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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15849 del 30 marzo 2017
«In tema di ricusazione, non può integrare una manifestazione indebita del convincimento del giudice ai sensi dell'art. 37, comma primo, lett. b), cod. proc. pen., la motivazione espressa nel provvedimento di autorizzazione alla intercettazione di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19200 del 21 aprile 2017
«Nel caso di intercettazione telefonica "a cornetta sollevata", la registrazione dei colloqui fra presenti, casualmente ascoltati nel corso di un'intercettazione telefonica ritualmente autorizzata, anche prima dell'inizio della conversazione, è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1822 del 16 gennaio 2018
«I messaggi "WhatsApp" e gli "SMS" conservati nella memoria di un telefono cellulare sottoposto a sequestro hanno natura di documenti ai sensi dell'art. 234 cod. proc. pen., sicchè la loro acquisizione non costituisce attività di intercettazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 882 del 12 gennaio 2018
«La inutilizzabilità cosiddetta "patologica", rilevabile, a differenza di quella cosiddetta "fisiologica", anche nell'ambito del giudizio abbreviato, costituisce un'ipotesi estrema e residuale, ravvisabile solo con riguardo a quegli atti la cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30994 del 9 luglio 2018
«In tema di intercettazione di comunicazioni o conversazioni, la sussistenza delle eccezionali ragioni di urgenza, richieste dall'art. 268, comma 3, cod. proc. pen., per l'esecuzione delle operazioni mediante l'impiego di apparecchiature diverse da...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41385 del 25 settembre 2018
«L'individuazione da parte della polizia giudiziaria dell'utenza telefonica da sottoporre ad intercettazione attraverso il monitoraggio di utenze presenti in una determinata zona, mediante apparecchiature in grado di individuarne i codici...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1625 del 8 giugno 1993
«È processualmente inutilizzabile il contenuto di una conversazione tra presenti intercettata in modo anomalo e fortuito (nella specie, a seguito di errato posizionamento del ricevitore di apparecchio telefonico, le comunicazioni effettuate...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5331 del 6 maggio 1994
«Nell'ipotesi in cui una intercettazione venga ritualmente ordinata con riferimento al reato per il quale si procede, che in astratto preveda la pena massima superiore a cinque anni, e successivamente l'imputazione venga mutata in altra, per la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3019 del 8 luglio 1998
«Il fatto che il pubblico ministero debba trasmettere prima al Gip e poi al tribunale del riesame i decreti autorizzativi che legittimano le intercettazioni, pena l'inutilizzabilità di esse, non comporta che il tribunale del riesame, dinanzi al...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3986 del 9 febbraio 2000
«La mancata osservanza dell'obbligo di motivazione previsto dall'art. 268, comma terzo, c.p.p. sul perché l'intercettazione debba essere eseguita non da impianti degli uffici della Procura della Repubblica ma dagli altri impianti dalla stessa norma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5651 del 14 gennaio 2000
«In tema di riesame di misure cautelari, la sanzione dell'inefficacia non si determina in ogni caso di mancata trasmissione degli atti, ma quando al Tribunale pervenga solo parte degli atti già trasmessi al GIP. Invero, l'Organo del riesame deve...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46963 del 9 dicembre 2003
«In tema di intercettazione di conversazioni o di comunicazioni, la speciale disciplina dettata dall'art. 13 del D.L. 13 maggio 1991, n. 152, convertito con modificazioni dalla legge 12 luglio 1991, n. 203, derogatoria delle disposizioni di cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12874 del 29 marzo 2007
«Le dichiarazioni rese da persone che conversino tra loro se captate nel corso di attività di intercettazione regolarmente autorizzata e a loro insaputa - sono liberamente valutate dal giudice secondo gli ordinari criteri di apprezzamento della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44877 del 2 dicembre 2008
«In virtù del principio di tassatività delle impugnazioni, il provvedimento con cui il G.i.p. rigetta la richiesta di intercettazione telefonica avanzata dal P.M. è inoppugnabile, non essendo previsto contro lo stesso alcun mezzo di gravame.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 21644 del 21 maggio 2013
