-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11469 del 21 dicembre 1996
«Le parti di un contratto di appalto, nell'esercizio della loro autonomia negoziale, possono derogare alla normativa in tema di revisione del prezzo, lasciando interamente a carico dell'appaltatore, con la pattuizione dell'invariabilità del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9520 del 9 settembre 1995
«Il credito dell'appaltatore per revisione prezzi diviene liquido ed esigibile solo con la sentenza che ne accerta la sussistenza e ne determina l'ammontare, sicché non possono spettare interessi moratori prima della liquidazione, che rende...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12076 del 9 novembre 1992
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 1664 c.c., il diritto dell'appaltatore alla revisione dei prezzi è subordinato al duplice accertamento che vi sia stato un aumento, in misura superiore al decimo del prezzo convenuto, del costo dei materiali e...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6595 del 19 marzo 2009
«In tema di revisione dei prezzi nell'appalto di opere pubbliche, ove la pretesa dell'appaltatore venga espressamente ricondotta alla previsione di una specifica clausola del contratto e si sostanzi nell'affermazione per la quale quella clausola...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12989 del 23 novembre 1999
«In tema di appalto, la norma del secondo comma dell'art. 1664 c.c. dev'essere interpretata nel senso che presupposto per il diritto dell'appaltatore all'equo compenso, ivi previsto, sia non solo la mancata previsione nel contratto d'appalto delle...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3932 del 18 febbraio 2008
«In tema di opere pubbliche, la clausola contrattuale con cui, riproducendo il contenuto dell'art. 1 D.P.R. 16 luglio 1962, n. 1063, l'impresa dichiara d aver esaminato la situazione dei luoghi e di averne valutato i lessi sull'esecuzione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6393 del 15 luglio 1996
«La deroga alla disciplina dell'art. 1664 c.c. (onerosità o difficoltà dell'esecuzione) nel cosiddetto appalto a forfait non comporta alcuna alterazione della struttura o della funzione dell'appalto, nel senso di renderlo un contratto aleatorio, ma...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9060 del 3 novembre 1994
«L'art. 1664 c.c. costituisce la particolare applicazione al contratto di appalto (che, pur essendo un contratto non aleatorio, comporta particolari tipi di rischio espressamente regolamentati) del principio contenuto nell'art. 1467 c.c.; norma...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1818 del 19 marzo 1980
«Gli istituti disciplinati dall'art. 1664 c.c., che correggono i rigori dell'alea contrattuale nell'appalto, riversando (anche) sul committente le conseguenze di determinate sopravvenienze, rivestono carattere eccezionale rispetto alla disciplina...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 106 del 4 gennaio 2011
«In tema di appalto, la previsione in contratto del diritto dell'appaltatore al pagamento di acconti da parte del committente e della periodica esigibilità di essi sulla base della constatazione, misurazione e contabilizzazione dei lavori eseguita...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 169 del 10 gennaio 1996
«Il principio che, salva inequivoca volontà contraria del committente, ricollega alla ricezione, senza riserve, della consegna dell'opera eseguita dall'appaltatore la presunzione di tacita accettazione, la quale, implicando rinuncia del committente...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21599 del 21 ottobre 2010
«In tema di appalto, il diritto dell'appaltatore al corrispettivo sorge con l'accettazione dell'opera da parte del committente (art. 1665, ultimo comma, c.c.) e non già al momento stesso della stipulazione del contratto. Ne consegue che, ove...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3782 del 29 marzo 2000
«Nei contratti d'appalto, il diritto dell'appaltatore al corrispettivo sorge non già al momento della stipulazione del contratto, ma solo dopo e a causa della esecuzione. Ne consegue che, ove l'appaltatore abbia ceduto il suo credito (futuro), e...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10141 del 14 ottobre 1998
«In tema di contratto di appalto, il diritto dell'appaltatore al corrispettivo non sorge al momento della stipulazione del contratto, ma solo dopo e a causa dell'esecuzione (totale o parziale, secondo le specifiche previsioni) dei lavori; ne...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13132 del 9 settembre 2003
«In tema di appalto, la norma di cui all'art. 1666, comma secondo, c.c. si riferisce specificamente ai contratti relativi ad opere da eseguire per partite, nei quali sia la verifica, sia il pagamento, sia, infine, l'accettazione della (parte di)...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4619 del 18 maggio 1996
