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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5238 del 15 marzo 2004
«I provvedimenti emessi dal giudice dell'esecuzione sono normalmente assunti, ai sensi dell'art. 487, primo comma, c.p.c., con ordinanza, e sono modificabili o revocabili finchè non abbiano avuto esecuzione, costituendo anch'essi espressione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1936 del 10 febbraio 2003
«In tema di esecuzione forzata, il provvedimento con il quale il giudice dell'esecuzione, nel corso di un processo di espropriazione forzata immobiliare, dichiara la nullità dell'aggiudicazione pronunciata all'esito dell'incanto (nella specie, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4442 del 20 agosto 1985
«Il provvedimento con il quale il giudice dell'esecuzione dichiara inammissibile un'offerta di aumento di sesto perché fatta da persona che non ha partecipato alla gara per l'aggiudicazione all'incanto di un immobile, ha natura decisoria e pertanto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1943 del 23 febbraio 1998
«I provvedimenti emessi dal pretore in qualità di giudice dell'esecuzione sulle istanze di revoca o modifica di un proprio, precedente provvedimento non sono impugnabili con il ricorso straordinario per Cassazione ex art. 111 Cost., poiché il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12016 del 20 novembre 1995
«I provvedimenti del giudice dell'esecuzione adottati con la forma del decreto o dell'ordinanza sono insuscettibili di impugnazione quando siano destinati soltanto a risolvere difficoltà di ordine materiale insorte nel corso dell'esecuzione....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11256 del 30 luglio 2002
«In tema di notificazioni e comunicazioni di atti del processo esecutivo, l'art. 489 c.p.c. — secondo il quale al creditore procedente ed agli intervenuti le notificazioni e le comunicazioni si fanno nella residenza dichiarata o nel domicilio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23847 del 18 settembre 2008
«Il creditore, in forza del medesimo titolo esecutivo, può procedere a più pignoramenti dello stesso bene in tempi successivi, senza dover attendere che il processo di espropriazione aperto dal primo pignoramento si concluda, atteso che il diritto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4099 del 12 luglio 1984
«Il versamento nelle mani dell'ufficiale giudiziario, legittimato ex lege a riceverla, della somma per cui si procede e dell'importo delle spese, con l'incarico di consegnarli al creditore, effettuato dal debitore ai sensi dell'art. 494 c.p.c., al...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11178 del 27 ottobre 1995
«Il processo esecutivo si presenta strutturato non già come una sequenza continua di atti ordinati ad un unico provvedimento finale — secondo lo schema proprio del processo di cognizione — bensì come una successione di subprocedimenti, cioè in una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20733 del 28 settembre 2009
«Avverso l'ordinanza di determinazione della somma dovuta ai fini della conversione del pignoramento, emessa ai sensi art. 495 c.p.c., può essere proposta l'opposizione agli atti esecutivi e con tale rimedio possono essere sollevate non solo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12618 del 15 novembre 1999
«La norma di cui all'art. 496 c.p.c., integra gli estremi di una «misura speciale di salvaguardia» a tutela del debitore volta ad evitare eccessi nell'uso del procedimento di esecuzione forzata, e non presuppone, pertanto, neppure implicitamente,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8221 del 28 luglio 1999
«La riduzione del pignoramento ex art. 496 c.p.c., dovendo essere effettuata con riferimento esclusivo all'importo dei crediti e delle spese del creditore procedente e dei creditori già intervenuti, al momento della richiesta del debitore esecutato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2604 del 6 marzo 1995
«L'istanza con cui il debitore esecutato, senza contestare il diritto della controparte a procedere ad esecuzione forzata né dedurre vizi formali della procedura, lamenti che il creditore abbia proceduto (nella specie sulla base di un titolo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6999 del 24 giugno 1993
«L'art. 498 c.p.c. che prescrive di avvertire dell'espropriazione in corso tutti i creditori aventi sui beni pignorati diritti di prelazione risultanti dai pubblici registri e che, in difetto di tale adempimento, vieta al giudice dell'esecuzione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 548 del 8 marzo 1967
«Il creditore procedente all'esecuzione forzata su bene iscritto in pubblici registri (nella specie, automobile) deve dare avviso del pignoramento nei cinque giorni ai creditori aventi sul bene un diritto di prelazione risultante dai pubblici...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15932 del 20 settembre 2012
