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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 735 del 6 marzo 1969
«È legittima la collocazione contemporanea dello stesso credito in distinti riparti o ricavati da singole esecuzioni rivolte contro più debitori solidali sotto la condizione esplicita o implicita che non si ottenga (o non si possa ottenere)...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1750 del 18 maggio 1976
«Lo stato di insolvenza che, a norma dell'art. 1186 c.c., faculta il creditore ad esigere immediatamente la prestazione, è costituito da una situazione di dissesto economico, sia pure temporaneo, in cui il debitore venga a trovarsi, e la quale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1833 del 21 maggio 1976
«La pronuncia con la quale il giudice di primo grado «estrometta dal giudizio» uno dei convenuti, ritenendolo privo di legittimazione passiva, configura, nonostante l'improprietà della formula adottata, una statuizione di rigetto della domanda, per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1948 del 29 maggio 1976
«Avverso la sentenza che pronuncia sulla querela di falso, con l'intervento obbligatorio del pubblico ministero (art. 221, terzo comma, c.p.c.), il ricorso per cassazione deve essere notificato anche alla predetta parte necessaria del processo. La...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 433 del 30 gennaio 1978
«Il titolo esecutivo, costituito dalla sentenza di rilascio di un fondo e condizionato al distacco dello stesso da un'area più vasta appartenente ad una pluralità di proprietari, non può essere eseguito prima dell'avverarsi della condizione, ossia...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4859 del 30 luglio 1981
«La norma che impone di depositare in cancelleria il controricorso entro venti giorni dalla sua notificazione non è priva di sanzione, poiché, anche se l'art. 370 c.p.c. non contiene un richiamo esplicito alle disposizioni del precedente articolo,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4921 del 13 agosto 1981
«Un atto denominato controricorso ben può valere come ricorso incidentale, ma, a tal fine — per il principio della strumentalità delle forme, secondo cui ciascun atto deve avere quel contenuto minimo sufficiente al raggiungimento del suo scopo —...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 352 del 20 gennaio 1982
«L'art. 82 comma terzo c.p.c. nella parte in cui nel richiedere l'assistenza tecnica della parte nei procedimenti davanti al tribunale ed alle corti d'appello — e quindi anche nei procedimenti camerali contenziosi — fa salvi i casi in cui la legge...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5845 del 6 novembre 1982
«Il ricorso incidentale condizionato deve essere deciso con priorità rispetto al ricorso principale, come se la condizione non fosse stata apposta, quando investa questioni pregiudiziali di rito o preliminari di merito rilevabili d'ufficio; deve,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1876 del 12 maggio 1983
«L'inesistenza del diritto per cui è stata iniziata o compiuta l'esecuzione forzata, che comporta l'applicabilità dell'art. 96, secondo comma, c.p.c., ricorre non solo nell'ipotesi dell'insussistenza assoluta del diritto azionato, ma anche quando...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5397 del 18 agosto 1983
«In tema di accertamento tecnico preventivo, la valutazione del requisito dell'urgenza è riservata al giudice del merito, il cui apprezzamento, concretandosi in una indagine di fatto, non è censurabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8 del 4 febbraio 1984
«Nel rito del lavoro è ammissibile la pronuncia di sentenze non definitive anche al di fuori delle ipotesi espressamente previste dall'art. 420 comma quarto c.p.c. senza che, analogamente a quanto si verifica nel rito ordinario, sia prescritto che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 847 del 4 febbraio 1984
«Nel rito del lavoro è ammissibile la pronuncia di sentenze non definitive anche al di fuori delle ipotesi espressamente previste dall'art. 420 comma quarto c.p.c. senza che, analogamente a quanto si verifica nel rito ordinario, sia prescritto che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 234 del 16 gennaio 1986
«Qualora il lodo arbitrale contenga, sulla stessa domanda, due diverse pronunce in contrasto fra loro (nella specie, in quanto determinava la quota spettante ad un socio in sede di recesso dalla società, e poi riduceva la quota stessa a condizione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3849 del 10 giugno 1986
«Ai sensi dell'art. 4 della L. 11 agosto 1973, n. 533 (modificativo dell'art. 808 c.p.c.) e dell'art. 5 della stessa legge, le controversie previste dall'art. 409 c.p.c. possono essere decise da arbitri, in forma rituale o irrituale, sempre che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5930 del 9 ottobre 1986
