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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2611 del 18 marzo 1993
«È configurabile l'aggravante della premeditazione condizionata quando, accertata l'esistenza dei necessari elementi cronologico e ideologico, quest'ultimo si concreti in una risoluzione criminosa precisa e ferma in tutte le sue componenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45 del 4 marzo 1993
«Il cumulo delle pene, avendo natura amministrativa, rientra fra i compiti del pubblico ministero al fine di rendere possibile una più rapida esecuzione delle pene (salva la facoltà del condannato di adire il giudice dell'esecuzione se ritenga...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 49876 del 11 dicembre 2013
«È competente il giudice dell'esecuzione a decidere sulla richiesta di restituzione in termini ex art.175, comma quarto, cod. proc. pen. quando la stessa è subordinata all'accertamento della validità o dell'efficacia del titolo esecutivo, comunque...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2862 del 6 marzo 1998
«Deve considerarsi abnorme, perché si colloca al di fuori degli schemi processuali, e come tale irricevibile da parte della Corte di cassazione, il provvedimento con il quale, sul presupposto dell'omessa notifica all'imputato dell'avviso di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2800 del 25 gennaio 2007
«Il giudice dell'esecuzione deve dichiarare, a norma dell'art. 670 c.p.p., l'ineseguibilità del giudicato quando la Corte europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali abbia accertato che la condanna sia stata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2450 del 15 marzo 1988
«Nel concordato fallimentare, un accordo fra il fallito ed il fideiussore del concordato medesimo, avente ad oggetto la cessione al secondo dei beni del primo, mentre non è ammissibile in sede concorsuale e con effetto verso i creditori, deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6587 del 26 aprile 2003
«Al principio secondo il quale la cessione dell'azione revocatoria deve, ai sensi dell'art. 124 l. fall., essere espressamente inserita nella proposta di concordato e recepita nella sentenza di omologazione consegue, da un canto, che, accanto al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5147 del 29 aprile 1992
«In tema di concordato fallimentare, la clausola che differisca il trasferimento dei beni del fallito all'assuntore del concordato stesso, subordinandolo all'esecuzione, da parte sua, degli obblighi ai quali si è assoggettato, comporta che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2093 del 14 febbraio 2001
«La sopravvenuta omologazione del concordato fallimentare incide sulle condizioni di ammissibilità delle azioni fallimentari proposte dalla curatela e dirette alla declaratoria di inefficacia, ai sensi degli articoli 64 o 67 della l. fall., di atti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2057 del 31 maggio 1997
«In tema di applicazione dell'indulto a reati unificati con il vincolo della continuazione - sia nell'ipotesi in cui, in ragione del titolo, alcuni dei reati unificati siano esclusi e altri compresi nel provvedimento di clemenza, sia nella diversa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 46246 del 16 dicembre 2008
«L'indulto, se estingue la pena e ne fa cessare l'espiazione, non ha però efficacia ablativa ed eliminatoria degli altri effetti scaturenti "ope legis", quale può essere l'effetto della somma delle pene irrogate sul limite di concedibilità della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4669 del 23 maggio 1990
«È ammissibile la proposta di concordato che preveda la chiusura del fallimento di una società in nome collettivo con esclusione del fallimento di uno dei soci nel rapporto con i suoi creditori personali, tenuto conto della riserva contenuta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7273 del 26 marzo 2010
«Il principio della consecuzione processuale tra le procedure di concordato preventivo e di fallimento non può essere applicato con riferimento ai creditori personali dei soci illimitatamente responsabili di società di persone, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1182 del 7 luglio 1995
«L'art. 676 c.p.p., nell'indicare le altre competenze affidate al giudice dell'esecuzione, tra le quali indica anche quella in ordine alla confisca, precisa che il giudice procede a norma dell'art. 667, comma 4, stesso codice, per cui è tenuto a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8097 del 1 luglio 1992
«È inammissibile il concordato preventivo proposto ai propri creditori personali da un socio illimitatamente responsabile di una società di persone, unitamente e contestualmente al concordato preventivo della società stessa, atteso che l'efficacia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2961 del 27 febbraio 2003
