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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6365 del 25 giugno 1985
«...ratio dei due istituti, costituendo la sospensione condizionale della pena una possibile causa di estinzione del reato e la non menzione un particolare effetto della pronuncia riguardo ad esigenze di documentazione di rilevante interesse pubblico.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11425 del 12 dicembre 1997
«I reati previsti dall'art. 20 della L. 28 febbraio 1985 n. 47 sono infatti reati formali per i quali l'antigiuridicità della condotta si fonda sulla violazione dell'interesse collettivo al controllo pubblico sulle modifiche dell'assetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12628 del 20 settembre 1990
«Gli estremi della condotta del reato di millantato credito, prevista dall'art. 346, primo comma, c.p., devono intendersi realizzati nel solo fatto di chi, vantando in modo esplicito o dando ad intendere di avere possibilità di influire sul...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39514 del 3 ottobre 2007
«La rivelazione, da parte del pubblico ufficiale, di notizie di ufficio destinate a rimanere segrete, anche se avvenga verso corrispettivo in danaro o altra utilità (circostanza che può, se del caso, comportare il concorso con il reato di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6319 del 21 giugno 1989
«Nell'ipotesi in cui siano di pubblico dominio la natura e la dislocazione di istallazioni militari, deve essere annullata per difetto di motivazione l'ordinanza del tribunale che confermi il provvedimento di cattura emesso a carico di imputato del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12625 del 16 marzo 2004
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 278 c.p.(offesa all'onore ed al prestigio del Presidente della Repubblica) sotto il profilo della violazione del principio di uguaglianza per la irragionevolezza della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3069 del 26 marzo 1996
«...della Repubblica) sotto il profilo della irragionevolezza della sanzione, per sproporzione rispetto a quella stabilita per i delitti di ingiuria o di oltraggio a pubblico ufficiale — e con riferimento ai principi di cui agli artt. 3 e 27 Cost.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20847 del 3 giugno 2010
«Nei reati di malversazione e di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, persona offesa è sempre il soggetto pubblico, sia esso lo Stato, l'Unione europea, ovvero un ente pubblico, trattandosi di reati posti a tutela della corretta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9881 del 17 settembre 1998
«...otta. Il presupposto consiste nell'avere l'agente, estraneo alla pubblica amministrazione, ottenuto dallo Stato o da altro ente pubblico un contributo, una sovvenzione o un finanziamento destinati a una determinata finalità pubblica. La...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29541 del 24 luglio 2001
«...di sottrarre le risorse (contributo, sovvenzione o finanziamento destinato a determinare finalità di interesse pubblico) allo scopo prefissato; ne consegue che sono irrilevanti le finalità di qualsiasi natura che l'agente abbia inteso perseguire.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12228 del 14 marzo 2014
«Il tentativo di induzione indebita a dare o promettere utilità si differenzia dall'istigazione alla corruzione attiva di cui all'art. 322, commi terzo e quarto, cod. pen., perché mentre quest'ultima fattispecie si inserisce sempre nell'ottica di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45970 del 15 novembre 2013
«...procurare una sponsorizzazione alla locale squadra di calcio, il giudice di merito dovesse accertare se essa perseguisse una finalità di natura personale, quale l'accrescimento del proprio prestigio politico o una finalità di interesse pubblico).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21192 del 17 maggio 2013
«...dal timore di un ritardo nell'emanazione di un atto discrezionale collegato ad un abuso della qualità di pubblico ufficiale consistente, in particolare, nella deviazione delle regole di correttezza proprie dell'esercizio della pubblica funzione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 2983 del 30 ottobre 1996
«In tema di corruzione, allorquando non sussistono dubbi circa l'effettiva compartecipazione di un pubblico ufficiale o di un incaricato di pubblico servizio a un fatto di corruzione, non ha rilevanza, ai fini della sussistenza del reato di cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8582 del 6 ottobre 1981
«Deve ritenersi corretta e non contraddittoria la sentenza che, dopo aver affermato l'esistenza del fatto costituente nella sua obiettività il delitto di corruzione, abbia ritenuto la responsabilità del pubblico ufficiale corrotto ed abbia invece...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1898 del 21 gennaio 2005
