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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7710 del 16 aprile 2015
«Nel giudizio di rinvio non è ammissibile l'intervento volontario del terzo che non versi in una delle situazioni previste dall'art. 404 cod. proc. civ. (In applicazione di tale principio, la S.C. ha confermato la sentenza di merito che aveva...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8620 del 29 aprile 2015
«Nella conseguente azione non ha pertanto rilievo il rapporto assicurativo di carattere pubblicistico concernente gli infortuni sul lavoro, ma soltanto la responsabilità aquiliana dell'autore dell'atto illecito, obbligato a risarcire il danneggiato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9320 del 8 maggio 2015
«In materia di responsabilità civile, il principio della "omnicomprensività" della liquidazione del danno non patrimoniale comporta l'impossibilità di duplicazioni risarcitorie del medesimo pregiudizio, ma non esclude, in caso di illecito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10088 del 17 maggio 2016
«Il principio secondo cui le questioni attinenti alla regolare costituzione del rapporto processuale sono rilevabili d'ufficio anche nel giudizio di legittimità va coordinato con i principi di economia processuale e di ragionevole durata del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12303 del 15 giugno 2016
«In tema di disconoscimento della scrittura privata, la disposizione dell'art. 215, comma 1, n. 2, c.p.c., secondo cui la scrittura privata prodotta in giudizio si ha per riconosciuta se la parte comparsa non la disconosce "nella prima udienza o...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 14971 del 20 luglio 2016
«Il regolamento d'ufficio ex art. 45 c.p.c. è rivolto esclusivamente a risolvere conflitti in tema di competenza inderogabile, sicché non può essere richiesto per denunciare, con riguardo alla declaratoria operata da altro giudice, la violazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16598 del 5 agosto 2016
«La tempestiva costituzione dell'appellante con la copia dell'atto di citazione (cd. velina) in luogo dell'originale non determina l'improcedibilità del gravame ai sensi dell'art. 348, comma 1, c.p.c., ma integra una nullità per inosservanza delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16655 del 9 agosto 2016
«In tema di ricorso per cassazione, quando il motivo di impugnazione si fondi sul rilievo che la controparte avrebbe tenuto condotte processuali di non contestazione, per consentire alla Corte di legittimità di prendere cognizione delle doglianze...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19305 del 29 settembre 2016
«Nel rito del lavoro, il potere istruttorio d'ufficio ex artt. 421 e 437 c.p.c., non è meramente discrezionale, ma costituisce un potere-dovere da esercitare contemperando il principio dispositivo con quello della ricerca della verità, sicché il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3432 del 22 febbraio 2016
«Non sussiste un obbligo per il giudice di sollecitare, ex art. 183, comma 4, c.p.c., la previa instaurazione del contraddittorio quando la questione rilevata d'ufficio sia di mero diritto, e, quindi, di natura processuale, né tale obbligo assume...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8705 del 3 maggio 2016
«In tema di querela di falso, l'art. 225, comma 1, c.p.c., nell'imporre la pronuncia del collegio, non detta una regola di trattazione collegiale del procedimento ma esprime solo una riserva al tribunale in composizione collegiale limitatamente ai...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2465 del 20 febbraio 1980
«E non ha nessun rilievo la circostanza che la vittima riesca successivamente a liberarsi o non faccia alcun tentativo per recuperare la propria libertà di movimento, quando a tal fine deve porre in essere mezzi straordinari e non prontamente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4554 del 14 aprile 1987
«Questo effetto è quello che l'agente si propone di realizzare e si identifica pertanto anche nella prospettiva psicologica, con lo scopo di costringere altri a tenere un determinato comportamento, senza che abbiano rilievo rispetto a quello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8958 del 10 agosto 1987
«In tema di associazione per delinquere, la prova, mancando di norma un atto costitutivo, deve essere desunta da facta concludentia, nei quali possono assumere rilievo anche i delitti programmati effettivamente realizzati, qualora dalle modalità di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2539 del 23 febbraio 1988
«Ne consegue che l'azione intimidatrice congiunta assume rilievo ai fini della sussistenza dell'aggravante suddetta quante volte di tale maggior forza coercitiva il soggetto passivo assuma coscienza attraverso qualsiasi mezzo che valga a fargli...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5642 del 7 maggio 1988
