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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40830 del 18 novembre 2010
«Il delitto di malversazione ai danni dello Stato è reato istantaneo e non permanente, che si consuma nel momento in cui le sovvenzioni, i finanziamenti o i contributi pubblici vengono distratti dalla destinazione per cui erano stati erogati.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12238 del 15 marzo 2004
«Il reato di cui all'art. 591 c.p. di abbandono di persone minori o incapaci ha natura permanente, in quanto la condotta si protrae fino a quando gli imputati non fanno cessare le situazioni che non consentono un'assistenza o cura adeguata o fin...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11298 del 9 dicembre 1993
«La nozione di «servizio permanente» è diversa da quella di «esercizio delle funzioni», implicando essa che il pubblico ufficiale può in ogni momento intervenire per esercitare le sue funzioni, ma non che egli le stia concretamente esercitando in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30873 del 11 luglio 2014
«È ammissibile la configurabilità della ipotesi di favoreggiamento reale con riguardo ad un reato presupposto di carattere permanente, quale è la partecipazione ad una associazione a delinquere di stampo mafioso, produttiva di beni e proventi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9079 del 17 agosto 1995
«Ne consegue che l'aiuto consapevolmente prestato a soggetto che perseveri attualmente nella condotta costituiva di un reato permanente dà luogo generalmente a concorso in tale reato e non a favoreggiamento, a meno che detto aiuto, per le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1325 del 16 luglio 1998
«La distinzione opera anche riguardo a reati di natura permanente senza che tale natura del reato debba necessariamente comportare il concorso nel delitto. (Fattispecie in tema di sequestro di persona a scopo di estorsione nella quale la Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31657 del 24 agosto 2001
«Non integra il reato di favoreggiamento personale la condotta permanente omissiva del medico, il quale, pedinato dalle forze di polizia, pone in essere accorgimenti vari allo scopo di non completare il tragitto verso la abitazione del latitante...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25976 del 7 luglio 2010
«...della detenzione o degli arresti domiciliari. Ne consegue che l'effetto permanente cessa quando l'evaso torna nel luogo dal quale non avrebbe dovuto allontanarsi, interrompendo in tal modo l'elusione del controllo da parte dell'autorità vigilante.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5823 del 11 giugno 1982
«Il reato di evasione, anche quando consiste nel mancato rientro alla scadenza di un permesso, non costituisce reato permanente, bensì istantaneo con effetti permanenti, che si consuma nel momento e nel luogo del mancato rientro.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10605 del 24 novembre 1981
«Il reato di evasione è delitto di danno, a carattere commissivo e permanente e, mentre il suo momento consumativo coincide con l'illegittima conquista della libertà da parte di chi se ne trovi legalmente privato, lo stato di consumazione perdura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10549 del 10 ottobre 2000
«...quando la situazione che realizza lo spoglio abbia carattere permanente e continuativo e allo spoliator subentri l'avente causa che sia consapevole dello spoglio, il provvedimento di reintegrazione nel possesso ha effetto anche nei suoi confronti.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16339 del 10 aprile 2013
«L'associazione per delinquere si caratterizza per tre fondamentali elementi, costituiti da un vincolo associativo tendenzialmente permanente, o comunque stabile, destinato a durare anche oltre la realizzazione dei delitti concretamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 709 del 26 gennaio 1993
«L'elemento psicologico del reato di associazione per delinquere consiste nella coscienza di far parte di un impegno collettivo permanente e di svolgere i propri compiti, come determinati dai capi o coordinatori, al fine di compiere a tempo debito...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8539 del 30 luglio 1992
«Il reato di associazione per delinquere sussiste per il solo fatto della esistenza di un permanente vincolo associativo tra più persone legate da un comune fine criminoso, perciò per la sussistenza del delitto è irrilevante l'eventuale mancata...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35229 del 30 settembre 2005
«Il delitto di associazione per delinquere, reato di natura permanente, si consuma nel momento e nel luogo di costituzione del vincolo associativo diretto allo scopo comune; ove difetti la prova relativa al luogo e al momento della costituzione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5970 del 19 giugno 1997
«Il dolo del delitto di associazione a delinquere è dato dalla coscienza e volontà di partecipare attivamente alla realizzazione dell'accordo e quindi del programma delinquenziale in modo stabile e permanente. