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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 56 del 6 gennaio 1981
«Deve considerarsi atto pubblico e non semplice certificazione amministrativa la nota riepilogativa dei vaglia ordinari (Mod. XIV), in cui sono progressivamente indicati il giorno di emissione, l'importo, l'ammontare della tassa riscossa e il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13069 del 29 marzo 2011
«Integra gli estremi dei reati di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico (art. 479 c.p.) ed in certificati o autorizzazioni amministrative (art. 480 c.p.), la condotta di colui che, in qualità di titolare di scuola guida,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 10478 del 6 dicembre 1996
«Costituisce falso in certificazione e non in atto pubblico l'attestazione fatta dal sindaco della mancata annotazione di determinati avvenimenti (nel caso di specie l'avvenuta annotazione della pubblicazione e della restituzione della copia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 865 del 16 febbraio 1981
«La matrice del bollettario non ha lo scopo precipuo di certificare che la quietanza relativa all'eseguito pagamento è stata rilasciata al debitore, bensì l'altro e più rilevante scopo di dare la prova dell'attività svolta dal pubblico ufficiale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41205 del 10 dicembre 2002
«Non sussiste il tentativo di falsità ideologica del pubblico ufficiale (artt. 56, 48 e 480 c.p.) allorché quest'ultimo non si sia determinato, in conseguenza delle false dichiarazioni rese dal privato, a porre in essere una condotta qualificabile...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34814 del 28 settembre 2001
«In tema di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in certificati e in autorizzazioni amministrative (art. 480 c.p.), dovendosi qualificare la prescrizione di un farmaco, da parte del medico convenzionato con il servizio sanitario, come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3098 del 3 aprile 1994
«La circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 9 c.p. si articola in due distinte ipotesi: l'una relativa all'abuso dei poteri, che implica la condotta dolosa dell'agente, l'altra riguardante la violazione dei doveri (inerenti a una pubblica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8385 del 6 giugno 1990
«La carta d'identità valida per l'espatrio è un documento contenente tanto la certificazione dell'identità della persona a cui è intestata, quanto una autorizzazione amministrativa ad espatriare, la cui falsificazione è punibile non a norma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3058 del 13 marzo 1987
«La funzione del timbro apposto su lettera raccomandata — e del relativo talloncino — è quella di attestare l'esistenza di un atto pubblico, ossia la registrazione sul modello 28E di una lettera da inviare per raccomandata. Ne consegue che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 62 del 8 gennaio 1987
«Il notaio, il quale attesti falsamente l'avvenuta identificazione della firma in sua presenza risponde di falsità ideologica in atto pubblico, ai sensi degli artt. 476 e 479 c.p., mentre si rende colpevole di falsità ideologica in certificato, di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2076 del 20 gennaio 2009
«I delitti contro la fede pubblica tutelano direttamente non solo l'interesse pubblico alla genuinità materiale e alla veridicità ideologica di determinati atti, ma anche quello del soggetto privato sulla cui sfera giuridica l'atto sia destinato a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36778 del 7 novembre 2006
«In tema di reati di falso, il certificato di morte redatto dal medico necroscopico, delegato dell'ufficiale dello stato civile, è atto pubblico, siccome proveniente da un pubblico ufficiale che attesta fatti di sua diretta percezione (effettività...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9578 del 20 marzo 2006
«...della rinuncia, in quanto è sufficiente che si tratti di atto idoneo a conseguire un qualsiasi effetto giuridicamente apprezzabile, in ragione dell'affidamento nella funzione o nel servizio pubblico prestato dal soggetto da cui tale atto proviene.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 966 del 25 ottobre 1968
«Ai fini della differenziazione fra atti pubblici e certificati, deve considerarsi essenzialmente l'intima struttura dell'atto e, cioè, la natura e lo scopo dell'attività svolta dal pubblico ufficiale in relazione all'efficacia probante del documento.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9268 del 15 settembre 1988
«La falsità penalmente irrilevante è soltanto quella che non incide, in alcun modo, sull'esistenza, sull'efficacia e sul contenuto di un determinato atto e, pertanto, è ipotizzabile solo quando il documento conserva tutte le sue originarie...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7783 del 27 agosto 1985
