-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16687 del 29 novembre 1989
«Scopo della norma posta dall'art. 490 c.p. è la tutela della fede pubblica attraverso la conservazione di atti pubblici o scritture private per il loro insostituibile valore documentale. Ne consegue che la lesione o messa in pericolo...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13243 del 11 giugno 2014
«L'elezione di domicilio è un atto giuridico unilaterale che spiega efficacia indipendentemente dal consenso o accettazione del domiciliatario. Ne consegue che, fino a quando non intervenga la revoca dell'elezione, la facoltà del soggetto, nei cui...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14674 del 9 novembre 1990
«L'imputabilità del minore va considerata in relazione allo stato evolutivo proprio dell'età, certamente lungi dal compimento e al quale si accompagnano, per fatto naturale, una parziale immaturità, che si prospetta tale se comparata alla...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6489 del 3 giugno 1998
«In base alla concezione unitaria del concorso di persone nel reato, l'attività costitutiva del concorso può essere rappresentata da qualsiasi comportamento esteriore che fornisca un apprezzabile contributo, in tutte o alcune delle fasi di...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6382 del 25 giugno 1996
«In tema di concorso di persone nel reato, la disposizione di cui all'art. 114, comma 2, c.p., che esclude l'applicabilità dell'attenuante della minima partecipazione nelle ipotesi di aggravamento del reato ai sensi dell'art. 112 c.p. (numero dei...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23019 del 29 maggio 2015
«In tema di concussione di cui all'art. 317 cod. pen., così come modificato dall'art. 1, comma 75 della legge n. 190 del 2012, la costrizione consiste nel comportamento del pubblico ufficiale che, abusando delle sue funzioni o dei suoi poteri,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23801 del 24 maggio 2004
«In tema di concussione, non è necessario che l'atto intimidatorio rifletta la specifica competenza del soggetto, essendo sufficiente che la qualità soggettiva del pubblico ufficiale lo agevoli e lo renda credibile e idoneo a costringere o indurre...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31978 del 29 luglio 2003
«Deve essere esclusa la sussistenza del reato di concussione quando la prestazione promessa o effettuata dal soggetto passivo, a seguito di costrizione dell'agente, persegua esclusivamente i fini istituzionali dell'amministrazione e giovi...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45135 del 18 dicembre 2001
«In tema di concussione, deve essere esclusa la sussistenza del reato quando la prestazione promessa od effettuata dal soggetto passivo, a seguito di induzione o costrizione da parte dell'agente, giovi esclusivamente alla pubblica amministrazione e...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3022 del 26 marzo 1996
«Con riguardo al criterio di distinzione tra il reato di concussione e quello di corruzione, occorre fare riferimento al programma prospettato dal pubblico ufficiale ed al contenuto dell'assetto di interessi delineato nella richiesta, il tutto...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4161 del 19 aprile 1995
«In tema di concussione, qualora sia contestato l'abuso della qualità di pubblico ufficiale, non è necessario ai fini della configurabilità del reato che l'atto intimidatorio rifletta la specifica competenza del soggetto attivo essendo, sufficiente...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2813 del 17 marzo 1995
«In tema di concussione, l'art. 317 c.p. per l'abuso «dei poteri» ha inteso far riferimento alle ipotesi di condotte rientranti nella competenza tipica del soggetto (pubblico ufficiale o incaricato di un pubblico servizio) quali manifestazioni...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2985 del 11 dicembre 1993
«La norma di cui all'art. 317 c.p. non richiede che la datio avvenga prima che il pubblico ufficiale (o l'incaricato di pubblico servizio) esaurisca i suoi poteri, essendo sufficiente ad integrare il reato anche la semplice induzione alla...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8651 del 23 settembre 1993
«In tema di concussione la promessa dell'utilità può mancare di precisi contorni (perché, ad esempio, il pubblico ufficiale non ha precisato la propria richiesta o il privato non ha una chiara visione delle proprie attuali disponibilità); ciò che...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6073 del 16 febbraio 2004
«Ai fini della configurabilità del reato di concussione, il metus publicae potestatis deve consistere non nella generica posizione di supremazia, sempre connaturata alla qualifica di pubblico ufficiale, ma bensì nel concreto abuso della propria...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15742 del 3 aprile 2003