«In tema di ricettazione assume rilievo determinante, per la configurazione del reato, l'acquisto del possesso di cose di provenienza delittuosa allo scopo di trarre da queste profitto. Pertanto, non risponde di ricettazione ma di favoreggiamento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13321 del 11 ottobre 1990
«Ne consegue che nel caso in cui le norme che vengono in rilievo siano l'art. 323 comma secondo c.p., come sostituito dall'art. 13 della L. n. 86 del 1990, e l'abrogato art. 324 dello stesso codice, norma più favorevole deve considerarsi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5349 del 11 aprile 1990
«Infatti, in quanto disciplina la loro valutazione a carico o a favore dell'agente con riferimento all'atteggiamento conoscitivo di questi, la predetta norma enuncia un principio essenziale dell'ordinamento giuridico penale, allo stesso modo in cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11768 del 20 novembre 1991
«Tra gli atti istruttori cui il difensore ha diritto di partecipare non rientra la perquisizione eseguita dalla polizia giudiziaria nell'immediatezza della consumazione di un delitto, quando acquistano rilievo soltanto i sospetti e vengono posti in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6203 del 6 giugno 1991
«Le novità di maggior rilievo della figura delittuosa secondo la previsione dell'art. 416 bis c.p. che la distingue dall'art. 416 c.p., sono essenzialmente due: l'eterogeneità degli scopi, che l'associazione mira a realizzare, e quindi dell'oggetto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3668 del 23 novembre 1992
«La competenza a procedere all'interrogatorio di cui all'art. 294 c.p.p. spetta al Gip anche nel caso in cui egli abbia rigettato l'istanza di applicazione della misura cautelare e la stessa sia stata disposta dal tribunale per il riesame in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4268 del 4 dicembre 1992
«Ai fini del riconoscimento o meno del vincolo della continuazione, sotto il profilo della unicità del disegno criminoso, fra reati fallimentari, quando questi siano riferiti a più fallimenti, non può attribuirsi rilievo alle date in cui questi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7818 del 8 luglio 1992
«La circostanza della particolare tenuità del fatto nel delitto di ricettazione, di cui all'art. 648, comma secondo, c.p., si distingue da quella della speciale tenuità del danno di cui all'art. 62, n. 4, c.p., perché in quest'ultima ha rilievo il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 79 del 10 marzo 1992
«A tal fine, il giudice dell'esecuzione non può attribuire rilievo alle nullità eventualmente verificatesi nel corso del processo di cognizione in epoca precedente a quella del passaggio in giudicato della decisione, ma deve limitare il proprio...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7988 del 16 luglio 1992
«L'attenuante dell'avvenuto risarcimento del danno di regola non può essere concessa sulla base della sola dichiarazione della persona offesa di essere stata integralmente risarcita dei danni sul rilievo che la dichiarazione della vittima potrebbe...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9398 del 4 settembre 1992
«Ai fini del giudizio di comparazione delle circostanze attenuanti ed aggravanti, il giudice di merito non è tenuto a prendere in considerazione tutti gli elementi prospettati dalle parti, essendo sufficiente, invece, che egli dia rilievo a quelli...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1096 del 5 febbraio 1993
«Trattasi di una attenuante di natura squisitamente soggettiva, che trova la sua causa giustificatrice non tanto nel soddisfacimento degli interessi economici della persona offesa, quanto nel rilievo che l'avvenuto risarcimento del danno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1449 del 8 febbraio 1994
«Tale competenza non va, peraltro, necessariamente riferita all'atto terminale del procedimento amministrativo, assumendo rilievo in relazione a qualsiasi segmento (anche non formalizzato) della seriazione procedimentale, attesa la forza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3816 del 31 marzo 1994
«Per altro verso, è innegabile l'esistenza di un potere discrezionale del giudice di concedere, in linea generale, d'ufficio la sospensione condizionale della pena, sia in primo grado, sia in grado di appello. (Nella specie, la Suprema Corte, sul...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4556 del 7 gennaio 1994
«La perquisizione, che è mezzo di ricerca della prova, presuppone l'esistenza di un fondato motivo che consenta di ritenere che il corpo del reato o cose pertinenti al reato si trovino sulla persona di un determinato soggetto o in un determinato...»