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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19669 del 16 maggio 2008
«L'aggravante di cui all'art. 61, n. 10 c.p. (l'aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale) non è configurabile il relazione al delitto di lesioni personali volontarie commesso in concorso con il delitto di resistenza a pubblico ufficiale,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14837 del 16 aprile 2010
«La circostanza aggravante comune prevista dall'art. 61, n. 11 c.p. è compatibile con il reato di violenza sessuale in quanto la condotta di abuso di autorità, contemplata dall'art. 609 bis c.p., non è ricompresa nella predetta aggravante....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5257 del 10 febbraio 2006
«Agli effetti dell'aggravante di cui all'art. 61 n. 11 c.p., la relazione di prestazione d'opera corrisponde ad un concetto più ampio di quello di locazione d'opera a norma della legge civile e comprende ogni specie di attività, materiale ed...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4439 del 16 aprile 1994
«La causa d'onore non può identificarsi con un malinteso senso dell'orgoglio maschile che è incompatibile con i valori sociali che si sono consolidati nella moderna società in tema di infedeltà coniugale. Ed infatti gli istituti apprestati a tutela...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3750 del 27 marzo 1992
«Poiché l'etica predominante nell'attuale momento storico non riconosce la violenza come mezzo per regolare i rapporti familiari, non ricorre l'attenuante dei motivi di particolare valore morale e sociale nella condotta del coniuge che, al fine di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2671 del 25 gennaio 2007
«Sussiste la circostanza attenuante comune della provocazione (art. 62, comma primo, n. 2, c.p.) qualora la reazione iraconda segua a breve distanza di tempo e di luogo rispetto alla condotta aggressiva tenuta dal provocatore.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12307 del 29 novembre 2000
«Non vi è compatibilità tra l'attenuante della provocazione e un reato a condotta abituale, quale quello di maltrattamenti in famiglia previsto dall'art. 572 c.p., contrassegnato costitutivamente da una serie di comportamenti antigiuridici di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11185 del 9 novembre 1994
«Ai fini del riconoscimento dell'attenuante della provocazione è richiesta una certa proporzione tra fatto ingiusto e reazione per escludere che il primo sia stato mera occasione per la commissione del reato e non la causa psicologica di questo....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5395 del 10 maggio 1994
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante della provocazione non è necessario che il fatto ingiusto sia di rilevanza tale da dimostrare obiettivamente la capacità di suscitare nell'autore della reazione quello stato d'ira che costituisce il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2784 del 5 marzo 1994
«Ai fini del riconoscimento della circostanza attenuante della provocazione, per stabilire l'adeguatezza psicologica della condotta alla afflizione determinata nell'agente dall'altrui comportamento, il giudice di merito non può limitare l'esame...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7005 del 14 luglio 1993
«Nel caso in cui l'imputato invochi la concessione della circostanza attenuante della provocazione ed alleghi il fatto ingiusto collegato all'evento, è a carico del giudice stabilire se sussista un nesso tra fatto ingiusto e condotta offensiva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6352 del 23 giugno 1993
«A differenza dell'esimente della provocazione, prevista dall'art. 599, secondo comma, c.p., per l'attenuante di cui all'art. 62, n. 2, c.p., non è richiesto che la reazione iraconda segua immediatamente il fatto ingiusto, come è anche dimostrato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10006 del 26 settembre 1991
«Non vi è compatibilità tra l'attenuante della provocazione e un reato a condotta abituale. Invero, per quanto lo stato d'ira, che costituisce uno degli elementi della fattispecie in cui si compendia l'attenuante di cui all'art. 62, n. 2, c.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13575 del 24 marzo 2014
«Ai fini della valutazione della configurabilità della circostanza attenuante di cui all'art. 62, comma primo, n. 4, c.p., il giudice deve avere riguardo soltanto al "danno patrimoniale" (nel quale rientra anche quello fisico o morale procurato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 21014 del 4 giugno 2010
«La sussistenza della circostanza attenuante del danno di speciale tenuità in riferimento ai delitti contro il patrimonio non ha riguardo soltanto al valore della cosa oggetto materiale del reato ma anche alla condotta dell'imputato nella sua...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9352 del 31 agosto 1994
