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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7821 del 16 aprile 2015
«In presenza di un contratto di donazione non ancora perfetto, per la mancanza della notificazione al donante dell'atto pubblico di accettazione del donatario, ai sensi dell'art. 782, secondo comma, cod. civ., va riconosciuto in capo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23551 del 10 novembre 2011
«Nella donazione a persona giuridica, quando la notifica dell'atto pubblico di accettazione da parte del donatario avviene dopo la morte del donante, la formazione del consenso, necessaria per il perfezionamento del contratto di donazione, rimane...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15031 del 17 luglio 2015
«Il possesso di buona fede del bene trasferito alla parte acquirente di una compravendita viene meno qualora, nel corso di un giudizio di risoluzione di tale contratto, il venditore diffidi il medesimo compratore a non eseguire lavori edili sul...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 26654 del 2 luglio 2008
«In tema di responsabilità da reato degli enti collettivi, il profitto del reato oggetto della confisca di cui all'art. 19 del D.L.vo n. 231 del 2001 si identifica con il vantaggio economico di diretta e immediata derivazione causale dal reato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6587 del 13 giugno 1991
«In tema di concussione, deve ritenersi ricorrere il requisito dell'«indebito» vantaggio in tutti i casi in cui una prestazione professionale, lungi dall'essere liberamente scelta dal privato in considerazione di particolari attitudini del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9879 del 17 settembre 1998
«Inoltre, dall'essersi concluso un vero e proprio “contratto”, non viziato da “vis compulsiva” determinante l'assetto di interessi, deriva la conseguenza del perseguimento da parte del privato di un vantaggio, con esclusione quindi che il motivo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15690 del 14 aprile 2009
«Integra il delitto di concussione la condotta dell'imprenditore edile autorizzato alla realizzazione di un programma costruttivo di edilizia convenzionata, che condizioni la conclusione o l'esecuzione del contratto alla dazione, da parte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1174 del 28 gennaio 1999
«Per integrare la fattispecie obiettiva del reato previsto dall'art. 355 c.p. non basta il mero inadempimento degli obblighi sorgenti dal contratto di fornitura stipulato con la pubblica amministrazione, ma occorre altresì che, per effetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12889 del 19 dicembre 1991
«Peraltro, ponendosi la condotta criminosa del reato de quo nella fase di adempimento del contratto di pubblica fornitura, la qualità di rappresentante deve essere riferita non al fatto puro e semplice della stipulazione negoziale a nome e per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38346 del 18 settembre 2014
«Il reato di frode nelle pubbliche forniture (art. 356 c.p.) non richiede una condotta implicante artifici o raggiri, propri del reato di truffa, nè un evento di danno per la parte offesa, coincidente con il profitto dell'agente, essendo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35353 del 30 settembre 2010
«La circostanza aggravante di abuso di relazioni di prestazione d'opera non richiede che il rapporto intercorra direttamente e formalmente tra l'autore del fatto e la persona offesa, essendo sufficiente che esso si sia svolto con la partecipazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10725 del 12 ottobre 1998
«Tale essendo la caratteristica del delitto, ne discende a corollario la secondarietà degli elementi organizzativi che si pongono a substrato del sodalizio, elementi la cui sussistenza è richiesta nella misura in cui dimostrano che l'accordo può...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27509 del 18 giugno 2004
«Ne deriva che ogni falsa attestazione contenuta negli atti summenzionati rende configurabile, a carico del suo autore, il reato di falso ideologico di cui all'art. 479 c.p. (principio affermato, nella specie, con riguardo a false attestazioni...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23320 del 19 maggio 2004
«...delle aree su cui l'opera deve essere eseguita. Ne consegue che un'inveritiera attestazione di consegna, anche solo in relazione a taluno degli immobili oggetto del contratto, realizza l'ipotesi di falso in atto pubblico di cui all'art. 479 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35999 del 19 settembre 2008
«Integra il reato di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico e non quello di falso per induzione del P.U. in atto pubblico la condotta del privato, parte di un contratto di compravendita immobiliare, che dichiari falsamente al notaio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2841 del 25 gennaio 2007
