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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5098 del 28 aprile 2000
«In materia di falso, le planimetrie presentate a corredo della richiesta di certificazioni o autorizzazioni, redatte, secondo le vigenti disposizioni, dall'esercente una professione necessitante speciale autorizzazione dello Stato, hanno natura di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11915 del 12 marzo 2004
«Integra il reato di falsità materiale in atto pubblico (art. 476 c.p.) - anche nell'ipotesi che il fatto sia stato commesso prima dell'introduzione nel codice penale dell'art. 491 bis, ad opera dell'art. 3 della legge 23 dicembre 1993, n. 547 - la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1797 del 16 febbraio 1996
«Il giudice nel valutare in concreto la norma più favorevole deve considerare non solo le modificazioni concernenti la pena ma anche l'incidenza sulla prescrizione, quando quest'ultima, in seguito all'applicazione della nuova disciplina...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8352 del 19 luglio 2000
«Sussiste continuità normativa — valutabile, dopo l'abrogazione del principio di ultrattività penale (art. 24, comma 1, D.L.vo n. 507 del 1999), alla luce dell'art. 2 c.p. — tra il reato di irregolarità nella circolazione (art. 49 D.L.vo 26 ottobre...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 46229 del 29 novembre 2004
«La recidiva non è un mero status soggettivo desumibile dal certificato penale ovvero dal contenuto dei provvedimenti di condanna emessi nei confronti di una persona, sicché, per produrre effetti penali, deve essere ritenuta dal giudice del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13398 del 21 marzo 2013
«L'estinzione della pena per decorso del tempo non opera nei confronti dei condannati recidivi di cui ai capoversi dell'art. 99 c.p., a condizione che la recidiva venga accertata in un qualsiasi momento immediatamente precedente al decorso del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16001 del 16 aprile 2009
«La recidiva può determinare l'aumento di pena se contestata, a nulla rilevando che non risulti dal certificato penale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44061 del 26 novembre 2008
«La recidiva non può essere desunta "in executivis" sulla base del certificato penale, se non dichiarata dal giudice della cognizione. (Fattispecie in tema d'estinzione della pena per decorso del tempo).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39238 del 7 ottobre 2004
«In tema di patteggiamento, al fine della preclusione prevista dall'art. 444, comma primo bis c.p.p., non è sufficiente che dal certificato penale emerga una situazione riportabile alla recidiva ex art. 99, quarto comma c.p., ma occorre una...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3011 del 8 novembre 2000
«La recidiva — in quanto costituisce uno status personale dell'imputato ed una circostanza aggravante del reato — può essere presa in considerazione, ad ogni effetto giuridico, solo se dichiarata dal giudice di merito. Detto principio opera anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 823 del 3 maggio 1995
«Ai fini del decorso del maggior termine per la riabilitazione, occorre che la recidiva sia contestata e ritenuta in una sentenza di condanna emessa in sede di giudizio di cognizione. Non è sufficiente, pertanto, che essa risulti da un certificato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4606 del 4 maggio 1996
«La concessione della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale è subordinata unicamente alla valutazione positiva delle circostanze indicate nell'art. 133 c.p., restando precluso ogni altro diverso criterio di giudizio....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 560 del 20 gennaio 1995
«Il giudizio sulla concedibilità del beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale è subordinato esclusivamente alla valutazione delle circostanze di cui all'art. 133 c.p., sicché resta precluso ogni altro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3426 del 22 ottobre 1992
«Per quanto la rilevanza agli effetti penali della recidiva sia subordinata alla sua regolare contestazione, tuttavia essa può rilevare, in casi previsti dalla legge, come mero status soggettivo desumibile dal certificato penale, determinandone una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16335 del 26 aprile 2011
«In tema di distinzione tra i reati di corruzione e concussione, non è ravvisabile l'ipotesi della concussione cosiddetta "ambientale" qualora il privato si inserisca in un sistema nel quale il mercanteggiamento dei pubblici poteri e la pratica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18372 del 22 aprile 2013