«Il delitto di rivelazione di segreti di ufficio è integrato anche quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio diffondano una notizia non appresa per ragioni dell'ufficio o del servizio, bastando che tale notizia dovesse...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26998 del 20 giugno 2003
«...l'indebita appropriazione di buoni-pasto era stata intesa dal pubblico dipendente, in una situazione di generalizzata tolleranza, quale forma di compenso per rilevanti servizi prestati volontariamente nell'interesse dell'ente di appartenenza).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2523 del 11 marzo 1992
«...e, quindi non soltanto alla verifica delle conseguenze di carattere patrimoniale. (Nella specie, la Corte ha escluso che potesse essere concessa la detta circostanza attenuante per la particolare intensità del dolo del pubblico ufficiale).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4062 del 7 aprile 1994
«Il Servizio sanitario nazionale rientra nel paradigma del servizio pubblico delineato dall'art. 358 c.p. Esso, infatti, persegue un interesse di natura pubblicistica, costituito dalla tutela della salute dei cittadini, è regolato da norme di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37083 del 8 ottobre 2007
«Ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 331 c.p. è necessario che sia interrotto o turbato nel suo complesso il servizio pubblico o di pubblica necessità, restando esclusa dalla previsione normativa la condotta limitata a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5994 del 13 giugno 1996
«Il reato di interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità di cui all'art. 331 c.p. è reato proprio che si qualifica per il soggetto che lo può realizzare (imprenditore, in senso lato); quando manchi tale requisito soggettivo...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 314 del 12 luglio 1995
«È giustificata la pena edittale minima di mesi sei di reclusione comminata dall'art. 336 c.p. per la violenza o minaccia a pubblico ufficiale, sia in sé considerata che in rapporto a quella, sensibilmente più lieve, prevista dall'art. 610 c.p. per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3316 del 14 marzo 1988
«Il delitto di violenza a pubblico ufficiale non ha come sua obiettività giuridica la tutela della incolumità fisica del pubblico ufficiale, bensì la libertà del medesimo al compimento degli atti del suo ufficio. Integra, pertanto, il delitto de...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7097 del 16 luglio 1981
«Il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale non può ritenersi assorbito in funzione di aggravante nella complessa figura del delitto di evasione aggravato dall'aver commesso il fatto usando violenza o minaccia verso le persone, giacché la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30175 del 12 luglio 2013
«L'assessore di un ente territoriale riveste la qualifica di pubblico ufficiale relativamente all'esercizio di attività amministrative alle quali partecipa concorrendo alla formazione della volontà dell'ente. (In applicazione del principio, la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5414 del 12 giugno 1986
«Il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale è ravvisabile anche nella ipotesi di minaccia ad un testimone, il quale riveste indubbiamente quella qualifica col solo fatto della sua citazione, non necessariamente dopo la prestazione del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24624 del 5 giugno 2003
«È configurabile il delitto di cui all'art. 336 c.p. — in quanto reato di mera condotta assistita da dolo specifico, ad integrare il quale è sufficiente l'uso di qualsiasi coazione, anche indiretta, purché idonea a comprimere la libertà d'azione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7482 del 19 febbraio 2008
«Ai fini dell'integrazione del delitto di minaccia a pubblico ufficiale di cui all'art. 336 c.p., non è necessaria una minaccia diretta o personale, essendo invece sufficiente l'uso di qualsiasi coazione, anche morale, ovvero una minaccia anche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34880 del 14 settembre 2007
«Ai fini della consumazione del reato di cui all'art. 336 c.p., l'idoneità della minaccia posta in essere per costringere il pubblico ufficiale a compiere un atto contrario ai propri doveri deve essere valutata con un giudizio ex ante tenendo conto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12188 del 29 marzo 2005
«Quando il comportamento di aggressione all'incolumità fisica del pubblico ufficiale non sia diretta a costringere il soggetto a fare un atto contrario ai propri doveri o ad omettere un atto dell'ufficio, ma sia solo espressione di volgarità...»