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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4768 del 14 maggio 1999
«Tale principio conserva validità anche nella ipotesi in cui sia intervenuta una sentenza penale di assoluzione (per non aver commesso il fatto) nei confronti di uno dei soci, in quanto, operando le statuizioni del giudice penale e di quello civile...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4543 del 5 marzo 2004
«In caso di infortunio sul lavoro subito da dipendente di una società in nome collettivo, in conseguenza dell'accertamento della responsabilità penale del socio amministratore l'azione di regresso dell'INAIL ai sensi dell'art. 11 del D.P.R. n. 1124...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 804 del 25 gennaio 2000
«...la responsabilità illimitata del socio «tiranno» con il proprio patrimonio, nonché forme di responsabilità civile e penale), manifestandosi in tale ipotesi la esigenza di tutela delle partecipazioni di minoranza non fittizie o fraudolente.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1925 del 6 marzo 1999
«...del diritto penale ed amministrativo: art. 135, 136 D.L.vo 385/93; art. 11 D.L.vo 472/97; artt. 190, 193 D.L.vo 58/98) non sulla base della loro qualificazione formale, bensì con riguardo al contenuto delle funzioni concretamente esercitate.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9385 del 7 settembre 1993
«Tale danno diretto, peraltro, non sussiste neppure per il solo fatto che nel comportamento degli amministratori possa configurarsi un illecito penale, né può consistere nella mancata distribuzione degli utili, perché questi, prima della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3236 del 27 marzo 1998
«A norma dell'art. 9 R.D. n. 929 del 1942, in caso di preuso locale di un marchio di fatto, il preutente del marchio non registrato ha diritto di continuare l'uso di esso, anche ai fini pubblicitari, nei limiti della diffusione locale, nonostante...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34622 del 16 ottobre 2002
«...tta. Le stesse si differenziano, invece, solo per l'introduzione, nella nuova formula, di limiti quantitativi di rilevanza penale in relazione all'entità dei dati economici falsamente rappresentati. Pertanto, stante il rapporto di specialità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38967 del 24 ottobre 2005
«...di procedibilità costituisce un intervento che si risolve in un aggravamento della posizione sostanziale dell'imputato e che è sottratto al sindacato di legittimità costituzionale, in materia penale, ogni intervento additivo in malam partem .»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21064 del 5 maggio 2004
«In tema di reati societari, il giudice penale che accerti l'avvenuta abolitio criminis del reato di impedito controllo della gestione sociale - originariamente previsto dall'art. 2623, n. 3, c.c. - ad opera dell'art. 2625 c.c., introdotto dal...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23730 del 7 luglio 2006
«In tema di reati societari, a seguito della sostituzione dell'art. 2630 c.c. per effetto del D.L.vo n. 61 del 2002, non costituisce illecito penale l'operazione, inquadrabile nel più ampio schema del c.d. leveraged by out con la quale, di una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30546 del 13 luglio 2004
«...di cui all'art. 646 c.p. a seguito dell'introduzione, ad opera del D.L.vo 61/2002, modificativo dell'art. 2634 c.c., del reato di infedeltà patrimoniale, norma penale successiva più favorevole in rapporto di specialità con la norma generale).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7203 del 14 febbraio 2008
«L'amministratore «di fatto» in base alla disciplina dettata dal novellato art. 2639 c.c., è da ritenere gravato dell'intera gamma dei doveri cui è soggetto l'amministratore «di diritto» per cui, ove concorrano le altre condizioni di ordine...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 647 del 15 gennaio 2008
«...civile, occorrendo anche, in base al secondo comma del citato art. 3 cod. proc. pen., che la conseguente azione penale sia effettivamente iniziata e che la cognizione del reato influisca sulla decisione della controversia civile. (Rigetta, Trib.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22037 del 16 ottobre 2009
«...svincola l'esito del giudizio civile da quello dell'eventuale procedimento penale per falsità del giuramento stesso, la cui definizione può soltanto costituire titolo per le pretese risarcitorie da avanzare verso chi abbia giurato il falso.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5994 del 15 marzo 2007
«Deve inoltre intendersi per fatto illecito non solo quello penale o quello civile «turpe» ma anche ogni azione contrastante con norme imperative, d'ordine pubblico o di buon costume. (Nella fattispecie, relativa alla domanda di danni esperita dai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8423 del 25 agosto 1998
