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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16053 del 24 ottobre 2003
«Ai fini del riconoscimento del diritto ad un'equa riparazione per violazione del termine ragionevole del processo, l'inosservanza del conservatore dei registri immobiliari al compito, affidatogli dall'art. 567 c.p.c. nel testo anteriore alle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 51 del 8 gennaio 1977
«Qualora l'udienza stabilita, a norma dell'art. 569 c.p.c., per l'esecuzione della vendita con incanto degli immobili pignorati non abbia luogo per festività sopravvenuta o per impedimento del giudice dell'esecuzione o per qualsiasi altro motivo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2606 del 20 aprile 1985
«In tema di vendita all'incanto di beni acquisiti al fallimento, il principio, secondo il quale le offerte, ivi incluse quelle in aumento del sesto, devono essere effettuate personalmente (artt. 579 e 584 c.p.c., applicabili in forza del richiamo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4304 del 29 aprile 1999
«In forza del rinvio operato dall'art. 584 c.p.c. all'art. 571 c.p.c., a sua volta integrato dall'art. 174 disp. att. c.p.c., costituiscono formalità necessarie per le offerte di acquisto in aumento del sesto, previste dall'art. 584 c.p.c. nella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5678 del 11 giugno 1990
«In tema di espropriazione immobiliare, il debitore esecutato è carente di interesse — la cui sussistenza è accertabile d'ufficio nel giudizio di cassazione — a proporre opposizione agli atti esecutivi contro i provvedimenti con i quali il giudice...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2005 del 18 febbraio 1993
«Nel procedimento di esecuzione per rilascio, di cui agli artt. 605 e ss. c.p.c., non è prevista la formazione di un fascicolo di ufficio in cui debbano essere contenuti gli originali notificati del titolo esecutivo e del precetto, mentre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5720 del 13 giugno 1994
«Il principio secondo cui la pronuncia sulle spese del giudizio compete esclusivamente al giudice della causa, il quale, ai sensi dell'art. 91 c.p.c., deve provvedervi anche d'ufficio con il provvedimento che chiude il processo avanti a sé — con la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15727 del 18 luglio 2011
«In materia di esecuzione forzata degli obblighi di fare e di non fare, ogni volta il giudice dell'esecuzione, con l'ordinanza di cui all'art. 612 c.p.c., risolva contestazioni che non attengono alla determinazione delle modalità esecutive, bensì...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3735 del 14 marzo 2001
«È inammissibile il reclamo al Tribunale della parte istante per il rimborso delle spese anticipate in una procedura esecutiva di obbligo di fare avverso il decreto del Pretore di liquidazione delle medesime perché la tutela dell'interessato è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22402 del 5 settembre 2008
«Il potere di cognizione del giudice dell'opposizione all'esecuzione è limitato all'accertamento della portata esecutiva del titolo posto a fondamento dell'esecuzione stessa, mentre le eventuali ragioni di merito incidenti sulla formazione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21293 del 14 ottobre 2011
«Mentre con l'opposizione all'esecuzione forzata fondata su un titolo esecutivo giurisdizionale possono farsi valere soltanto i fatti posteriori alla formazione del provvedimento costituente titolo esecutivo, non essendo ammissibile un controllo a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22430 del 29 novembre 2004
«Il giudice dell'opposizione all'esecuzione è tenuto a compiere d'ufficio, in ogni stato e grado del giudizio, ed anche per la prima volta nel giudizio di cassazione, la verifica sulla esistenza del titolo esecutivo posto alla base dell'azione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1337 del 7 febbraio 2000
«L'esistenza del titolo esecutivo costituisce la condizione necessaria dell'esercizio dell'azione esecutiva, e deve, indipendentemente dall'atteggiamento delle parti, essere sempre verificata d'ufficio dal giudice, il quale, pertanto, dovrà...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20989 del 27 novembre 2012
«Oggetto dell'opposizione di cui all'art. 615 c.p.c. è, alla stregua dell'ampia formulazione di quest'ultimo, la contestazione, in ogni suo momento ed aspetto, del diritto della parte istante a procedere ad esecuzione forzata (in ciò distinguendosi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 29748 del 29 dicembre 2011
«In caso di espropriazione contro il terzo proprietario, ai sensi degli artt. 602 e seguenti c.p.c., nel giudizio di opposizione avente ad oggetto la determinazione dell'entità complessiva del credito, nonché dell'eventuale minor parte di esso, di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1328 del 20 gennaio 2011