«Per l'applicazione dell'attenuante prevista dall'art. 62 n. 5 c.p. non è sufficiente che la condotta della persona offesa si inserisca nella serie causale determinativa dell'evento ai sensi dell'art. 41 c.p. ma è altresì necessario che essa sia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3741 del 10 marzo 1989
«L'art. 62, n. 5, c.p., nel prevedere il fatto doloso della persona offesa come causa concorrente, con l'azione o l'omissione del colpevole, a determinare l'evento, non precisa che la persona offesa debba volere lo stesso evento voluto dal...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 51824 del 12 dicembre 2014
«Integra il delitto di intralcio alla giustizia previsto dall'art. 377 cod. pen. in relazione alle ipotesi di cui agli art. 371-bis o 372 cod. pen., secondo la fase procedimentale o processuale in cui viene posta in essere, la condotta di chi offre...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9989 del 9 marzo 2015
«La condotta del reato di favoreggiamento personale (art. 378 cod. pen.), che è un reato di pericolo, deve consistere in un'attività che abbia frapposto un ostacolo, anche se limitato o temporaneo, allo svolgimento delle indagini, provocando quindi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30873 del 11 luglio 2014
«È ammissibile la configurabilità della ipotesi di favoreggiamento reale con riguardo ad un reato presupposto di carattere permanente, quale è la partecipazione ad una associazione a delinquere di stampo mafioso, produttiva di beni e proventi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20813 del 3 giugno 2010
«Non integra il delitto di favoreggiamento personale la condotta del difensore che, avendo fortuitamente acquisito la notizia dell'emissione nei confronti del proprio assistito di una misura cautelare, lo informi, consentendo così la sua latitanza,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11473 del 25 marzo 2010
«Integra il delitto di favoreggiamento personale la condotta dell'agente di polizia giudiziaria che agevoli l'autore di un reato a sottrarsi alle ricerche "post delictum" e ne ritardi la cattura, omettendo di riferire immediatamente ai suoi diretti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38516 del 5 aprile 2007
«È configurabile il tentativo di favoreggiamento personale nella condotta del difensore di un imputato che, nel corso delle indagini preliminari, abbia proposto, senza esito, al teste di modificare la versione dei fatti già resa alla polizia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26910 del 20 luglio 2005
«Non configura il reato di favoreggiamento personale la condotta del medico che, chiamato ad assistere un latitante, si limiti a fare la diagnosi della malattia e a indicare la relativa terapia, senza porre in essere condotte «aggiuntive» di altra...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31436 del 16 luglio 2004
«In tema di favoreggiamento personale, l'aiuto richiesto per la configurazione del reato riguarda ogni condotta, anche omissiva come il silenzio, la reticenza, il rifiuto di fornire notizie avente ad oggetto il risultato di consentire all'autore di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 709 del 15 gennaio 2004
«La condotta del reato di favoreggiamento personale (art. 378 c.p.), che è un reato di pericolo, deve consistere in un'attività che abbia frapposto un ostacolo, anche se limitato o temporaneo, allo svolgimento delle indagini, che abbia, cioè,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2936 del 9 marzo 2000
«Il reato di favoreggiamento personale ha natura di reato di pericolo e può essere integrato da qualunque condotta, positiva o negativa, diretta o indiretta, purché idonea a intralciare le investigazioni della autorità, non occorrendo che l'intento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6614 del 27 maggio 1999
«Il reato di favoreggiamento personale può realizzarsi attraverso qualunque comportamento, coscientemente assunto, in forza del quale le investigazioni e le ricerche vengano intralciate. (È stata, nella specie, ritenuta idonea a realizzare il reato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9079 del 17 agosto 1995
«La configurabilità del delitto di favoreggiamento, sotto il profilo del rapporto cronologico con il reato principale, postula necessariamente che la commissione di quest'ultimo, nel suo momento iniziale, sia anteriore alla condotta assunta come...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1051 del 30 gennaio 1991
«L'oggettività giuridica del favoreggiamento personale tutela le investigazioni dell'autorità e le ricerche della polizia giudiziaria anche fuori del processo penale, di tal che lo scopo dell'incriminazione della condotta tipica è quello di...»