«Quando il debitore esecutato vanti a sua volta un credito nei confronti del creditore procedente, non può chiedere di sostituirsi a questi nella distribuzione della somma ricavata, ai sensi dell'art. 511 c.p.c., ma può soltanto opporsi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8966 del 24 agosto 1995
«In tema di revocatoria ex art. 67 comma secondo, l. fall., nel caso in cui il terzo pignorato, debitore del fallito, abbia effettuato il pagamento non al creditore procedente all'espropriazione presso terzi, ma al creditore subcollocato ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2608 del 13 marzo 1987
«La sostituzione esecutiva ai sensi dell'art. 511 c.p.c. realizza il subingresso di uno o più creditori del creditore dell'esecutato nella sua posizione processuale nel diritto al riparto della somma ricavata dall'esecuzione e non integra pertanto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22642 del 11 dicembre 2012
«La previsione del rimedio della opposizione distributiva, di cui all'art. 512 c.p.c., non esclude che quando la contestazione sia fatta dal debitore esecutato ed investa il credito della parte procedente, o l'esistenza o l'ammontare di quello di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5006 del 26 febbraio 2008
«In sede di distribuzione della somma ricavata dall'espropriazione forzata, la contestazione della sussistenza di uno o più crediti vantati dal creditore procedente, o dai creditori intervenuti, può essere proposta anche solo verbalmente davanti al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5961 del 23 aprile 2001
«La diversità tra opposizione ex art. 615 c.p.c., proponibile anche nella fase della distribuzione del ricavato dalla espropriazione forzata, ed opposizione ex art. 512 c.p.c. è data dal differente oggetto delle due impugnazioni, l'uno concernente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16731 del 17 luglio 2009
«Il processo esecutivo ha carattere tipicamente unilaterale e, quindi, la convocazione delle parti, che nel processo medesimo venga disposta dal giudice, quando la ritenga necessaria o quando la legge la prescriva, avviene non per costituire un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2875 del 20 luglio 1976
«Nel caso in cui i beni pignorati non possano essere custoditi senza spese, queste debbono essere anticipate dal creditore procedente su provvedimento del giudice dell'esecuzione. Ove tale provvedimento non sia stato emesso o non venga eseguito, ed...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2875 del 26 febbraio 2003
«In tema di esecuzione mobiliare, il creditore procedente è obbligato a corrispondere al custode dei beni pignorati (art. 522, c.p.c.) l'indennità a questi spettante per l'attività di custodia, nel caso in cui il ricavato della vendita di detti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3130 del 1 aprile 1987
«Nel processo di espropriazione forzata - che si articola in una pluralità di fasi, ciascuna delle quali si chiude con un atto esecutivo rispetto al quale gli atti precedenti della medesima fase hanno funzione preparatoria - la fase della vendita,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1175 del 23 maggio 1962
«Ai fini dell'ammissibilità dell'intervento dei creditori nel processo esecutivo, i requisiti di certezza, liquidità ed esigibilità del credito debbono risultare dal titolo che l'interveniente produce a sostegno della propria domanda. Difettano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1098 del 4 maggio 1963
«Nella procedura esecutiva ciascun creditore che sia tempestivamente intervenuto e sia munito di titolo esecutivo, può — senza che sia necessaria la surroga al creditore precedentemente dimostratosi negligente, richiesta dal sistema processuale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5850 del 12 novembre 1979
«Il creditore che abbia proceduto a pignoramento ed abbia successivamente iscritto ipoteca a garanzia del suo credito sul bene oggetto dell'esecuzione, non può, nell'ipotesi in cui nel procedimento esecutivo siano intervenuti altri creditori muniti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 937 del 24 gennaio 2012
«In base al combinato disposto degli artt. 530, ultimo comma, e 525, terzo comma, c.p.c. (nel testo antecedente le modifiche di cui al d.l. 14 marzo 2005, n. 35, convertito nella legge 14 maggio 2005, n. 80) applicabile "ratione temporis", in caso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4212 del 23 febbraio 2007
«Nell'espropriazione forzata che si svolge con le forme del pignoramento presso terzi, il terzo pignorato non si identifica con il soggetto passivo dell'esecuzione e quindi non è neppure normalmente legittimato a proporvi opposizione per far valere...»