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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1626 del 24 settembre 2020
«In tema di impugnazioni cautelari, il ricorso per cassazione avverso la decisione del tribunale del riesame o, in caso di ricorso immediato, del giudice che ha emesso la misura, deve essere presentato esclusivamente presso la cancelleria del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26096 del 6 maggio 2004
«In tema di misure di sicurezza personali la decisione pronunziata al riguardo dal giudice della cognizione è impugnabile, ai sensi degli artt. 579 e 680 c.p.p., davanti al Tribunale di sorveglianza quando la sentenza sia impugnata per la sola...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 29113 del 22 giugno 2011
«In tema di misure cautelari reali, il mancato rispetto del termine perentorio di giorni trenta per l'esecuzione del sequestro conservativo di cui all'art. 675 cod. proc. civ. non determina la decadenza del provvedimento emesso dal giudice penale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22468 del 16 maggio 2007
«In materia di misure cautelari reali, la competenza a provvedere in merito al sequestro conservativo, dopo che sia divenuta irrevocabile la sentenza di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti, spetta al giudice civile dato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25950 del 29 maggio 2008
«La conversione del sequestro conservativo in pignoramento ai sensi dell'art. 320 cod. proc. pen. ha luogo anche al passaggio in giudicato di sentenza di patteggiamento, dopo il quale ogni provvedimento relativo al bene oggetto del vincolo rientra...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42698 del 10 luglio 2008
«La conversione del sequestro conservativo in pignoramento non si verifica se la sentenza di condanna divenuta irrevocabile non contiene la determinazione dell'ammontare del risarcimento del danno da reato, rinviando per l'indicazione del "quantum"...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17016 del 13 marzo 2003
«L'omessa annotazione della "notitia criminis" nel registro previsto dall'art. 335 c.p.p., con l'indicazione del nome della persona raggiunta da indizi di colpevolezza e sottoposta ad indagini "contestualmente ovvero dal momento in cui esso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5366 del 3 marzo 1997
«L'art. 431 lett. b) c.p.p., in virtù del quale è consentito l'inserimento nel fascicolo per il dibattimento degli atti irripetibili compiuti dalla polizia giudiziaria, rappresenta una deroga al principio dell'oralità cui è ispirata la disciplina...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 47363 del 13 novembre 2008
«La persona offesa di un reato che sia anche imputata di altro reato commesso in danno dell'offensore da considerare quindi collegato ai sensi dell'art. 371 comma secondo lett. b) cod. proc. pen. deve essere sentita non come teste ma nelle forme di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 789 del 18 dicembre 2003
«In tema di notificazioni, per i privati e i difensori non c'è alternativa alla adozione delle forme espressamente previste dalla normativa processuale, costituita dall'art. 121 c.p.p., che stabilisce che le memorie e le richieste delle parti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6696 del 12 dicembre 2005
«Per i privati e i difensori non c'è alternativa alla adozione delle forme espressamente previste dalla normativa processuale, costituita dall'art. 121 cod. proc. pen., che stabilisce che le memorie e le richieste delle parti devono essere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22524 del 16 gennaio 2019
«In tema di convalida della misura dell'allontanamento urgente dalla casa familiare, disposto ai sensi dell'art. 384-bis cod. proc. pen., l'indagato che si renda irreperibile, ponendosi nella condizione di non essere raggiunto dalla notifica...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35962 del 7 luglio 2010
«Il giudice della convalida dell'arresto in flagranza deve operare con giudizio "ex ante", avendo riguardo alla situazione in cui la polizia giudiziaria ha provveduto, senza tener conto degli elementi non conosciuti o non conoscibili della stessa,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28216 del 7 giugno 2019
«In tema di indagini difensive, la richiesta di autorizzazione a ricevere dichiarazioni o ad assumere informazioni da un detenuto, di cui all'art. 391-bis, comma 7, cod. proc. pen., deve contenere, ai fini della sua ammissibilità, le indicazioni...»