«Integra, anche dopo le modifiche intervenute da parte della legge n. 190 del 2012, il delitto di concussione il comportamento dell'impiegato provinciale del lavoro, addetto alla formazione delle graduatorie del collocamento obbligatorio, che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13519 del 26 marzo 2009
«Il delitto di omissione di atti d'ufficio è un reato di pericolo la cui previsione sanziona il rifiuto non già di un atto urgente, bensì di un atto dovuto che deve essere compiuto senza ritardo, ossia con tempestività, in modo da conseguire gli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20118 del 17 maggio 2001
«In tema di qualificazione soggettiva degli addetti ai servizi postali, la trasformazione dell'amministrazione postale in ente pubblico economico attuata con il D.L. 1 dicembre 1993, n. 487 convertito con modificazioni nella L. 29 gennaio 1994, n....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20813 del 3 giugno 2010
«Non integra il delitto di favoreggiamento personale la condotta del difensore che, avendo fortuitamente acquisito la notizia dell'emissione nei confronti del proprio assistito di una misura cautelare, lo informi, consentendo così la sua latitanza,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10929 del 10 dicembre 1981
«In tema di falsità il concetto di atto pubblico è certamente più ampio di quello desumibile dagli artt. 2699 e 2700 c.c., posto che la legge penale ha per oggetto la tutela dell'anzidetto atto non solo quale strumento probatorio ma anche, in sé e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7921 del 26 febbraio 2007
«Integra il delitto di falsità materiale commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico fidefaciente, la condotta del medico ospedaliero che rediga un certificato con false attestazioni, in quanto ciò che caratterizza l'atto pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1491 del 16 gennaio 2006
«Integra il reato di falsità materiale (art. 476 c.p.), la condotta di colui che forma una circolare dell'Assessorato regionale alla sanità retrodatata e sottoscritta da soggetto che all'epoca non ricopriva più l'incarico di assessore, in quanto si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10580 del 9 settembre 1999
«La carta di circolazione dei veicoli va qualificata come atto pubblico e non già come certificato, autorizzazione o attestato, posto che dispone la immatricolazione d'un determinato veicolo che abilita alla circolazione. Ne consegue che nel caso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8260 del 30 agosto 1993
«Costituisce atto pubblico, e non certificato, l'attestazione di effettuata revisione di un veicolo apposta sulla carta di circolazione, in quanto essa è rivestita di forza probante originaria in forza della verifica di idoneità eseguita dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5328 del 26 maggio 1993
«Il certificato di idoneità alla guida rilasciato dai sanitari indicati dall'art. 81 c.s. costituisce atto di esercizio di una pubblica funzione, per cui le falsità ad esso relative sono perseguite ai sensi degli artt. 476 e 479 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44023 del 14 dicembre 2010
«È atto pubblico con fede privilegiata il d.a.s. (documento di accompagnamento semplificato) utilizzato per la circolazione dei prodotti assoggettati ad accisa, che ha sostituito il certificato mod. H ter 16 (cosiddetto certificato di provenienza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14718 del 14 novembre 1990
«Commette falsità ideologica in atto pubblico ex artt. 476 e 479 c.p., il notaio che, nel redigere l'atto di autenticazione di firma, attesti contrariamente al vero che la sottoscrizione è stata apposta alla sua presenza e di aver previamente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27 del 4 gennaio 1984
«Ha natura di atto pubblico e non di semplice certificato amministrativo, l'attestazione concernente l'avvenuta consegna del certificato elettorale.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15773 del 19 aprile 2007
«Ha natura di atto pubblico la attestazione di eseguita visita medico-oculistica e la conseguente diagnosi compiuta dal medico ospedaliero nell'esercizio delle sue funzioni. (Fattispecie nella quale il certificato medico rilasciato all'esito della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43844 del 9 novembre 2004
«Agli effetti della tutela penale, il cartellino, i fogli di presenza o le schede magnetiche concernenti l'attività lavorativa di un dipendente di un ente pubblico costituiscono «atti pubblici» in senso lato a norma degli articoli 476 e 479 c.p. in...»