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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2161 del 8 giugno 1994
«L'attribuzione di competenza compiuta dall'art. 677, comma 1, c.p.p. in favore del tribunale di sorveglianza avente giurisdizione sull'istituto in cui si trova l'interessato all'atto della richiesta deve intendersi derogata, in materia di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 845 del 31 marzo 1992
«Il tribunale di sorveglianza competente a decidere sulla richiesta di affidamento in prova al servizio sociale avanzata da soggetto che si trovi in stato di libertà è, in base al disposto di cui all'art. 47 comma terzo della L. 26 luglio 1975, n....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3137 del 7 giugno 2000
«...come oltraggio a pubblico ufficiale dall'abrogata norma incriminatrice sarebbe stata - ed è rimasta - punibile, sia pure meno severamente, in assenza di detta norma, a titolo di ingiuria o di minaccia aggravate ai sensi dell'art. 61 n. 10 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3165 del 7 giugno 2000
«L'intervenuta abrogazione, per effetto dell'art. 18 della legge 25 giugno 1999 n. 205, del reato di oltraggio a pubblico ufficiale, previsto dall'art. 341 c.p., non ha dato luogo ad un fenomeno di successione di leggi penali nel tempo, quale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2716 del 31 maggio 2000
«L'intervenuta abrogazione, ad opera dell'art. 18 della legge 25 giugno 1999 n. 205, del reato di oltraggio a pubblico ufficiale, previsto dall'art. 341 c.p. non ha dato luogo ad un fenomeno di successione di leggi penali nel tempo, quale previsto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2748 del 12 maggio 2000
«...che la condotta già qualificata come oltraggio a pubblico ufficiale dalla norma abrogata sarebbe stata — ed è rimasta — punibile, sia pure meno severamente, in assenza di detta norma, a titolo di ingiuria aggravata ai sensi dell'art. 61 n. 10 c.p.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 26893 del 15 dicembre 2006
«...pubblico croato — ove la coniuge della parte deceduta si dichiarava unica erede —, non rendesse possibile, in difetto di legalizzazione, la verifica della qualità di erede nell'appellante, così escludendo la legittimazione a proporre appello).»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 17551 del 10 dicembre 2002
«Proposta dall'utente del servizio idrico domanda di restituzione, dinanzi al giudice ordinario, delle somme indebitamente versate a titolo di canone di depurazione delle acque reflue, allorché il giudice abbia condannato in solido tanto l'ente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20730 del 30 luglio 2008
«...tutela di un presunto uso privato di una strada, il giudice di secondo grado non aveva il potere, in assenza di contestazione sul punto, di riqualificare tale domanda come intesa a far valere un diritto di uso pubblico sulla strada medesima ).»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25837 del 11 dicembre 2007
«In materia di pubblico impiego contrattualizzato - come si evince anche dall'art. 56, comma 6, del D.Lgs. n. 29 del 1993, nel testo, sostituito dall'art. 25 del D.Lgs. n. 80 del 1998 e successivamente modificato dall'art. 15 del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 929 del 24 gennaio 2012
«...implica la necessaria esclusione dell'utilizzabilità di atti diversi da quelli suindicati, salvo il suo conferimento mediante le forme dell'atto pubblico e della scrittura privata autenticata, alla stregua del secondo comma dello stesso art. 83.»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 7241 del 26 marzo 2010
«...a tale data, se la procura non viene rilasciata a margine od in calce al ricorso e al controricorso, si deve provvedere al suo conferimento mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata, come previsto dall'art. 83, secondo comma.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14212 del 6 luglio 2005
«Pertanto, se la procura non è rilasciata contestualmente a tali atti, è necessario il suo conferimento nella forma prevista dal secondo comma dello stesso articolo, cioè con atto pubblico o con scrittura privata autenticata, facenti riferimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8320 del 3 maggio 2004
«...costituisce un dato di pubblico dominio, accertabile senza difficoltà presso lo stesso ente, con la conseguenza che spetta alla controparte l'onere di contestare che la firma in calce alla procura provenga dalla persona del Sindaco in carica.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5323 del 16 marzo 2004
«Nel caso di ricorso per Cassazione proposto da un ente pubblico, la mancata indicazione nell'intestazione del ricorso della persona fisica che ha conferito la procura, in qualità di legale rappresentante dell'ente stesso, comporta la nullità della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13077 del 14 luglio 2004
