-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2827 del 24 marzo 1994
«Con riguardo a fideiussione, la cui durata sia correlata non alla scadenza dell'obbligazione principale, ma all'integrale soddisfacimento di questa, come nel caso di polizza fideiussoria contenente clausola di previsione della efficacia della...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 283 del 14 gennaio 1997
«L'art. 1957 c.c., nell'imporre al creditore l'onere di proporre «le sue istanze» contro il debitore entro sei mesi dalla scadenza per l'adempimento dell'obbligazione garantita dal fideiussore, a pena di decadenza dal suo diritto verso...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20909 del 27 ottobre 2005
«Anche in tema di fideiussione è applicabile la disposizione dell'art. 2956 c.c., la quale sancisce la nullità della clausola (benché contenuta in un atto unilaterale) con la quale si stabiliscono termini di decadenza che rendono eccessivamente...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1866 del 12 marzo 1983
«In tema di anticresi, la prevista rinnovabilità del rapporto dopo il primo decennio e l'effettiva sua prosecuzione oltre la durata massima stabilita dall'art. 1962 c.c., nonché l'esistenza di un patto commissorio, non incidono sullo schema legale...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 690 del 14 gennaio 2005
«Fuori delle ipotesi previste negli articoli 1971 e 1975 c.c., (transazione su pretesa temeraria o su titolo nullo), non è causa di annullamento della transazione la circostanza che la situazione di fatto, origine delle pretese contrapposte, fosse...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 421 del 12 gennaio 2006
«La transazione può avere efficacia novativa quando risulti una situazione di oggettiva incompatibilità tra il rapporto preesistente e quello avente causa nell'accordo transattivo. In tal caso, l'animus novandi può essere desunto anche per...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 710 del 26 gennaio 1999
«Sussiste l'ipotesi della transazione novativa, di cui — a norma dell'art. 1976 c.c. — non può essere chiesta la risoluzione per inadempimento, solo quando dall'esame dell'intenzione delle parti e delle clausole contrattuali risulti che la...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3984 del 22 aprile 1999
«A norma dell'art. 1970 c.c., la transazione non può essere impugnata per causa di lesione, in quanto la considerazione dei reciproci sacrifici e vantaggi derivanti dal contratto ha carattere soggettivo, essendo rimessa all'autonomia negoziale...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6675 del 8 luglio 1998
«La ricognizione di debito non è fonte di obbligazioni nuove ed autonome, in quanto ha un valore meramente confermativo di un preesistente rapporto fondamentale, con il limitato effetto di dispensare colui a cui favore è fatta dall'onere di fornire...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4632 del 6 marzo 2004
«Il pagamento di una somma che si assume pienamente satisfattoria della pretesa del creditore, pretesa della quale si contesti — contestualmente al pagamento — il maggior ammontare, non assume il significato di riconoscimento del diritto, idoneo ad...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6081 del 3 luglio 1996
«La banca, pur non potendo rifiutare il pagamento al possessore del titolo che sia legittimato da una serie continua di girate, non è, tuttavia, liberata se adempie la prestazione nei confronti di chi non sia titolare del diritto, osservando un...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8392 del 2 settembre 1997
«L'assegno bancario rilasciato senza indicazione del nome del prenditore non è invalido, ma vale come assegno bancario al portatore, esso può essere convertito dal possessore in titolo all'ordine o riempiendolo con il proprio nome e trasferendolo...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8447 del 24 settembre 1996
«Al destinatario di cose oggetto di un contratto di trasporto marittimo, legittimato alla riconsegna in virtù del possesso della polizza di carico, non sono opponibili eccezioni e circostanze rela¬tive alla caricazione, non risultanti...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10526 del 23 ottobre 1998
«Il pegno di titoli di credito, quale vero e proprio diritto reale limitato sui titoli, si attua mediante spossessamento del debitore pignoratizio e deve, ai fini dell'efficacia erga omnes del vincolo sul diritto cartolare, essere attuato sul...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9528 del 29 settembre 1997
«Il pegno di un libretto di deposito bancario, escluso che possa avere per oggetto il libretto in sé e non la somma che da esso risulta, si configura come pegno regolare di credito quando sia costituito a favore di un soggetto diverso dalla banca...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1115 del 23 aprile 1952
