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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21851 del 15 ottobre 2014
«In tema di azione negatoria, poiché la titolarità del bene si pone come requisito di legittimazione attiva e non come oggetto della controversia, la parte che agisce in giudizio non ha l'onere di fornire la prova rigorosa della proprietà, come...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22720 del 24 ottobre 2014
«Il possesso consiste in una relazione tra il soggetto e la cosa, sicché può formare oggetto di testimonianza l'attività attraverso la quale il potere si manifesta, ma non anche il risultato del suo esercizio nel quale il possesso si identifica,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22807 del 28 ottobre 2014
«Al contratto atipico di parcheggio si applicano le norme relative al contratto di deposito, sicché il depositario assume verso il depositante l'obbligo di restituzione della cosa nello stato in cui è stata consegnata, nonché, in caso di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1238 del 23 gennaio 2015
«Il litisconsorte necessario pretermesso (come anche il terzo titolare di diritto autonomo e incompatibile, il falsamente rappresentato e il titolare di "status" incompatibile con quello accertato tra altre parti), che ai sensi dell'art. 404 cod....»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, sentenza n. 14979 del 16 luglio 2015
«In tema di sospensione del processo, non è ravvisabile alcun nesso di pregiudizialità-dipendenza, agli effetti dell'art. 295 c.p.c., tra causa petitoria e causa possessoria, poiché l'una è volta alla tutela della proprietà o di altro diritto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20593 del 14 ottobre 2015
«Il provvedimento emesso ai sensi dell'art. 669 terdecies c.p.c., confermativo dell'ordinanza con la quale il giudice di prime cure abbia rigettato la richiesta di reintegra nel possesso, costituisce titolo esecutivo per il pagamento delle spese di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2752 del 12 febbraio 2015
«In materia di locazioni di immobili urbani, l'art. 1606, primo comma, cod. civ. - a tenore del quale, nel caso in cui il diritto del locatore sulla cosa locata si estingua con effetto retroattivo, le locazioni da lui concluse, aventi data certa,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7365 del 13 aprile 2015
«In tema di azioni possessorie, quando la successione a titolo particolare nel possesso avvenga dopo la proposizione della domanda di reintegrazione o di manutenzione nei confronti dell'autore dello spoglio, la sentenza ha effetto, ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19720 del 3 ottobre 2016
«I provvedimenti possessori, pur restando efficaci indipendentemente dall'instaurazione del giudizio di merito in applicazione dell'art. 669 octies, ultimo comma, c.p.c., sono inidonei ad acquisire efficacia di giudicato, non avendo carattere...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 22398 del 4 novembre 2016
«L'iscrizione dell'avvocato stabilito nella sezione speciale dell'albo è subordinata al solo possesso dei requisiti di cui all'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 96 del 2001, sicché la censura che investa l'esito negativo della corrispondente verifica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10309 del 30 ottobre 1982
«In tema di furto sussiste l'aggravante del mezzo fraudolento, nell'ipotesi in cui l'agente usi, contro la volontà del proprietario, la chiave vera, della quale abbia conseguito il possesso in modo fraudolento.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1854 del 1 marzo 1984
«Nella configurazione del reato di furto, ciò che contraddistingue il possesso è la disponibilità fisica della cosa e l'autonomia del potere di disporne, indipendentemente dal diritto dominicale sulla cosa stessa. (Nella specie, si è ritenuto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1862 del 1 marzo 1984
«In tema di furto, la ratio dell'aggravante del mezzo fraudolento consiste nell'esigenza di più severa repressione nei confronti di chi rivela maggiore criminosità nel superare con la frode la custodia apprestata dall'avente diritto. Tale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2853 del 27 marzo 1984
«In tema di furto, l'aggravante di abuso di relazioni domestiche prevista dall'art. 61 n. 11 c.p. è, di regola, incompatibile con l'aggravante di introduzione in luogo destinato ad abitazione prevista dall'art. 625 n. 1 c.p., giacché le relazioni...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3635 del 19 aprile 1985
«Ai fini della determinazione dell'impossessamento — che segna il momento consumativo tanto del delitto di rapina che di quello di furto — sono del tutto irrilevanti sia il criterio temporale, sia quello spaziale, sia infine, l'uscita della cosa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10230 del 2 ottobre 1986