«La parte esecutata che deduca la nullità del pignoramento, in conseguenza della cessata efficacia del precetto per inutile decorso del termine di novanta giorni dalla sua notifica, non contesta il diritto della controparte di procedere in via...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9027 del 4 dicembre 1987
«La esigibilità del credito non è condizione della sua pignorabilità poiché oggetto dell'espropriazione forzata non è tanto un bene suscettibile di esecuzione immediata, quanto una posizione giuridica attiva dell'esecutato, cosicché...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2280 del 4 marzo 1988
«In tema di risarcimento del danno derivante dalla circolazione stradale, l'art. 4 del D.L. 23 dicembre 1976, n. 857 (convertito, con modificazioni, dalla L. 26 febbraio 1977, n. 39), concernente i criteri di determinazione del reddito di lavoro,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6717 del 10 dicembre 1988
«L'art. 366, n. 5, c.p.c., nel disporre che il ricorso deve contenere, a pena di inammissibilità, l'indicazione della procura se conferita con atto separato, impone un onere di forma che ha lo scopo di assicurare che sia stata osservata l'altra...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3637 del 8 agosto 1989
«L'irregolare composizione del collegio arbitrale per difetto in taluno dei componenti di una condizione pattiziamente prevista (nella specie, secondo il capitolato di appalto non potevano essere nominati arbitri coloro che in qualsiasi modo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10382 del 26 ottobre 1990
«Con riguardo all'attività professionale svolta da un legale in favore di una società, l'esistenza di un contratto di clientela costituisce un importante indizio dell'esistenza di un rapporto di parasubordinazione (art. 409 n. 3 c.p.c.) ma non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 116 del 15 gennaio 1990
«Nel giudizio di rinvio il giudice può prendere in considerazione fatti nuovi incidenti sulla posizione delle parti e sulle loro pretese senza con ciò violare il divieto di esaminare punti non prospettati dalle parti nelle fasi precedenti, a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2400 del 22 marzo 1990
«Con riguardo all'azione revocatoria ordinaria, che è proponibile anche a tutela di posizioni creditorie soggette a condizione od a termine, e che investe l'atto dispositivo compiuto dal debitore, al fine di conseguirne una declaratoria...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2819 del 5 aprile 1990
«Condizione necessaria e sufficiente per la ravvisabilità della controversia previdenziale ex art. 442 c.p.c., soggetta al rito speciale di cui alla L. n. 533 del 1973, è l'applicazione della disciplina speciale dettata in tema di assicurazioni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5454 del 7 giugno 1990
«Dal coordinamento dell'art. 16 delle preleggi, che ammette lo straniero a godere dei diritti civili attribuiti al cittadino italiano a condizione di reciprocità, con l'art. 24, primo comma della costituzione – per il quale tutti possono agire in...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7935 del 6 agosto 1990
«Nel caso in cui il cittadino straniero agisca in giudizio davanti al giudice italiano, la verifica della sussistenza della condizione di reciprocità di cui all'art. 16 delle disposizioni preliminari al codice civile non investe una questione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1309 del 3 febbraio 1993
«Il cittadino italiano può sempre essere convenuto, senza alcuna limitazione, davanti al giudice nazionale, da parte dello straniero, senza che tale qualità dell'attore, implichi la restrizione della giurisdizione italiana alle sole domande che il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1317 del 3 febbraio 1993
«In materia di appalto, l'accettazione dell'opera non si identifica con la presa in consegna, ma rappresenta un atto di volontà, diretto ad accogliere la prestazione eseguita, che comporta l'esonero dell'appaltatore per vizi e le difformità...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3476 del 14 aprile 1994
«Il preventivo esperimento del procedimento amministrativo per la composizione delle controversie in materia di lavoro, ai sensi del combinato disposto degli artt. 443 c.p.c. e 148 att. stesso codice — nel testo introdotto dalla L. n. 533 del 1973...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8462 del 17 ottobre 1994
«I contratti stipulati dal custode giudiziario, con o senza l'autorizzazione del giudice, non possono mai pregiudicare in nessun modo il diritto del proprietario a ricevere il bene nella condizione giuridica in cui è stato trasmesso dal suo diretto...»