«In tema di concussione, non è sufficiente ad escludere il metus publicae potestatis la sola circostanza che la parte lesa si sia rivolta alla forze di polizia, per sottrarsi alle pretese dell'autore del reato, perché, nulla disponendo la norma...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2265 del 24 febbraio 2000
«L'abuso richiesto dalla norma dell'art. 317 c.p. ai fini della sussistenza del reato di concussione non può essere identificato nella indebita richiesta, rivolta dal pubblico ufficiale al privato, di denaro o altra utilità. Infatti, la semplice...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9389 del 31 agosto 1994
«In tema di tentativo di concussione, è necessario valutare la adeguatezza della condotta attraverso la cosiddetta prognosi postuma, che impone al giudice di collocarsi idealmente nel momento in cui è stata realizzata la condotta per accertare se...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2725 del 4 marzo 1994
«In materia di concussione, anche la richiesta di favori vale a concretizzare la condotta prevista dall'art. 317 c.p. quando sia fondata sulla preminenza del soggetto attivo. Cosicché il ruolo trainante dell'abuso rispetto all'induzione vale esso...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9528 del 3 marzo 2009
«Ai fini della configurabilità del delitto di concussione, i favori sessuali rientrano nella nozione di "utilità", dovendosi ritenere che gli stessi rappresentano comunque un vantaggio per il pubblico funzionario che ne ottenga la promessa o la...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6400 del 10 giugno 1991
«Il concetto di utilità nel delitto di concussione consiste in un vantaggio per il patrimonio o per la personalità del soggetto attivo. E invero l'utilità viene indicata dall'art. 317 c.p., senza alcuna specificazione, in alternativa al danaro,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2305 del 20 gennaio 2014
«Nel delitto di concussione di cui all'art. 317 cod. pen., come modificato dall'art. 1, comma 75 legge n. 190 del 2012, la costrizione consiste nel comportamento del pubblico ufficiale che, abusando delle sue funzioni o dei suoi poteri, agisce con...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7495 del 15 febbraio 2013
«In tema di concussione, integra il requisito della costrizione - che costituisce l'elemento oggettivo della fattispecie, così come modificata dall'art. 1, comma 75, legge 6 novembre 2012, n. 190 - qualunque violenza morale, attuata con abuso di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40518 del 19 ottobre 2009
«Integra un'ipotesi di concussione tentata, e non consumata, l'abuso della qualità e dei poteri del pubblico ufficiale con induzione della vittima a promettergli la corresponsione di una somma di denaro, quando non vi sia stata da parte del...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31689 del 2 agosto 2007
«Il delitto di concussione rappresenta una fattispecie a duplice schema, nel senso che si perfeziona alternativamente con la promessa o con la dazione indebita per effetto dell'attività di costrizione o di induzione del pubblico ufficiale o...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11384 del 11 marzo 2003
«In tema di concussione, deve qualificarsi come delitto solo tentato la fattispecie nella quale il soggetto passivo effettua la promessa di una prestazione, nei confronti del pubblico ufficiale, all'unico scopo di favorire la prosecuzione delle...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1122 del 6 febbraio 1997
«Se il danno non costituisce condizione perché il reato di concussione venga consumato, deve peraltro affermarsi che solo quando dall'abuso del pubblico ufficiale discenda un pericolo di pregiudizio per il privato è ipotizzabile il delitto...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5664 del 4 giugno 1993
«Il delitto di concussione si consuma non già con la dazione del denaro, ma nel momento in cui viene effettuata la promessa, essendo in tal caso la dazione un post-factum irrilevante.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6006 del 30 maggio 1991
«Ricorre un'ipotesi di concussione consumata e non soltanto tentata anche quando la promessa sia stata fatta con la riserva mentale di non adempiere o quando sia stata preavvisata la polizia, in quanto la lesione del bene giuridico tutelato si...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24656 del 30 giugno 2010
«In tema di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, ai fini dell'accertamento della controprestazione offerta dal corruttore, la nozione di "altra utilità" quale oggetto della dazione o della promessa al pubblico ufficiale non va...»