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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4022 del 4 luglio 1985
«Il saldo passivo di un conto corrente bancario, quando non sia ricollegabile ad un'apertura di credito (non evincibile dalla mera tolleranza di una situazione di «scoperto»), è immediatamente esigibile dalla banca, mentre resta a tal fine...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2840 del 11 ottobre 1971
«Nel contratto di conto corrente bancario, ai sensi del combinato disposto degli artt. 1823, 1827, 1831, 2697 c.c., la banca non può esigere il pagamento di singole voci del suo avere (nella specie per il protesto di assegni versati dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2893 del 30 luglio 1969
«Il rapporto di conto-corrente, caratterizzato dall'accredito delle reciproche rimesse con rinvio dell'esazione del saldo attivo ad una data stabilita nel contratto, si distingue da altri rapporti ad esso similari soltanto sotto l'aspetto formale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2521 del 9 aprile 1983
«In tema di operazioni bancarie in conto corrente, la mancata inclusione, tra le norme richiamate dall'art. 1857 cod. civ., anche dell'art. 1825 cod. civ. (che, per l'ordinario contratto di conto corrente, dispone che sulle rimesse gli interessi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1065 del 14 febbraio 1980
«La norma dettata dall'art. 1825 cod. civ., in ordine al decorso ed alla misura degli interessi sulle rimesse nel contratto di conto corrente, ha carattere speciale, e, pertanto, in difetto di espressa pattuizione, non è applicabile in rapporti di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3807 del 23 ottobre 1976
«Qualora sia stato concluso un contratto di conto corrente a norma degli artt. 1823 e seggi c.c., il saldo, risultante a favore di una delle parti, costituisce un credito pecuniario che, in mancanza di patto contrario, produce interessi legali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8485 del 18 ottobre 1994
«In tema di operazioni in conto corrente, ai sensi dell'art. 1829, parte seconda, c.c. — applicabile anche al contratto di apertura di credito bancario regolata in conto corrente, in virtù del rinvio operato dal successivo art. 1857 — chi riceve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18626 del 5 dicembre 2003
«L'elemento caratterizzante la gestione d'affari (art. 2028, c.c.) è costituito dal compimento di atti giuridici, spontaneamente ed utilmente compiuti dal gestore nell'altrui interesse in assenza di ogni rapporto contrattuale con l'interessato;...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 178 del 13 gennaio 1988
«Con riferimento al contratto di conto-corrente bancario la presunzione legale contenuta nel primo comma dell'art. 1832 c.c. della approvazione del conto in caso di mancata contestazione dello stesso da parte del correntista presuppone che la banca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 407 del 20 gennaio 1988
«Con riguardo a contratto di conto corrente bancario la dichiarazione di fallimento del correntista comporta la risoluzione del contratto a norma dell'art. 78 legge fallimentare, con la conseguente estinzione degli obblighi della banca per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17945 del 25 novembre 2003
«L'obbligo di corrispondere interessi sulle somme depositate in banca, a norma degli artt. 1834 e 1835 c.c., non è legato all'esigibilità del credito restitutorio, ma discende dalle regole del deposito irregolare e del mutuo, cui questo è a tal...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4414 del 17 luglio 1981
«L'accertamento che un contratto sia contrario a norme imperative e quindi nullo per tale ragione (art. 1343 c.c.) non impedisce una autonoma valutazione dell'atto dal punto di vista della Sua eventuale immoralità al fine di negare l'azione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7081 del 5 aprile 2005
«In tema di responsabilità della banca verso l'utente nell'esercizio del servizio delle cassette di sicurezza, nel caso di sottrazione dei beni custoditi nella cassetta di sicurezza a seguito di furto — che non costituisce caso fortuito, in quanto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6225 del 1 luglio 1994
«Con riguardo al contratto bancario inerente al servizio delle cassette di sicurezza, la clausola, che contempli la concessione dell'uso della cassetta per la custodia di cose di valore non eccedente un determinato ammontare, facendo carico al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18182 del 9 settembre 2004
«Nel contratto di apertura di credito bancario, la semplice annotazione in conto corrente della somma messa a disposizione del cliente non concretizza l'ipotesi della tradizione simbolica, idonea e sufficiente a realizzare l'estremo della consegna,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17543 del 19 novembre 2003