«Le garanzie offerte dal debitore, ai sensi dell'art. 160, secondo comma, n. 1, legge fall., come condizione per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo non sono equiparabili alle fideiussioni di diritto comune, in quanto sono...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19398 del 28 settembre 2004
«Nel concordato preventivo con cessione dei beni, ove la proposta del debitore preveda la vendita di beni mobili in favore di un terzo ad un prezzo determinato, il loro trasferimento trova la sua fonte in un atto negoziale stipulato dai diretti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 578 del 12 gennaio 2007
«Dopo l'ammissione alla procedura del concordato preventivo non sono consentiti pagamenti lesivi della par condicio creditorum nemmeno se realizzati attraverso compensazione di debiti sorti anteriormente con crediti realizzati in pendenza della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8739 del 26 giugno 2001
«Le norme di cui agli artt. 167 e 168 R.D. n. 267 del 1942, dettati per la procedura di concordato preventivo, nel porre il principio per cui i creditori, per tutta la durata della procedura e a decorrere dalla data di presentazione del relativo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6166 del 17 aprile 2003
«In tema di effetti dell'ammissione alla procedura di concordato preventivo, il divieto per i creditori, stabilito dall'art. 168, terzo comma, della legge fallimentare, di acquistare diritti di prelazione con efficacia rispetto ai creditori...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24476 del 2 ottobre 2008
«In tema di concordato preventivo, la norma di cui all'art. 168, primo comma, legge fall., che fa divieto ai creditori di iniziare o proseguire azioni esecutive sul patrimonio del debitore dalla data della presentazione del ricorso per l'ammissione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20667 del 22 novembre 2012
«In tema di concordato preventivo, il termine fissato dal tribunale, ai sensi dell'art. 163 legge fall., per il deposito della somma che si presume necessaria per l'intera procedura ha carattere perentorio, atteso che la prosecuzione di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1346 del 7 febbraio 1992
«Nel procedimento di concordato preventivo i provvedimenti del giudice delegato, emessi ai sensi dell'art. 164, comma 1, legge fallimentare, e soggetti al reclamo davanti al tribunale ai sensi dell'art. 26 della stessa legge, hanno natura e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 805 del 19 gennaio 2001
«È inammissibile il ricorso straordinario per cassazione proposto, ex art. 111 Cost., avverso i provvedimenti del giudice delegato alla procedura di concordato preventivo che impartiscano direttive generali per una corretta gestione della procedura...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3588 del 16 aprile 1996
«La pubblicità del decreto che dichiara aperta la procedura di concordato preventivo non ha efficacia costitutiva e non condiziona gli effetti preliminari della procedura che, per il testuale tenore dell'art. 168 L. fall., si ricollegano alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20291 del 20 ottobre 2005
«In tema di concordato preventivo, la valutazione in ordine al carattere di ordinaria o straordinaria amministrazione dell'atto posto in essere dal debitore senza autorizzazione del giudice delegato, ai fini della eventuale dichiarazione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1155 del 5 agosto 1999
«In tema di revisione, ai fini del giudizio di ammissibilità della richiesta, il preliminare esame della corte di appello circa il presupposto della non manifesta infondatezza deve limitarsi a una sommaria delibazione dei nuovi elementi di prova...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 3036 del 3 ottobre 1996
«Il giudicato implicito sta a significare che l'efficacia vincolante del decisum si estende oltreché ai fatti di cui è stata specificatamente accertata la presenza o la mancanza, anche a quegli altri fatti la cui esistenza o inesistenza funge da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7385 del 22 febbraio 2007
«Il principio del ne bis in idem internazionale, previsto dall'art. 54 della Convenzione applicativa dell'Accordo di Schengen, può operare anche nel caso in cui, sullo stesso fatto e nei confronti dello stesso soggetto, sia intervenuta una...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2970 del 16 novembre 1995
«L'art. 649 c.p.p. (divieto di un nuovo giudizio) attribuisce alla sentenza di condanna e di assoluzione che sia divenuta irrevocabile — cioè assistita dal cosiddetto giudicato formale — efficacia di giudicato sostanziale, inteso come vincolo a non...»