«In tema di riduzione in schiavitù o in servitù, la situazione di necessità della vittima costituisce il presupposto della condotta approfittatrice dell'agente e, pertanto, tale nozione non può essere posta a paragone con lo stato di necessità di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21090 del 19 ottobre 2015
«In materia di responsabilità per attività medico-chirurgica, l'osservanza da parte di un nosocomio - pubblico o privato - delle dotazioni ed istruzioni previste dalla normativa vigente per le prestazioni di emergenza non è sufficiente ad escludere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18244 del 26 agosto 2014
«Incorre in responsabilità professionale il notaio che rogiti un contratto di compravendita immobiliare senza compiere le visure dei pubblici registri per verificare la libertà e disponibilità dell'immobile; tuttavia il danno risarcibile derivante...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17523 del 23 agosto 2011
«La minaccia di far valere un diritto assume i caratteri della violenza morale, invalidante il consenso prestato per la stipulazione di un contratto, ai sensi dell'art. 1438 c.c., soltanto se è diretta a conseguire un vantaggio ingiusto; il che si...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19502 del 30 settembre 2015
«Non sussiste violazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato allorché il giudice, qualificando giuridicamente in modo diverso rispetto alla prospettazione della parte i fatti da questa posti a fondamento della domanda, le...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11377 del 3 giugno 2015
«In tema di contratto stipulato da "falsus procurator", la deduzione del difetto o del superamento del potere rappresentativo e della conseguente inefficacia del contratto, da parte dello pseudo rappresentato, integra una mera difesa, atteso che la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21847 del 15 ottobre 2014
«Il titolare di un marchio, dopo aver contrassegnato il suo prodotto ed averlo immesso sul mercato, ovvero dopo aver consentito (attraverso, ad esempio, un contratto di licenza) che altri vi apponesse il segno e lo commercializzasse, non può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17964 del 14 agosto 2014
«L'inadempimento o l'inesatto adempimento dell'obbligazione contrattuale è di per sé un illecito, ma non obbliga l'inadempiente al risarcimento se in concreto non ne è derivato un danno al patrimonio del creditore, principio che si applica anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8868 del 16 aprile 2014
«Nel contratto per persona da nominare, il terzo designato subentra nel contratto per effetto della nomina e della sua contestuale accettazione e, quindi, acquista i diritti ed assume gli obblighi già facenti capo al contraente originario con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6894 del 7 aprile 2015
«La parte risultata totalmente vittoriosa non può impugnare la sentenza a sé favorevole per far valere motivi attinenti alla motivazione della stessa, neppure lamentando un ipotetico pregiudizio derivante dal formarsi del giudicato su di essa,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8705 del 29 aprile 2015
«Nel giudizio pendente tra privati per il rilascio di un'area oggetto di un contratto di locazione, il convenuto non è legittimato ad eccepire la demanialità dell'area stessa, trattandosi di eccezione "de iure tertii", a meno che non alleghi un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 26444 del 18 giugno 2014
«L'espressione "cose pertinenti al reato", cui fa riferimento l'art. 321 c.p.p., se è più ampia di quella di corpo di reato, così come definita dall'art. 253 c.p.p., e comprende non solo le cose sulle quali o a mezzo delle quali il reato fu...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13881 del 6 luglio 2015
«In tema di revocatoria fallimentare, la valutazione sulla "notevole sproporzione" tra le prestazioni eseguite e le obbligazioni assunte dal fallito e ciò che a lui è stato dato o promesso, necessaria per la dichiarazione di inefficacia del negozio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16905 del 11 novembre 2003
«Il curatore del fallimento non ha facoltà di sciogliersi da un contratto di locazione in corso alla data del fallimento stesso — subentrando, per converso, nella posizione del fallito nel rapporto contrattuale pendente —, ma ha facoltà di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11850 del 22 maggio 2007
«In tema di azione revocatoria fallimentare, al fine di escludere che l'estinzione di un'obbligazione da parte del debitore mediante una prestazione diversa dal denaro costituisca una datio in solutum qualificabile come mezzo anormale di pagamento...»