«Il contratto di apertura di credito non si sottrae al regime dettato dall'art. 2704 c.c., con riguardo all'opponibilità della data della relativa scrittura privata, nel caso in cui debba essere fatto valere nei confronti del terzo: tale è, nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1225 del 4 febbraio 2000
«Mentre con il contratto di apertura di credito bancario, ai sensi degli artt. 1842 e 1852 c.c., la banca si obbliga a tenere una somma di danaro per un dato periodo di tempo o a tempo indeterminato a disposizione del cliente, il quale ha diritto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8160 del 28 luglio 1999
«L'esistenza di un contratto di apertura di credito bancario, che, solo, può giustificare la non immediata esigibilità, da parte della banca, del saldo passivo di un conto corrente, non può essere ricavata, per facta concludentia, dalla mera...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7388 del 8 agosto 1997
«In tema di contratto di apertura di credito documentario, (nella specie, per compravendita internazionale di autovetture con pagamento del prezzo, contro documenti, a mezzo banca), l'attività di controllo della corrispondenza dei documenti alle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10848 del 5 dicembre 1996
«Nell'ipotesi in cui sussista e sia in corso un'apertura di credito regolata in conto corrente ed il relativo limite di fido non sia stato superato, non può individuarsi alcun obbligo restitutorio attuale da parte del correntista, il quale, secondo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3842 del 23 aprile 1996
«In tema di contratti bancari, perché vi sia apertura di credito in conto corrente, non rileva il mero fatto della situazione di scoperto di conto, con una pluralità di adempimenti agli ordini trasmessi, bensì la pattuizione — generalmente formale,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6584 del 14 dicembre 1981
«Nell'apertura di credito bancario, l'obbligo dell'accreditato di restituire le somme messegli a disposizione non sorge con la stipulazione del relativo contratto, ma bensì nel momento ed a causa del prelievo delle stesse. Pertanto, con riguardo ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17090 del 24 giugno 2008
«Nel regime previgente all'entrata in vigore dell'art. 3 della legge 17 febbraio 1992 n. 154, il quale ha imposto l'obbligo della forma scritta ai contratti relativi alle operazioni ed ai servizi bancari, era consentita la conclusione per facta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6186 del 7 marzo 2008
«Il recesso dal contratto di apertura di credito costituisce una facoltà riconosciuta dall'art. 1845 c.c., sicché risulta adeguatamente motivato anche attraverso il mero richiamo a quella norma; è invece la parte che assume l'illegittimità del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8711 del 13 aprile 2006
«In tema di contratti bancari, la circostanza che le operazioni connesse ad un contratto di apertura di credito vengano eseguite in conto corrente non privano il contratto di conto corrente bancario della sua autonomia: con la conseguenza che il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2642 del 21 febbraio 2003
«Nel contratto di apertura di credito bancario a tempo indeterminato, il termine previsto per il preavviso di recesso dall'art. 1845 c.c. può essere convenzionalmente stabilito dalle parti e — anteriormente alla introduzione della disciplina sui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15066 del 22 novembre 2000
«Il recesso della banca dal contratto di apertura di credito è atto recettizio, con la conseguenza che, al fine della produzione degli effetti che da esso derivano, è necessaria la prova del ricevimento della relativa dichiarazione da parte del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9321 del 14 luglio 2000
«In caso di recesso di una banca dal rapporto di credito a tempo determinato in presenza di una giusta causa tipizzata dalle parti del rapporto contrattuale, il giudice non deve limitarsi al riscontro obiettivo della sussistenza o meno dell'ipotesi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4538 del 21 maggio 1997
«Alla stregua del principio secondo cui il contratto deve essere eseguito secondo buona fede (art. 1375 c.c.), non può escludersi che il recesso di una banca dal rapporto di apertura di credito, benché pattiziamente consentito anche in difetto di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1381 del 9 febbraio 1987
«Qualora la banca comunichi al cliente la revoca di un'apertura di credito a tempo indeterminato, avvalendosi di clausola del relativo contratto che escluda il preavviso, o comunque lo riduca ad un termine così limitato da implicare sostanzialmente...»