«Nel contratto di appalto il termine per la denuncia dei vizi e delle difformità dell'opera ai sensi dell'art. 1667 c.c., nel caso in cui il committente sia un condominio, decorre dal momento in cui l'amministratore abbia acquisito un apprezzabile...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5678 del 15 marzo 2006
«In tema di contratto d'appalto, il «riconoscimento di responsabilità» proveniente dal committente non costituisce autonoma fonte di obbligazione in ordine alla produzione di danni a terzi o alla loro ritardata riparazione, atteso che esso non...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4925 del 8 marzo 2006
«In tema di danni, il risarcimento per equivalente costituisce un minus rispetto al risarcimento in forma specifica. Pertanto, qualora il danneggiato abbia domandato solo il risarcimento in quest'ultima forma, ai sensi del secondo comma...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1320 del 30 gennaio 2001
«L'impegno dell'appaltatore di eliminare i vizi dell'opera oggetto del contratto di appalto comporta l'assunzione di una nuova obbligazione, sempre di garanzia, diversa ed autonoma rispetto a quella originaria, svincolata dai termini di decadenza e...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 664 del 25 gennaio 1999
«In tema di contratto d'appalto, il riconoscimento dei difetti dell'opera e la loro eliminazione da parte dell'appaltatore non comporta il riconoscimento della responsabilità per eventuali danni derivanti al committente dai vizi dell'opera e...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14598 del 9 novembre 2000
«Il requisito di novità della prova per la sua ammissione in appello (art. 345 c.p.c., testo previgente) sussiste quando venga dedotto un mezzo di prova diverso da quello assunto in prime cure o allorché, pur trattandosi dello stesso mezzo di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 972 del 28 gennaio 2000
«Qualora il danno risentito dal committente di un contratto di appalto sia ascrivibile alle condotte concorrenti dell'appaltatore e del direttore dei lavori, entrambi sono solidalmente responsabili del danno, a nulla rilevando la diversità dei...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2562 del 2 febbraio 2009
«In materia contrattuale, pur essendo l'obbligo di restituzione della prestazione ricevuta un effetto naturale della risoluzione del contratto, non di meno sul piano processuale è necessario che la parte proponga specifica domanda ai fini di detti...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14284 del 18 dicembre 1999
«In tema di contratto di appalto, la domanda risarcitoria del committente volta a far valere nei confronti dell'appaltatore la garanzia per le difformità e i vizi dell'opera, è soggetta alla prescrizione biennale di cui all'art. 1667 terzo comma...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7449 del 9 agosto 1997
«In tema di garanzia per difformità e vizi dell'opera nel contratto di appalto, il termine di decadenza di cui all'art. 1667, secondo comma comincia a decorrere dalla percezione del nesso causale tra segno esteriore del vizio ed opera...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3752 del 19 febbraio 2007
«In materia di appalto, la responsabilità dell'appaltatore per difformità e vizi dell'opera non può essere esclusa per il fatto che il medesimo abbia accettato le direttive dei tecnici della stazione appaltante, perché, nel contratto di appalto,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12995 del 31 maggio 2006
«Ai fini della costruzione di opere edilizie l'indagine sulla natura e consistenza del suolo edificatorio rientra, in mancanza di diversa previsione contrattuale, tra i compiti dell'appaltatore, trattandosi di indagine implicante attività...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2752 del 11 febbraio 2005
«Nel cosiddetto appalto a regia il controllo esercitato dal committente sull'esecuzione dei lavori esula dai normali poteri di verifica ed è così penetrante da privare l'appaltatore di ogni margine di autonomia, riducendolo a strumento passivo...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6754 del 5 maggio 2003
«In tema di appalto la circostanza che l'appaltatore esegua l'opera su progetto del committente o fornito dal committente non lo degrada, per ciò solo, al rango di nudus minister poiché la fase progettuale non interferisce nel contratto e non ne...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6181 del 16 marzo 2011
«Nel contratto di appalto il committente, che lamenti difformità o difetti dell'opera, può richiedere, a norma dell'art. 1668, primo comma, c.c., che le difformità o i difetti siano eliminati a spese dell'appaltare mediante condanna da eseguirsi...»