«Il potere del Sindaco di emanare ordinanze contingibili ed urgenti ai fini di pubblico interesse, previsto dall'art. 153 R.D. 4 febbraio 1915, n. 48, costituisce manifestazione di prerogative statali, delle quali il Sindaco è partecipe nella veste...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21382 del 7 agosto 2008
«Lo ius superveniens è applicabile d'ufficio in ogni stato e grado, salvo che sulla questione controversa non si sia formato il giudicato interno; ne consegue che qualora, nelle more del giudizio in appello, venga introdotta una nuova norma che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1052 del 21 febbraio 1986
«...346 c.p.c., se vittorioso, in quanto il detto divieto è posto a esclusiva tutela del suo diritto di difesa (a differenza del divieto di proporre domanda nuova in appello, il quale, essendo di ordine pubblico, è rilevabile anche d'ufficio).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4863 del 1 marzo 2010
«La prova mediante documenti delle condizioni dell'azione, nonostante queste, in caso di controversia sulle relative circostanze, siano verificabili fino al momento della decisione, da non limitarsi restrittivamente a quella di primo grado, è...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13916 del 16 giugno 2006
«Il suo accertamento, pertanto, non costituisce patrimonio esclusivo delle parti, ma, mirando ad evitare la formazione di giudicati contrastanti, conformemente al principio del ne bis in idem, corrisponde ad un preciso interesse pubblico, sotteso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18129 del 13 settembre 2005
«...sarebbe vulnerato il principio del ne bis in idem posto nell'interesse pubblico e volto anche ad evitare che — attraverso attività inutili — si metta in pericolo il bene, costituzionalmente protetto, della ragionevole durata del processo.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11227 del 28 agosto 2000
«...impugnata aveva dichiarato inammissibile l'appello proposto da un ente pubblico territoriale, siccome la procura apposta a margine dell'atto d'appello ricava la sottoscrizione di colui che già da alcuni mesi prima non era più presidente dell'ente.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15616 del 26 luglio 2005
«...consegna dell'atto da notificarsi o, qualora il notificante non si sia fatto rilasciare la detta ricevuta al momento dell'incarico, attraverso idonea attestazione dello stesso pubblico ufficiale della data di ricezione dell'atto da notificare.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2352 del 22 marzo 1990
«L'autorizzazione a stare in giudizio integra un requisito di efficacia — non già di validità — della costituzione dell'ente pubblico e, pertanto, la dimostrazione della sua esistenza — ove l'atto non sia stato allegato al ricorso per cassazione né...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 22548 del 26 ottobre 2007
«...c.p.c., e ciò in funzione del rito camerale, la cui struttura semplificata è volta a realizzare il preminente interesse pubblico, di rilievo costituzionale, alla speditezza della definizione dei ricorsi che possono essere celermente decisi.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9232 del 25 giugno 2002
«Rientra nella giurisdizione del giudice ordinario la controversia, vertente tra un ente pubblico non economico (nella specie, una USL) ed un ente previdenziale, avente ad oggetto la sussistenza dell'obbligo contributivo, anche nel caso in cui sia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4891 del 14 aprile 2000
«...alcuna dalla evidenziata previsione normativa in quanto, vertendo la discussione solo sulle difese già proposte, non è consentito alle parti — e, perciò, anche al pubblico ministero — portare fatti o motivi nuovi e diversi da quelli trattati.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 949 del 5 febbraio 1996
«È manifestamente infondata l'eccezione di incostituzionalità dell'art. 379 c.p.c. — secondo il quale nella discussione avanti alle Sezioni unite in sede di impugnazione delle sentenze disciplinari del CSM il pubblico ministero ha la parola per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10578 del 5 novembre 1990
«Con riguardo al giudizio di cassazione, la norma dell'art. 379, terzo comma, c.p.c., che attribuisce al pubblico ministero il diritto di esporre le sue motivate conclusioni dopo l'esposizione delle difese delle parti, manifestamente non è in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10576 del 4 luglio 2003
«È inammissibile il documento presentato dalla difesa di parte ricorrente in cassazione, dopo la chiusura della discussione, che, seppure occasionalmente dettato dalle conclusioni del pubblico ministero, contenga deduzioni difensive, che la parte...»