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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12900 del 24 luglio 2012
«La qualifica di un'attività come "pericolosa", ai sensi dell'art. 2050 c.c., dipende unicamente dal contenuto intrinseco di essa, a nulla rilevando né che alcuna norma di legge la qualifichi come pericolosa, né che sia svolta senza fine di lucro o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3718 del 9 marzo 2012
«Quando la risarcibilità del danno non patrimoniale è espressamente prevista dalla legge (come nel caso di illecito costituente reato), essa prescinde dal rilievo, costituzionale o meno, del diritto leso (nella specie, la S.C. ha ritenuto corretta...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 22280 del 7 dicembre 2012
«Il grado percentuale di invalidità permanente in base al quale liquidare il danno biologico causato da un fatto illecito, e il grado percentuale di invalidità in base al quale gli assicuratori sociali o gli enti previdenziali erogano gli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10819 del 8 maggio 2013
«In tema di responsabilità datoriale per infortunio sul lavoro, l'art. 2087 cod. civ. impone all'imprenditore di adottare non soltanto le misure tassativamente prescritte dalla legge in relazione al tipo di attività esercitata, le quali...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2038 del 29 gennaio 2013
«L'art. 2087 c.c. non configura un'ipotesi di responsabilità oggettiva, in quanto la responsabilità del datore di lavoro va collegata alla violazione degli obblighi di comportamento imposti da norme di legge o suggeriti dalle conoscenze...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7987 del 21 maggio 2012
«Ai fini del riconoscimento del diritto del lavoratore subordinato al computo nella base di calcolo della retribuzione per il periodo feriale della maggiorazione per lavoro notturno non è sufficiente, non esistendo nel nostro ordinamento il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1404 del 31 gennaio 2012
«La malattia del lavoratore deve distinguersi dalla sua inidoneità al lavoro in quanto, pur essendo entrambe cause d'impossibilità della prestazione lavorativa, esse hanno natura e disciplina diverse, per essere la prima di carattere temporaneo e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1995 del 13 febbraio 2012
«In materia di licenziamento disciplinare, il principio dell'immediatezza della contestazione, che trova fondamento nell'art. 7, terzo e quarto comma, legge 20 maggio 1970, n. 300, mira, da un lato, ad assicurare al lavoratore incolpato il diritto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7981 del 2 aprile 2013
«La comunione tacita familiare prevista dall'art. 2140 c.c. (abrogato dall'art. 205 della legge n. 151 del 1975 sulla riforma del diritto di famiglia) sorge naturalmente e spontaneamente, "per facta concludentia", e, analogamente, si estingue senza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2757 del 23 febbraio 2012
«Anche nel procedimento camerale previsto dall'art. 2192 c.c., nel quale il tribunale provvede su reclamo avverso il decreto emesso dal giudice del registro, è legittima - benché esso sia destinato a concludersi con un decreto non direttamente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10420 del 6 maggio 2013
«Costituisce prestazione d'opera intellettuale ed è soggetta alle norme che il codice civile prevede per il relativo contratto quella espletata da un perito assicurativo, atteso che l'esercizio di tale attività è subordinata - come richiesto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13617 del 31 luglio 2012
«Il diritto di ritenzione, sancito per i professionisti dall'art. 2235 c.c. e ribadito per i notai dall'art. 93, n. 5, della legge 16 febbraio 1913, n. 89, si riferisce ai soli documenti occorrenti per la dimostrazione dell'opera svolta. Ne...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2758 del 23 febbraio 2012
«Il diritto del socio ad una chiara, corretta e veritiera rappresentazione di bilancio, ed il conseguente interesse ad impugnare la deliberazione che lo approva, sussiste anche allorché la società abbia perduto il proprio capitale e se il valore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8860 del 1 giugno 2012
«La messa in liquidazione della società di persone non osta all'applicazione dell'art. 2286 cod. civ., atteso che lo scioglimento della società determina soltanto il passaggio ad una nuova fase, nella quale la società permane come gruppo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5836 del 8 marzo 2013
«Il recesso da una società di persone è un atto unilaterale recettizio, e, pertanto, la liquidazione della quota non è una condizione sospensiva del medesimo, ma un effetto stabilito dalla legge, con la conseguenza che il socio, una volta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22246 del 7 dicembre 2012
