«Il mancato deposito, contestualmente all'avviso di conclusione delle indagini preliminari, degli atti relativi alle intercettazioni telefoniche non determina l'inutilizzabilità delle stesse, allorché si tratti di intercettazioni disposte in un...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8440 del 28 febbraio 2001
«Gli adempimenti di cui all'art. 270 c.p.p. sono da ritenere essenziali ai fini della utilizzabilità dei risultati di intercettazioni effettuate in altri procedimenti solo quando tali risultati debbano essere acquisiti dall'accusa, nel corso delle...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21 del 5 marzo 1997
«...191 — colpisce non l'intercettazione in quanto mezzo di ricerca della prova, bensì i suoi risultati, che possono rivestire sia la natura di prova, tipica della fase del giudizio, sia quella di indizi, tipica della fase delle indagini preliminari.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3932 del 11 novembre 1996
«Anche le sentenze non irrevocabili possono essere acquisite, nel corso delle indagini preliminari, ai limitati fini della verifica delle condizioni di applicabilità delle misure cautelari; i gravi indizi di colpevolezza di cui all'art. 273 c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 299 del 29 marzo 1993
«Le prove assunte con l'incidente probatorio sono sempre e comunque utilizzabili ai fini dei provvedimenti da adottare nel corso delle indagini preliminari, senza alcun limite soggettivo, mentre nel dibattimento sono utilizzabili soltanto nei...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3273 del 3 dicembre 1996
«In tema di applicazione delle misure cautelari non è fatto obbligo al pubblico ministero — neppure dopo la riforma dell'art. 291 c.p.p. attuata con la legge 8 agosto 1995, n. 332 — di allegare alla richiesta presentata al giudice per le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 317 del 29 marzo 1994
«Le intercettazioni telefoniche sono utilizzabili nella fase delle indagini preliminari ai fini dell'accertamento dei gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'applicazione delle misure cautelari, purché siano state autorizzate e non siano state...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2664 del 13 dicembre 1996
«...ma ha bisogno di essere assistita dall'acquisizione di elementi che individuino, benché con il grado di relativa certezza propria della fase di indagini preliminari, il ruolo svolto dall'indagato o l'attività tenuta nell'ambito del sodalizio.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2230 del 2 luglio 1996
«...della decisione, ma possono essere utilizzate nella fase delle indagini preliminari; ne consegue che possono ritualmente essere poste a fondamento della sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare.»