«Il possesso della refurtiva può costituire prova della sottrazione della cosa da parte del possessore quando, oltre al nesso di contiguità cronologica tra sottrazione e possesso altri elementi conducono ad escludere, sul piano logico, che il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13324 del 29 novembre 1986
«Il momento consumativo del furto coincide con l'impossessamento della cosa da parte dell'agente e con lo spossessamento del derubato, a nulla rilevando il criterio spaziale, con riferimento al luogo al quale si estende la sfera di dominio del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13329 del 29 novembre 1986
«Si configura il delitto di estorsione nella ipotesi in cui l'imputato, essendo a conoscenza del furto di una cosa, usi di questa conoscenza come mezzo di pressione morale sull'animo del derubato, richiedendogli l'esborso di una somma di danaro per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13333 del 29 novembre 1986
«Allorché il ladro solleciti il derubato al versamento di una somma per farlo rientrare in possesso del bene sottrattogli, è sempre configurabile il delitto di estorsione, in quanto la costrizione è determinata dalla minaccia implicita e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5454 del 12 giugno 1986
«La cosa rubata e poi abbandonata dal ladro non costituisce res derelicta, la cui appropriazione sia consentita a chiunque, poiché non vi è abbandono senza la volontà dell'avente diritto e tale non può certamente ritenersi quella del ladro e poiché...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7062 del 5 luglio 1986
«Per configurarsi il tentativo di rapina, non è sufficiente che l'attività dell'agente sia virtualmente idonea a produrre l'impossessamento della cosa mobile altrui mediante violenza o minaccia e che la direzione degli atti sia univoca, ma è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 335 del 16 gennaio 1987
«Costituisce furto aggravato dalle circostanze della destrezza quello compiuto in un negozio eludendo la vigilanza degli interessati; per la sua sussistenza è sufficiente che si sia potuto approfittare di uno stato di tempo e di luogo tale da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4137 del 4 aprile 1987
«Il delitto di rapina si consuma nel momento in cui la cosa, pur rimanendo nella sfera di vigilanza del soggetto passivo, entra nell'orbita della disponibilità dell'agente, non avendo giuridica rilevanza né il criterio spaziale inerente al luogo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6283 del 16 maggio 1987
«Anche la violenza esercitata non sulla persona ma sulla cosa può realizzare il delitto di rapina propria in luogo del reato di furto con strappo qualora per la particolare adesione o connessione della cosa stessa al corpo del possessore o per la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 752 del 22 gennaio 1987
«In tema di rapina, la consumazione del delitto si realizza non appena l'agente si sia impossessato, con violenza o minaccia, della cosa, e cioè allorché la cosa sottratta passi nella esclusiva detenzione e nella materiale disponibilità del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9454 del 1 settembre 1987
«Il reato di estorsione si consuma con la consegna da parte della vittima della somma di denaro al richiedente. È irrilevante che l'autore dell'estorsione abbia mantenuto il possesso delle cose profitto di reato per un periodo anche estremamente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10473 del 25 ottobre 1988
«In tema di furto non hanno alcuna rilevanza, perché il reato possa qualificarsi consumato e non tentato, l'elemento spaziale e quello temporale: se la cosa sottratta è passata nel dominio dell'agente anche per breve tempo ed anche nello stesso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10989 del 14 novembre 1988
«Il possesso della refurtiva o di una parte di essa, nell'immediatezza del commesso reato, può essere assunto, in difetto di giustificazioni circa la causa di quel possesso, come prova idonea della sottrazione, se gli altri elementi sul piano...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11011 del 14 novembre 1988
«Il semplice possesso di banconote provenienti dal pagamento di somme versate per ottenere la liberazione del sequestrato, in uno alle contraddizioni incorse nel tentativo di giustificarne la provenienza, pur essendo chiaramente indicativo di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12242 del 13 dicembre 1988
«Commette furto il detenuto che evade indossando indumenti della amministrazione penitenziaria, poiché egli ha la mera detenzione e non il possesso degli indumenti che indossa e di cui gli è consentito l'uso nell'ambito dell'istituto carcerario o...»