«Il termine di quindici giorni — indicato nell'art. 69 (secondo capoverso) del R.D. 21 dicembre 1933, n. 1736 per l'opposizione del detentore dell'assegno bancario alla richiesta di ammortamento — è perentorio e, come tale, non è suscettibile di...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12280 del 25 maggio 2007
«Elemento caratterizzante la gestione di affari è il compimento di atti giuridici spontaneamente ed utilmente nell'interesse altrui, in assenza di un obbligo legale o convenzionale di cooperazione; a tal fine, si richiede innanzitutto l' absentia...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 27334 del 12 dicembre 2005
«In caso di mancanza di una causa adquirendi , sia in caso di nullità, annullamento, risoluzione o rescissione di un contratto, che in caso di qualsiasi altra causa la quale faccia venir meno il vincolo originariamente esistente, fazione accordata...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21647 del 8 novembre 2005
«L'azione di indebito oggettivo è esperibile non solo in caso di totale nullità di un contratto, con riferimento alle prestazioni eseguite in base ad esso, ma anche in caso di nullità parziale, in relazione a singole clausole in base alle quali...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21096 del 28 ottobre 2005
«Sussiste indebito oggettivo tutte le volte in cui manchi la causa della prestazione e l' accipiens non abbia titolo per riceverla: tanto accade nei casi di nullità del contratto, ove l'azione de qua diventa esperibile per la restituzione delle...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10951 del 9 dicembre 1996
«Per «attività pericolose», agli effetti di cui all'art. 2050 c.c., devono intendersi quelle cosa qualificate da specifiche norme destinate a prevenire sinistri e a tutelare la incolumità pubblica, ovvero quelle per le quali la pericolosità trova...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16527 del 4 novembre 2003
«Il giudizio sulla pericolosità delle cose inerti deve essere condotto alla stregua di un modello relazionale, in base al quale la cosa venga considerata nel suo normale interagire con il contesto dato, sicché una cosa inerte in tanto può ritenersi...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10703 del 27 settembre 1999
«In tema di responsabilità per danno cagionato da cose in custodia, le misure di precauzione e salvaguardia imposte al custode del bene devono ritenersi correlate alla ordinaria avvedutezza di una persona e perciò non si estendono alla...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8997 del 27 agosto 1999
«Il fondamento della responsabilità ex art. 2051 c.c. per il danno cagionato dalle cose che si hanno in custodia è costituito dalla violazione dell'obbligo di sorveglianza, il quale presuppone, però, che il terzo danneggiato abbia un titolo per...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 265 del 15 gennaio 1996
«La presunzione di responsabilità per danni cagionati dalla cosa in custodia, di cui all'art. 2051 c.c., non si applica agli enti pubblici, ogni qual volta il bene, sia esso demaniale o patrimoniale, per le sue caratteristiche (estensione o...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4279 del 19 febbraio 2008
«Nel caso in cui l'evento di danno sia da ascrivere esclusivamente alla condotta del danneggiato, la quale abbia interrotto il nesso causale tra la cosa in custodia e il danno, si verifica un'ipotesi di caso fortuito che libera il custode dalla...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20427 del 25 luglio 2008
«La responsabilità del custode disciplinata dall'art. 2051 c.c. costituisce una ipotesi di responsabilità oggettiva e non di colpa presunta. Il danneggiato, pertanto, per ottenere il risarcimento da parte del custode, deve dimostrare unicamente...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11016 del 19 maggio 2011
«La responsabilità per i danni cagionati da cose in custodia, prevista dall'art. 2051 c.c., ha carattere oggettivo, essendo sufficiente, per la sua configurazione, la dimostrazione da parte dell'attore del verificarsi dell'evento dannoso e del suo...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12449 del 16 maggio 2008
«In tema di responsabilità della P.A. ex art. 2051 c.c. per i beni demaniali, i criteri di imputazione della responsabilità devono tener conto
della natura e della funzione dei detti beni, anche a prescindere dalla loro maggiore o minore...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17377 del 8 agosto 2007
«In materia di responsabilità da cosa in custodia, sempre che questa non sia esclusa dall'oggettiva impossibilità per l'ente pubblico proprietario o gestore di esercitare sul bene quel potere di governo in cui si estrinseca la custodia, il giudice,...»