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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 22021 del 13 ottobre 2006
«In tema d'imposte sui redditi e con riguardo alla determinazione del reddito d'impresa, l'art. 74, terzo comma, del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, nel prevedere la deducibilità delle spese relative a più esercizi, non reca, a differenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8911 del 29 marzo 2019
«La responsabilità del datore di lavoro per inadempimento dell'obbligo di prevenzione di cui all'art. 2087 c.c. non è una responsabilità oggettiva, ma colposa, dovendosi valutare il difetto di diligenza nella predisposizione delle misure idonee a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12512 del 7 luglio 2004
«In tema di retribuzione applicabile al lavoratore ai sensi dell'art. 36 Cost., quando il lavoratore deduce l'inadeguatezza del compenso di cottimo, il giudice di merito, ove si tratti di cottimo misto, nel verificare se la retribuzione corrisposta...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 11705 del 21 maggio 2007
«In tema di imposte sul reddito, l'art. 80 del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, il quale prevedeva, per le c.d. imprese minime, che il reddito imponibile fosse determinato applicando all'ammontare dei ricavi una serie di coefficienti di redditività...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 22917 del 29 ottobre 2014
«In tema di determinazione del reddito d'impresa, l'esenzione prevista dall'art. 55 (oggi 88), quarto comma, del d.P.R. n. 22 dicembre 1986 n. 917, che, nella versione "ratione temporis" applicabile, non considera sopravvenienze attive i versamenti...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 21155 del 31 maggio 2005
«Tale ultima disposizione, nella nuova formulazione introdotta dal testo unico, non prevede più, infatti, un parametro da utilizzare nella valutazione dell'entità dei compensi: sicché, in assenza di qualsiasi metro tendenzialmente oggettivo...»
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Corte costituzionale, ordinanza n. 232 del 12 ottobre 2012
«Infatti, successivamente alla proposizione delle questioni, il quadro normativo di riferimento è profondamente cambiato perché: a) è entrato in vigore l'art. 2 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n....»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 3891 del 22 febbraio 2006
«Tali condizioni hanno carattere tassativo, sia in quanto detta disposizione costituisce una deroga al principio stabilito dall'art. 74, comma secondo, del medesimo decreto (in forza del quale "i costi e gli oneri sono deducibili se ed in quanto si...»
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Corte costituzionale, ordinanza n. 34 del 6 marzo 2013
«Invero, la disposizione censurata, introdotta nel testo del decreto legge in sede di conversione di quest'ultimo in legge, reca la disciplina dell'ammortamento dei beni strumentali all'esercizio di impresa per alcune attività cosiddette regolate,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 11236 del 20 maggio 2011
«In materia tributaria, il divieto di abuso del diritto si traduce in un principio generale antielusivo, il quale preclude al contribuente il conseguimento di vantaggi fiscali ottenuti mediante l'uso distorto, pur se non contrastante con alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. VI, ordinanza n. 17788 del 6 luglio 2018
«In tema di imposte sui redditi, ai sensi dell'art. 14, comma 4 bis, della l. n. 537 del 1993 (nella formulazione introdotta dall'art. 8, comma 1, del d.l. n. 16 del 2012, conv. in l. n. 44 del 2012), che opera, in ragione del comma 3 della stessa...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 18632 del 13 luglio 2018
«In materia tributaria, il divieto di abuso del diritto si traduce in un principio generale antielusivo, che preclude al contribuente il conseguimento di vantaggi fiscali ottenuti mediante l'uso distorto, pur se non contrastante con alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 32958 del 20 dicembre 2018
«In tema di condono fiscale previsto dall'art. 9 della l. n. 289 del 2002 non possono essere eliminate le rimanenze risultanti al 31 dicembre dell'anno oggetto di condono, in quanto si tratta di un'operazione che si riferisce al bilancio dell'anno...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 17955 del 24 luglio 2013
«Si tratta invero di clausola antielusiva, costituente esplicazione del generale divieto di abuso del diritto in materia tributaria, essendo precluso al contribuente conseguire vantaggi fiscali - come lo spostamento dell'imponibile presso le...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 3415 del 21 febbraio 2005
«La nozione di persona giuridica fornita dall'art. 16 delle preleggi è infatti unica, in quanto la disposizione stabilisce soltanto il divieto di limitazione dell'idoneità ad essere titolari di rapporti giuridici, a condizione di reciprocità...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 227 del 1 giugno 1998