«La responsabilità illimitata del socio accomandante ingeritosi nell'amministrazione della società, sancita dall'art. 2320 c.c. che, a tal fine, lo equipara all'accomandatario, non è collegata a vicende personali o societarie suscettibili di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6207 del 13 marzo 2013
«In tema di recesso da società di capitali, laddove le azioni possedute dal socio receduto siano quotate nel mercato dei titoli, il valore di rimborso a lui spettante deve tener conto esclusivamente delle indicazioni di prezzo fornite dal mercato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22763 del 12 dicembre 2012
«Nella società per azioni quotata in borsa, i cui titoli azionari siano stati immessi nel sistema di deposito accentrato, il diritto del socio di intervenire e votare in assemblea non presuppone in via assoluta il deposito presso la sede sociale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 4946 del 27 febbraio 2013
«L'annullabilità di una delibera di aumento del capitale sociale, laddove non ne sia stata disposta la sospensione dell'esecuzione ai sensi dell'art. 2378, terzo comma, cod. civ., non incide - ancorché ne possa derivare una modifica della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 259 del 12 gennaio 2010
«La deliberazione dell'assemblea di una società di capitali, convocata su deliberazione del consiglio di amministrazione assunta all'esito di una riunione cui un suo componente non sia stato convocato, non è inesistente, nulla od annullabile,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14554 del 30 maggio 2008
«In materia di assemblee societarie, è annullabile la delibera con la quale si sia deciso di dar corso alle operazioni di voto, in pendenza della discussione, a nulla rilevando che l'intervento dei soci che non si erano ancora espressi prima...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21816 del 11 ottobre 2006
«In tema di delibere assembleari delle società di capitali, la legittimazione ad impugnare le deliberazioni che non siano prese in conformità della legge o dell'atto costitutivo spetta oltre che agli amministratori e ai sindaci, anche ai soci...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8992 del 5 giugno 2003
«Il potere, riconosciuto agli amministratori della società per azioni dal secondo comma dell'art. 2377 c.c., d'impugnare le deliberazioni dell'assemblea della società che non siano state prese in conformità della legge o dell'atto costitutivo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15592 del 11 dicembre 2000
«Non abusa del diritto di impugnativa il socio (nella specie, di una cooperativa a rl) che impugni la delibera assembleare di approvazione del bilancio dopo aver in precedenza approvato il progetto di bilancio in qualità di componente del consiglio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3020 del 8 febbraio 2008
«Ai fini dell'esercizio dell'azione di annullamento del contratto concluso dal rappresentante legale in conflitto d'interessi con la società, non opera il termine di decadenza dell'art. 2377 c.c. attinente all'impugnativa, da proporre contro la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3351 del 18 aprile 1997
«Poiché tra i termini processuali per i quali l'art. 1 della legge n. 742 del 1969 prevede la sospensione nel periodo feriale vanno compresi non soltanto i termini inerenti alle fasi successive all'introduzione del processo, ma anche il termine...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7425 del 14 maggio 2012
«La revoca assembleare per giusta causa dell'amministratore di società per azioni, che può discendere dal venir meno del rapporto di fiducia con la compagine societaria, non costituisce una sanzione, e, pertanto, non richiede la preventiva...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10378 del 21 giugno 2012
«Le azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori di una società di capitali previste dagli artt. 2393 e 2394 c.c., pur essendo tra loro distinte, in caso di fallimento dell'ente confluiscono nell'unica azione di responsabilità,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5945 del 11 marzo 2013
«Laddove la cancellazione di una società dal registro delle imprese italiano sia avvenuta non a compimento del procedimento di liquidazione dell'ente, o per il verificarsi di altra situazione che implichi la cessazione dell'esercizio dell'impresa e...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 3193 del 11 febbraio 2013
«Il termine dilatorio di un mese, previsto dall'art. 2501 bis c.c. (nel testo anteriore alla riforma di cui al d.l.vo 17 gennaio 2003, n. 6), che deve intercorrere tra la pubblicazione del progetto di fusione e la relativa delibera di approvazione,...»