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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3517 del 8 luglio 1998
«In sede di incidente di esecuzione, l'indagine affidata al giudice è limitata al controllo dell'esistenza di un titolo esecutivo e della legittimità della sua emissione. A tal fine, il giudice dell'esecuzione non può attribuire rilievo alle...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10113 del 15 marzo 2012
«L'applicazione della disciplina della continuazione in sede di esecuzione ha carattere sussidiario e suppletivo ed è subordinata alla circostanza che non sia stata esclusa dal giudice della cognizione, il quale, pertanto, dinanzi ad una precisa...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4964 del 9 febbraio 2012
«Il giudice della cognizione, dinanzi ad una precisa richiesta dell'imputato di riconoscimento della continuazione, non può legittimamente rinviare alla fase esecutiva il giudizio sull'identità o meno del disegno criminoso tra i vari illeciti,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3592 del 1 febbraio 2011
«L''imputato che intenda richiedere, nel giudizio di cognizione, il riconoscimento della continuazione in riferimento a reati già giudicati non può limitarsi ad indicare gli estremi delle sentenze rilevanti a tal fine, ma ha l'onere di produrne la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40349 del 7 dicembre 2006
«In tema di reato continuato, l'unificazione dei reati in sede esecutiva, a norma dell'articolo 671, comma primo, c.p.p., (nel testo modificato dal D.L. 30 dicembre 2005 n. 272, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2006 n. 49)...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4568 del 11 gennaio 1993
«In materia di reato continuato, l'art. 671, c.p.p. relativo all'applicazione della continuazione nella fase esecutiva dei provvedimenti giurisdizionali pronunciati in distinti procedimenti contro la stessa persona, rappresenta la necessaria...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 610 del 7 aprile 1992
«La riserva alla sede esecutiva, da parte della sentenza d'appello, della questione relativa all'applicazione della continuazione, non comporta alcuna concreta lesione di un diritto o interesse giuridico dell'imputato, posto che, ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4855 del 4 aprile 1990
«L'attenuante di cui al quarto comma dell'art. 289 bis c.p. è applicabile non solo quando uno dei concorrenti si dissoci e si adoperi per la liberazione dell'ostaggio, ma anche quando detta liberazione avvenga per decisione unanime di tutti i...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1711 del 11 febbraio 1999
«L'imputato che chiede l'applicazione della continuazione tra i fatti oggetto del procedimento e quelli già giudicati con sentenza irrevocabile di condanna ha l'onere di esibire copia della decisione emessa o, almeno, di fornire tutti i dati...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1544 del 22 febbraio 1993
«È sufficiente, perché il reato si consideri commesso nel territorio dello Stato, che ivi si sia verificato anche solo un frammento dell'iter criminoso e costituiscono parte dell'azione tutti i movimenti che, attuando una modificazione del mondo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7565 del 27 giugno 1992
«Nell'ipotesi in cui l'imputato abbia avanzato espressa richiesta di applicazione della continuazione ed il giudice della cognizione abbia affermato la insussistenza dei presupposti processuali, pur senza esaminare il problema dell'unicità del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43498 del 24 ottobre 2013
«È legittima in sede esecutiva, stante la sua natura meramente dichiarativa, la revoca della sospensione condizionale della pena, concessa, pur in assenza dei presupposti di legge, con sentenza di patteggiamento, a nulla rilevando che nell'accordo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2454 del 27 settembre 1997
«In sede di esecuzione non è possibile procedere alla revoca del beneficio della sospensione condizionale della pena erroneamente concesso sulla base di un certificato del casellario non attestante fedelmente i precedenti penali dell'imputato. Alla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7036 del 22 febbraio 2012
«Qualora la confisca sia stata disposta con sentenza irrevocabile, il giudice dell'esecuzione non può ordinare la restituzione delle cose confiscate all'imputato, non potendo la relativa statuizione essere riesaminata per la preclusione del giudicato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5409 del 6 novembre 1999
«La confisca può essere disposta solo dal giudice che pronuncia la condanna dell'imputato, qualora sia facoltativa, ovvero dal giudice dell'esecuzione, qualora sia obbligatoria per legge. (Fattispecie relativa alla confisca, disposta in sede...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1698 del 16 novembre 1995