«Non è fondata, con riferimento all'art. 3 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 110 d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (Approvazione del t.u. delle imposte sui redditi), nella parte in cui non prevede la facoltà, per gli enti...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 23984 del 26 novembre 2016
«In materia d'imposte sul reddito, le norme pattizie derivanti da accordi tra gli Stati prevalgono, attesane la specialità e la "ratio" di evitare fenomeni di doppia imposizione, su quelle interne, e, pertanto, sul doppio criterio di prelievo...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 1372 del 21 gennaio 2011
«In materia tributaria, il divieto di abuso del diritto si traduce in un principio generale antielusivo, che preclude al contribuente il conseguimento di vantaggi fiscali ottenuti mediante l'uso distorto, pur se non contrastante con alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 21782 del 20 ottobre 2011
«In materia tributaria, il divieto di abuso del diritto si traduce in un principio generale antielusivo, il quale preclude al contribuente il conseguimento di vantaggi fiscali ottenuti mediante l'uso distorto, pur se non contrastante con alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 19234 del 7 novembre 2012
«In materia tributaria, il divieto di abuso del diritto si traduce in un principio generale antielusivo, il quale preclude al contribuente il conseguimento di vantaggi fiscali ottenuti mediante l'uso distorto, pur se non contrastante con alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 20391 del 20 settembre 2006
«... La medesima disposizione prevede che il reddito d'impresa sia determinato in base al bilancio e che sia costituito dalla differenza tra il residuo attivo ed il patrimonio netto dell'impresa all'inizio del procedimento. Il richiamo al bilancio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10823 del 4 dicembre 1996
«Ne consegue pertanto, l'applicabilità, anche alle sanzioni pecuniarie relative ad illeciti tributari, della disposizione di cui all'art. 7 legge n. 689 del 1981 relativa alla intrasmissibilità dell'obbligazione agli eredi, non bastando -...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 8448 del 4 maggio 2004
«La disposizione di cui all'art. 10, comma quinto del D.L. n. 323 del 1996, convertito in legge n. 425 del 1996, la quale ha previsto l'assoggettamento all'imposta fissa di registro di tutte le operazioni di fusione societaria, non può essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3880 del 22 febbraio 2006
«Con la istituzione del ruolo unico dei dirigenti - previsto dall'art. 15 del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 80, che ha sostituito l'art. 23 del d.lgs. 3 febbraio 1993, n. 29, e le cui modalità di costituzione e tenuta sono disciplinate dal d.P.R. 26...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 179 del 30 luglio 2021
«Questa disposizione, evidentemente più restrittiva (ed esigente) rispetto alle qualifiche che devono possedere i soggetti destinati a ricoprire ruoli apicali nell’amministrazione ospedaliera, proprio per i riflessi che ciò può determinare sul...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 177 del 30 luglio 2021
«... Tale disposizione viene ritenuta dalla Corte contrastante con la fonte nazionale in quanto costituisce un aggravio procedimentale non contemplato nella disciplina di principio. Nell’ottica della semplificazione amministrativa, difatti, l’art....»
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Corte costituzionale, sentenza n. 161 del 21 luglio 2021
«La Corte costituzionale, con la sentenza in epigrafe, rigetta il ricorso, dichiarando infondata la questione per una serie di argomenti che interessano il piano dei raccordi tra Stato centrale e Autonomie regionali.
Come emerge dalle difese...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2543 del 8 febbraio 2005
«In tema di eccezione di incompetenza per territorio, il principio della necessità di contestazione di tutti i Fori alternativamente concorrenti non opera in presenza di un Foro esclusivo, qual è quello stabilito, in materia di controversie tra...»
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Cassazione civile, Sez. VI-lav., ordinanza n. 15659 del 11 giugno 2019
«Le spese processuali sostenute dal terzo chiamato in garanzia dal convenuto, che sia risultato totalmente vittorioso nella causa promossa nei suoi confronti dall'assicurato, non possono essere poste a carico di quest'ultimo, se beneficiario...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 38626 del 6 dicembre 2021
«Invero, la confessione giudiziale produce effetti nei confronti della parte che la fa e della parte che la provoca, ma non può acquisire il valore di prova legale nei confronti di persone diverse dal confitente, in quanto costui non ha alcun...»