«Nel giudizio di opposizione all'esecuzione ex art. 615 c.p.c., l'opponente ha veste sostanziale e processuale di attore; pertanto, le eventuali "eccezioni" da lui sollevate per contrastare il diritto del creditore a procedere ad esecuzione forzata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11995 del 8 agosto 2002
«Nella ipotesi di opposizione alla esecuzione proposto dopo che questa sia iniziata, ai sensi del secondo comma dell'art. 615 c.p.c., il giudice dell'esecuzione, se la causa non rientra nella competenza per valore dell'ufficio giudiziario al quale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21841 del 10 novembre 2005
«L'opposizione avverso la cartella esattoriale rivolta alla riscossione delle spese di custodia liquidate dal giudice dell'esecuzione penale in favore del custode di un autoveicolo sequestrato e successivamente confiscato dal giudice penale deve...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3992 del 18 marzo 2003
«In tema di esecuzione forzata degli obblighi di fare e di non fare, qualora il giudice dell'esecuzione, dopo aver pronunziato ex art. 612 c.p.c. per determinare le modalità dell'esecuzione (stabilendo il modo in cui, in concreto, deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10713 del 14 dicembre 1994
«Ai fini dell'esecuzione forzata degli obblighi di fare o di non fare, il verbale di conciliazione giudiziale non costituisce titolo esecutivo — e la questione può essere rilevata d'ufficio anche in cassazione — ai sensi dell'art. 612 c.p.c., il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4798 del 2 settembre 1982
«In tema di esecuzione forzata di un obbligo di fare, il ricorso alla procedura prevista dall'art. 612 c.p.c., affinché siano determinate le modalità dell'esecuzione, non è necessario nella particolare ipotesi in cui la stessa sentenza costituente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4656 del 17 dicembre 1976
«In tema di esecuzione forzata di obblighi di fare o di non fare, l'ordinanza con la quale il pretore, anziché determinare le modalità dell'esecuzione (art. 612 secondo comma c.p.c.), risolva il contrasto insorto fra le parti sulla ricorrenza o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3722 del 9 marzo 2012
«In tema di esecuzione forzata, l'ordinanza, con la quale il giudice dell'esecuzione, ai sensi dell'art. 612 c.p.c., determina le modalità dell'esecuzione forzata di una sentenza per violazione di un obbligo di fare o di non fare, si caratterizza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6337 del 18 aprile 2003
«Il giudice dell'esecuzione investito della opposizione alla esecuzione per crediti di lavoro, già iniziata e da lui diretta, se competente territorialmente per la causa di opposizione, deve provvedere alla istruzione della medesima e alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2477 del 8 marzo 1991
«Con riguardo ad esecuzione inerente a credito di lavoro, il giudizio, che si instaura con il reclamo contro l'ordinanza di estinzione del relativo procedimento, ai sensi dell'art. 630, ultimo comma, c.p.c., si sottrae, anche in fase...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4698 del 21 luglio 1981
«Qualora, proposta dinanzi al tribunale opposizione all'esecuzione immobiliare promossa in forza di sentenza di condanna per credito di lavoro, le parti siano state rimesse dinanzi al pretore quale giudice competente per materia a norma dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4957 del 2 marzo 2007
«In tema di opposizione agli atti esecutivi, ove il giudice dell'esecuzione abbia fissato l'udienza di comparizione delle parti ai sensi dell'art. 618 c.p.c., la notificazione del ricorso e del relativo decreto avvenuta dopo la scadenza del termine...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4472 del 27 luglio 1984
«Il termine stabilito dal giudice dell'esecuzione per la notifica del ricorso, proposto ai sensi dell'art. 617 c.p.c., e del decreto di comparizione delle parti, essendo espressamente dichiarato perentorio dall'art. 618 c.p.c., non è prorogabile e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17452 del 31 luglio 2006
«Anche nel vigore del testo dell'art. 618 c.p.c. anteriore alla novella di cui alla legge n. 52 del 2006, il giudice dell'esecuzione, investito dell'opposizione agli atti esecutivi, aveva il potere, oltre che di emettere i provvedimenti «opportuni»...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 568 del 16 gennaio 2003
«Quando contro una sentenza non impugnabile — come quella così definita dall'articolo 618 c.p.c. — è proposto appello, questo è inammissibile e il giudice deve dichiararlo d'ufficio; se peraltro il giudice di appello non definisce il giudizio in...»