«Ne consegue che, anche quando il reato di cui all'art. 476 cpv. c.p. sia commesso da un privato o da un pubblico ufficiale fuori dell'esercizio delle sue funzioni, la qualità di fede privilegiata dell'atto costituisce un'aggravante che, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3312 del 20 aprile 1983
«La falsità materiale in atto pubblico commessa da un privato o da un pubblico ufficiale fuori dall'esercizio delle sue funzioni, prevista dall'art. 482 c.p., costituisce una figura autonoma di reato e non un'ipotesi attenuata dei reati di cui agli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6024 del 19 giugno 1981
«Il delitto di falso in atto pubblico, pur se commesso dal privato ex art. 482 c.p., è un reato di pericolo e non richiede alcun dolo specifico, essendo sufficiente la coscienza e volontà della immutatio veri e non occorrendo un animus nocendi vel...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6978 del 15 luglio 1981
«...richiamo all'art. 479 e non anche all'art. 487, che prevede appunto un'ipotesi, sia pure peculiare, di falsità ideologica con riferimento all'atto pubblico, nonché dal fatto che lo stesso art. 491 richiama il solo art. 485 e non anche l'art. 486.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15535 del 15 aprile 2008
«Integra il reato di falso ideologico commesso dal privato su documento informatico pubblico (artt. 483 e 491 bis c.p.), la condotta di colui che inserisca dati relativi al superamento di esami mai sostenuti su un supporto informatico, concernente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45313 del 14 dicembre 2005
«Integra il reato di cui agli artt. 476, comma primo e 491 bis c.p. (falso materiale in atto pubblico) la condotta del pubblico ufficiale che, in qualità di addetto al servizio di inserimento dati nel sistema di verbalizzazione informatica, alteri...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11930 del 25 marzo 2005
«L'archivio informatico di una P.A. deve essere considerato alla stregua di un registro tenuto da un soggetto pubblico, con la conseguenza che la condotta del pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni e facendo uso dei supporti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11915 del 12 marzo 2004
«Integra il reato di falsità materiale in atto pubblico (art. 476 c.p.) - anche nell'ipotesi che il fatto sia stato commesso prima dell'introduzione nel codice penale dell'art. 491 bis, ad opera dell'art. 3 della legge 23 dicembre 1993, n. 547 - la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9080 del 3 luglio 1989
«È atto pubblico fidefaciente il visto di autenticità apposto dalla commissione sullo stampato predisposto per lo svolgimento della prova di un concorso. Esso è un atto ricognitivo dell'autenticità, espresso dal pubblico ufficiale in forma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12109 del 3 dicembre 1987
«...a giuridica rilevanza solo in presenza di una delle due finalità indicate dall'art. 485 c.p. (procurare a sé o ad altri un vantaggio, ovvero recare ad altri un danno), ma non già quando l'attività delittuosa ha avuto ad oggetto un atto pubblico.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3518 del 17 aprile 1985
«Né occorre che dalla distruzione discenda un vantaggio personale per il suo autore o un danno effettivo per la pubblica amministrazione: il nocumento potenziale è inerente, infatti, alla circostanza che l'ente pubblico resti privo della materiale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9209 del 11 ottobre 1997
«In tema di falso documentale, il timbro del protocollo apposto sulla corrispondenza pervenuta ad un ufficio pubblico ha natura di atto pubblico; ed infatti, posto che il registro di protocollo è indiscutibilmente atto di fede privilegiata, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8816 del 15 giugno 1990
«...numero di protocollo), oltre che certificativo-dispositivo (accertamento della imposta da iscrivere a ruolo), che, redatto dal pubblico ufficiale, in esplicazione di una funzione tipicamente pubblica, rientra nel novero degli atti pubblici.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4193 del 7 maggio 1985
«...dello stesso, che risultano da preesistenti atti della pubblica amministrazione — riferendosi ad una certificazione amministrativa e non già ad un atto pubblico, integra il delitto di cui al combinato disposto degli artt. 477, 482, 490 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4743 del 8 maggio 1982
«L'art. 490 c.p. punisce chiunque distrugge, sopprime od occulta un atto pubblico o una scrittura privata veri. La scrittura predisposta dal pubblico ufficiale, anche se da lui non sottoscritta perché la dichiarazione inserita a verbale non è stata...»