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 266, comma secondo, c.p.p., sollevata in relazione all'art. 14 della Costituzione, che statuisce il principio dell'inviolabilità del domicilio, perché la collocazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39279 del 30 agosto 2018
«Il reato di installazione di apparecchiature atte ad intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni, previsto dall'art.617-bis cod. pen., si configura solo se l'installazione è finalizzata ad intercettare o impedire comunicazioni tra...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15071 del 18 marzo 2019
«I programmi informatici denominati "spy-software" che, se installati in modo occulto su un telefono cellulare, un "tablet" o un PC, consentono di captare tutto il traffico dei dati in arrivo o in partenza dal dispositivo, rientrano tra gli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29666 del 31 maggio 2011
«Le informazioni acquisite in via confidenziale dalla polizia giudiziaria non possono integrare gli indizi di reato posti alla base del provvedimento di autorizzazione delle operazioni di intercettazione. (Annulla in parte con rinvio, Trib. lib....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3932 del 28 novembre 2008
«Il divieto di controllo auditivo dei colloqui dei detenuti con i congiunti ed altri visitatori è finalizzato a garantire la riservatezza del contenuto di detti colloqui, sì che è consentita la registrazione fonetica dei timbri e delle qualità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5782 del 17 dicembre 2019
«La registrazione fonografica di colloqui tra presenti è utilizzabile, come prova documentale ai sensi dell'art. 234 cod. proc. pen., a condizione che sia certa la sua effettuazione da parte di uno dei partecipanti o comunque legittimati ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39403 del 23 giugno 2017
«In tema di intercettazioni ambientali, le operazioni di collocazione e disinstallazione del materiale tecnico necessario per eseguire le captazioni costituiscono atti materiali rimessi alla contingente valutazione della polizia giudiziaria, non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 53375 del 5 ottobre 2017
«La registrazione di colloqui tra gli indagati effettuata dalla polizia giudiziaria mediante l'impiego di un telefono cellulare non costituisce una intercettazione ambientale, ma una forma di memorizzazione su supporto informatico di un fatto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 29362 del 22 luglio 2020
«L'intercettazione ambientale a mezzo "captatore informatico" installato in Italia su telefono collegato ad un gestore nazionale, non richiede l'attivazione di una rogatoria internazionale per il solo fatto che le conversazioni siano eseguite in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2568 del 18 settembre 2020
«I gravi "indizi di reato", presupposto per il ricorso alle intercettazioni di conversazioni o di comunicazioni (nel caso di specie a mezzo di virus informatico), attengono all'esistenza dell'illecito penale e non alla colpevolezza di un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35010 del 30 settembre 2020
«In tema di intercettazioni ambientali a mezzo di captatore informatico ("trojan"), il riferimento al luogo di svolgimento dell'intercettazione tra presenti non costituisce presupposto di autorizzabilità, necessario ai fini del rispetto dell'art. 8...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 869 del 9 ottobre 2020
«È configurabile il concorso formale tra il delitto di intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche e quello di frode informatica, stante la diversità dei beni giuridici tutelati e delle condotte sanzionate, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 29091 del 30 gennaio 2015
«Ai fini della configurabilità del reato di interruzione di comunicazioni informatiche (art. 617 quater, comma primo, seconda parte), non è necessario l'uso di mezzi fraudolenti, essendo tale requisito riferibile esclusivamente alla condotta di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4059 del 18 dicembre 2015
«Il reato di installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire o interrompere comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617 quinquies cod. pen.) è assorbito dal reato di intercettazione, impedimento o interruzione illecita di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3061 del 14 dicembre 2010
«Integra il reato di installazione di apparecchiature atte a intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche (art. 617 bis e 623 bis cod. pen.), la condotta di colui che installi una telecamera - occultandola...»