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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6810 del 13 giugno 1994
«L'art. 650 citato contiene, invero, una norma esclusivamente sanzionatoria dell'inosservanza di provvedimenti contingenti ed individuali, determinati da necessità ed opportunità attuali e transeunti e non è mai applicabile alla inosservanza di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1426 del 1 giugno 1995
«Gli effetti delle sentenze irrevocabili e dei decreti esecutivi, concernenti fatti rientranti nella previsione della L. 28 dicembre 1993, n. 561 — che ha trasformato in illeciti amministrativi alcuni reati minori, tra cui quello, nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2007 del 17 luglio 1995
«Nel procedimento di esecuzione, la mancata audizione dell'interessato presente, tradotto a seguito di espressa sua richiesta (art. 666, comma 4, c.p.p.), determina nullità della deliberazione, inquadrabile tra quelle a regime intermedio, soggette...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3229 del 25 settembre 1995
«Il vigente ordinamento processuale, al pari di quello precedente, non prevede la possibilità di autonoma e diretta impugnazione con il ricorso per cassazione dei provvedimenti emessi dal pubblico ministero nella fase esecutiva, i quali tuttavia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3241 del 5 luglio 1995
«Avverso l'ordinanza emessa de plano dal giudice dell'esecuzione in tema di applicazione di amnistia o indulto, può essere proposta opposizione, dinanzi allo stesso giudice dell'esecuzione, in virtù della quale si instaura un procedimento che deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3540 del 21 luglio 1995
«La correzione dell'errore materiale riguardante le generalità dell'imputato, contenuto nella sentenza irrevocabile, di condanna, dev'essere effettuata dal giudice dell'esecuzione, a termini dell'art. 668 c.p.p. (Fattispecie nella quale il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4421 del 11 ottobre 1995
«Ciò vale anche se la condanna è intervenuta prima dell'entrata in vigore di tali restrizioni, introdotte con il D.L. n. 306 del 1992, convertito nella L. n. 356 del 1992, non operando in materia il principio dell'irretroattività della legge penale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4485 del 26 ottobre 1995
«Qualora sia stato erroneamente proposto ricorso per cassazione avverso un provvedimento del giudice dell'esecuzione in tema di applicazione dell'amnistia o dell'indulto, il ricorso medesimo, ai sensi dell'art. 568, comma 5, c.p.p., deve essere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1306 del 21 maggio 1996
«In tema di riesame, in mancanza di un'espressa disciplina intertemporale dei procedimenti in corso, l'applicabilità del principio generale tempus regit actum comporta, da un canto, che il presidente del tribunale del riesame non è tenuto a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1798 del 19 agosto 1996
«Egli, nel momento in cui effettua il pagamento degli assegni, non esercita un libero atto di disponibilità ma si limita a compiere una mera attività di esecuzione di precise disposizioni del correntista, il quale rimane, in ogni momento,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2964 del 28 novembre 1996
«La disposizione dell'art. 568 comma quinto c.p.p. — secondo cui l'impugnazione proposta a giudice incompetente deve essere da questo trasmessa a quello competente — non può considerarsi principio generale applicabile al di fuori della materia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 36 del 21 febbraio 1996
«Il giudice dell'esecuzione ha il potere-dovere di interpretare il giudicato e di renderne espliciti il contenuto e i limiti, ricavando dalla sentenza irrevocabile tutti gli elementi, anche non chiaramente espressi, che siano necessari per finalità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1434 del 15 febbraio 1997
«Il reato previsto dall'art. 650 c.p. — inosservanza dei provvedimenti dell'autorità — si perfeziona con la scadenza dei termini previsti nel provvedimento dell'autorità amministrativa, ma si protrae per tutto il tempo della volontaria omissione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1663 del 31 maggio 1997
«A tale criterio deve attenersi anche il giudice dell'esecuzione il quale, nella rideterminazione della pena in seguito all'applicazione della continuazione in executivis, non è vincolato dal giudicato se non nell'individuazione del reato più...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2706 del 7 gennaio 1997
«Nel caso di incompletezza o incertezza del dispositivo il giudice dell'esecuzione ha il potere-dovere di interpretare il titolo esecutivo (sentenza passata in giudicato) e di renderne espliciti il contenuto e i limiti, ricavando dalla sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5521 del 28 novembre 1997