«In tema di giuramento, la norma di cui all'art. 2739 c.c. (divieto di deferimento del giuramento su fatti illeciti) trova il suo fondamento nell'opportunità di non obbligare il giurante a confessarsi autore di un atto per lui potenzialmente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5961 del 10 maggio 2000
«Nell'ipotesi di revoca tacita della costituzione di parte civile a norma dell'art. 102 dell'abrogato codice di procedura penale per allontanamento dall'udienza od omessa presentazione delle conclusioni, trova applicazione, per quanto attiene alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14644 del 23 giugno 2009
«Il termine di prescrizione applicabile al diritto al risarcimento del danno, derivato da un fatto astrattamente previsto dalla legge come reato, è sempre quello previsto dall'art. 2947 c.c., a nulla rilevando che l'azione penale sia o meno...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1346 del 20 gennaio 2009
«Qualora per un atto illecito, astrattamente configurabile come reato, sia intervenuto in sede penale decreto di archiviazione non ne consegue l'applicazione, nel successivo giudizio civile, del termine di prescrizione previsto dal comma terzo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 27337 del 18 novembre 2008
«Qualora l'illecito civile sia considerato dalla legge come reato, ma il giudizio penale non sia stato promosso, anche per difetto di querela, all'azione risarcitoria si applica l'eventuale più lunga prescrizione prevista per il reato (art. 2947....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20437 del 25 luglio 2008
«L'art. 2947 cod. civ., quando fa coincidere il termine di prescrizione del diritto al risarcimento del danno con il termine prescrizionale stabilito dalla legge penale, si riferisce, senza alcuna discriminazione, a tutti i possibili soggetti della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23979 del 24 dicembre 2004
«In tema di illeciti amministrativi, nell'ipotesi in cui lo stesso fatto illecito sia preso in considerazione sia da una disposizione che contempla una sanzione amministrativa (nella specie: gli artt. 2 e 3 della legge n. 898 del 1986), sia da una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18169 del 9 settembre 2004
«In tema di prescrizione dell'azione di risarcimento dei danni, l'applicazione del più favorevole termine di prescrizione previsto per il resto, ai sensi dell'art. 2947, terzo comma, c.c., se non richiede una sentenza penale di condanna, postula...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3865 del 26 febbraio 2004
«...o meno dell'azione penale, essendo il maggior termine di prescrizione correlato solo alla astratta previsione dell'illecito come reato e non alla condanna penale, che rileva solo ai fini dell'art. 2947, terzo comma, ultima parte del c.c.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4867 del 14 maggio 1998
«Ai sensi dell'art. 2947 c.c. l'azione civile risarcitoria, se vi è stata sentenza penale, si prescrive nei termini indicati dai primi due commi dello stesso articolo, decorrenti dalla data in cui essa è divenuta irrevocabile, a prescindere dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22883 del 30 ottobre 2007
«In tema di prescrizione del risarcimento del danno prodotto dalla circolazione dei veicoli, l'applicazione della seconda parte del terzo comma dell'art. 2947 c.c. - ai sensi della quale il termine breve di prescrizione di due anni decorre dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3762 del 19 febbraio 2007
«...eventualmente più lungo previsto per la prescrizione del reato, al fine di evitare che il reo condannato in sede penale resti esente dall'obbligo di risarcimento verso la vittima, beneficiando del più breve termine di prescrizione in sede civile.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1134 del 1 febbraio 1995
«...estinto il reato di lesioni colpose a costui ascrivibile e deve farsi decorrere, quindi, il termine di prescrizione, senza che possa influire l'azione penale nei confronti dell'altro conducente del pari coinvolto nell'incidente e rimasto in vita.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13272 del 7 giugno 2006
«Peraltro, ai fini del computo della prescrizione penale, occorre avere riguardo al reato contestato nel capo d'imputazione, dacché qualunque diminuzione della pena per effetto di determinazioni operate dal giudice nel corso del procedimento - come...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17134 del 13 novembre 2003
«In tema di prescrizione del diritto al risarcimento del danno derivante da fatto illecito avente rilevanza penale, il più lungo termine di prescrizione del reato, che, ai sensi del terzo comma dell'art. 2947 c.c., si applica anche al diritto al...»