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Cassazione penale, sentenza n. 19502 del 24 febbraio 2003
«L'obbligo dell'Autorità procedente di trasmettere al Tribunale del riesame, oltre agli atti di cui all'art. 291, 1° co., c.p.p., anche "tutti gli elementi sopravvenuti a favore della persona sottoposta alle indagini" va circoscritto a quegli atti,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 28662 del 27 maggio 2008
«La presentazione al giudice degli elementi di prova raccolti dal difensore a favore del proprio assistito ne implica non solo l'acquisizione ma anche la valutazione con il conseguente obbligo, ove siano disattesi, di motivazione circa le ragioni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7070 del 27 novembre 2009
«Il giudice dell'appello cautelare, a cui sono presentati gli elementi di prova raccolti dal difensore a favore del proprio assistito, ha l'obbligo non solo di valutazione degli stessi ma di motivazione, ove li disattenda, circa le ragioni della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23930 del 27 maggio 2010
«È affetta da abnormità l'ordinanza con cui il Giudice, in esito all'udienza camerale fissata a seguito di opposizione della persona offesa alla richiesta di archiviazione, nel rigettare quest'ultima, disponga l'assunzione di una testimonianza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22204 del 31 maggio 2005
«In tema di esame dei testimoni, la questione relativa alla proposizione di domande suggestive deve essere prospettata direttamente al giudice innanzi al quale si forma la prova; nei successivi gradi di giudizio, invece, può essere oggetto di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36613 del 3 ottobre 2006
«Anche in caso di perizia assunta con incidente probatorio, costituiscono momento indefettibili del procedimento di formazione della prova l'esposizione orale del parere del perito in udienza e il successivo eventuale esame del perito ad opera...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15179 del 7 aprile 2011
«Non è abnorme il provvedimento del Giudice per le indagini preliminari con il quale, in sede di incidente probatorio, venga disposto l'esame del perito sugli accertamenti svolti. (In motivazione la Corte, dichiarando inammissibile il ricorso per...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 31601 del 15 settembre 2020
«Ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 2, d.lgs. 28 agosto 2000, n. 274 e 410-bis, comma 3, cod. proc. pen., anche avverso i provvedimenti di archiviazione adottati dal giudice di pace è esperibile reclamo al tribunale in composizione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2325 del 17 dicembre 1997
«Il ricorso alla procedura di correzione dell'errore materiale è possibile ogni volta che il provvedimento mostri una difformità meramente esteriore tra il pensiero del giudice e la sua manifestazione. E' legittimo perciò il ricorso a tale rimedio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 46147 del 2 dicembre 2005
«Ai sensi dell'art. 279 cod. proc. pen. e 91 disp. att. cod. proc. pen., la competenza all'applicazione di misure cautelari personali nel periodo compreso tra la pronuncia del decreto che dispone il giudizio e la trasmissione degli atti al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19022 del 10 ottobre 2002
«In tema di rinnovazione, in appello, dell'istruzione dibattimentale, il giudice, pur investito - con i motivi di impugnazione - di specifica richiesta, è tenuto a motivare solo nel caso in cui a detta rinnovazione acceda; invero, in considerazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 30122 del 20 dicembre 2016
«La previsione di cui all'art. 597, comma terzo, cod. proc. pen. - che sancisce il divieto della "reformatio in peius" quando appellante sia il solo imputato - non contempla, tra i provvedimenti peggiorativi inibiti al giudice di appello, le pene...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 49236 del 12 dicembre 2012
«La mancata applicazione di pena accessoria, graduabile dal giudice in base a parametri di congruità, non può rientrare fra le ipotesi di errori materiali emendabili con la procedura prevista dall'art. 130 cod. proc. pen. (Fattispecie relativa a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1800 del 30 novembre 2012
«L'erronea applicazione, da parte del giudice di cognizione, di una pena accessoria predeterminata per legge nella specie e nella durata può essere rilevata, anche dopo il passaggio in giudicato della sentenza, dal giudice dell'esecuzione ovvero,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31358 del 14 giugno 2011
«È legittima l'applicazione d'ufficio, da parte del giudice d'appello, delle pene accessorie non applicate da quello di primo grado, ancorché la cognizione della specifica questione non sia stata devoluta con l'impugnazione del pubblico ministero....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13789 del 20 gennaio 2011
«Il rimedio accordato al pubblico ministeron ove la sentenza di condanna abbia omesso di applicare le pene accessorie, è il ricorso al giudice dell'esecuzione e non l'impugnazione. (Dichiara inammissibile, App. L'Aquila, 10 dicembre 2009).»