«L'unicità del disegno criminoso non è esclusa dalla natura contravvenzionale di alcuni reati (sempre che siano posti in essere con dolo) e va desunta di regola da elementi presuntivi e indiziari, tenendo conto, tra l'altro, delle modalità della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6248 del 13 gennaio 1997
«Ai fini della configurabilità del reato continuato, occorre la prova certa che le singole violazioni furono tutte deliberate e volute, almeno a grandi linee, ma pur sempre con una precisa definizione di contorni e circostanze operative, fin dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8607 del 24 settembre 1997
«In tutti gli altri casi nei quali l'agente, anche dopo la scadenza del termine, ove fissato dall'autorità, può validamente far cessare la situazione antigiuridica sanzionata dalla norma incriminatrice, dando esecuzione, con un comportamento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1602 del 4 giugno 1998
«A norma dell'art. 666, comma 6, c.p.p. al procedimento di esecuzione sono applicabili le disposizioni sull'impugnazione, ed in particolare quella di cui all'art. 597, comma primo, in tema di appello, ripetuta al comma primo dell'art. 609 per il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2624 del 13 giugno 1998
«Pertanto, in tema di revoca dell'indulto condizionato, qualora sia stata irrogata una pena unica in ordine a più delitti unificati dalla continuazione, compiuti prima e dopo la data di entrata in vigore del provvedimento di clemenza, il giudice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3208 del 25 giugno 1998
«La norma di cui all'art. 666, secondo comma, c.p.p., che prevede come causa di inammissibilità la mera riproposizione di una richiesta già rigettata, basata sui medesimi elementi, costituisce principio di carattere generale, applicabile anche al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4467 del 9 dicembre 1998
«... Ne consegue che, una volta che la decisione sia passata in giudicato, non è possibile, in sede di esecuzione, procedere alla revoca del beneficio in base alla constatazione dell'erronea decisione del giudice, ostandovi l'intangibilità del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1880 del 25 giugno 1999
«Il giudice dell'esecuzione non può applicare d'ufficio la confisca di cui all'art. 19 L. 28 febbraio 1985 n. 47, e ciò in quanto tale misura — che ha natura di sanzione amministrativa obbligatoria, automatica ed accessoria all'accertamento, anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6032 del 4 dicembre 1999
«I provvedimenti emessi dal pubblico ministero, ivi compresi quelli attinenti alla libertà personale, sono inoppugnabili in quanto si tratta di atti non giurisdizionali e privi di efficacia propriamente decisoria, sicché l'interessato, che intenda...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 784 del 21 gennaio 1999
«La ragione di giustizia si esaurisce con la emanazione del provvedimento di uno degli organi citati, non estendendosi agli atti che altri soggetti sono tenuti eventualmente ad adottare in esecuzione del provvedimento dato per ragione di giustizia....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2285 del 4 settembre 2000
«...damento. In tale ottica non appare necessaria, per la consumazione del reato, la concreta esecuzione delle prestazioni promesse anche se, il più delle volte, essa costituisce elemento prezioso per la dimostrazione del patto e della sua...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2350 del 12 giugno 2000
«A tanto consegue che detto provvedimento non è ricorribile per Cassazione, ma opponibile innanzi al giudice dell'esecuzione, ma che, non di meno, l'erronea proposizione di un mezzo di impugnazione diverso dal gravame consentito non esclude “in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 451 del 28 febbraio 2000
«Non è configurabile, neanche sub specie di caso analogo, un conflitto di competenza tra pubblico ministero e giudice. (Fattispecie relativa a preteso conflitto sussistente tra P.M. e magistrato di sorveglianza in tema di competenza alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9387 del 2 settembre 2000
«La privazione della libertà personale costituisce ipotesi aggravata del delitto di rapina (e rimane in esso assorbita) solo quando la stessa si trovi in rapporto funzionale con la esecuzione della rapina medesima, mentre, nell'ipotesi in cui la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11240 del 21 marzo 2001
«In tema di reato continuato, il giudice dell'esecuzione non può prescindere dal riconoscimento della continuazione operato dal giudice della cognizione con riguardo ad altri episodi analoghi, giudicati separatamente e con un'unica sentenza, e può...»