«In tema di sentenza emessa ex art. 444 c.p.p., il vizio di motivazione sulla qualità giuridica dell'imputato di reato proprio, non comporta necessariamente l'annullamento della sentenza. Infatti, ai fini dell'annullamento di qualunque sentenza,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 40897 del 18 ottobre 2012
«In tema di giudizio di appello, la violazione del termine a comparire, stabilito in venti giorni dall'art. 601, comma terzo, cod. proc. pen., comporta una nullità di ordine generale a regime intermedio che, se non sanata ai sensi dell'art. 184...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5367 del 4 febbraio 2003
«La notifica del decreto di citazione per il dibattimento di appello nel domicilio dichiarato dall'imputato eseguita ai sensi dell'art. 161 c.p.p. è rituale purché non risulti dagli atti che l'imputato è detenuto per altra causa. (Fattispecie nella...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2519 del 25 settembre 2000
«L'art. 601 c.p.p. indica, tra i requisiti del decreto di citazione per il giudizio di appello, quelli previsti dall'art. 429, comma primo, lett. a), f) e g), e cioè le generalità delle parti e dei difensori, la data e il luogo di comparizione (con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9254 del 25 agosto 2000
«In applicazione del principio dell'immanenza della costituzione di parte civile, sancito dall'art. 76, comma 2, c.p.p., ed avuto anche riguardo alla ratio dell'art. 601, comma 4, c.p.p., nella parte in cui prevede la citazione della parte civile...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9553 del 28 agosto 1998
«La mancata od erronea indicazione della data della sentenza impugnata nel decreto di citazione per il giudizio di appello non determina alcuna nullità, la quale, da un lato, non è prevista dall'art. 601 c.p.p. e, dall'altro, non rientra tra quelle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26118 del 18 giugno 2003
«Il termine minimo di venti giorni che deve intercorrere tra la notifica dell'avviso al difensore ed il giudizio di appello (art. 601, quinto comma, c.p.p.) va osservato solo con riguardo alla prima udienza. Per quelle successive, cui il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 761 del 20 gennaio 2000
«La mancata indicazione della data della sentenza impugnata nel decreto di citazione per il giudizio non determina alcuna nullità, sia perché questa non è prevista dall'art. 601 c.p.p., sia perché non rientrerebbe tra quelle di ordine generale, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13265 del 17 novembre 1999
«Qualora il giudice alla data fissata accerti un impedimento dell'imputato o del difensore e di conseguenza sospenda o rinvii il dibattimento, fissando altra udienza e disponendo nuova citazione, non occorre, allorché originariamente sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7524 del 2 luglio 1994
«Nell'ipotesi in cui l'imputato sia assistito da un difensore di ufficio in primo grado, l'avviso dell'udienza di appello deve essere, a pena di nullità, dato a quest'ultimo e non ad altro nominato anch'esso d'ufficio senza che la sostituzione sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15484 del 1 aprile 2004
«In tema di cause di giustificazione, incombe sull'imputato, che deduca una determinata situazione di fatto a sostegno dell'operatività di un'esimente, se non un vero e proprio onere probatorio, inteso in senso civilistico, un compiuto onere di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4521 del 13 febbraio 1992
«Ai sensi dell'art. 634 c.p.p., quando la richiesta di revisione è proposta, fuori dalla ipotesi preveduta dagli artt. 639 e 632 o senza l'osservanza delle disposizioni di cui agli artt. 631, 632, 633, 641 c.p.p., ovvero risulta manifestamente...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 28 giugno 2000
«In tema di giudizio abbreviato, pur mancando nell'art. 599 c.p.p. una disposizione analoga a quella dell'art. 442, terzo comma, stesso codice, anche la sentenza emessa a conclusione del giudizio di appello tenutosi con le forme camerali deve...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2290 del 23 febbraio 1998
«Al principio della c.d. formazione progressiva del giudicato, operante in caso di annullamento parziale con rinvio che investa solo punti della sentenza di condanna diversi da quello concernente l'affermazione della responsabilità, con conseguente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4675 del 9 maggio 1996
«In caso di annullamento parziale da parte della Corte di cassazione che abbia ad oggetto statuizioni diverse ed autonome rispetto al riconoscimento dell'esistenza del fatto-reato e della responsabilità dell'imputato, non può più essere dichiarata...»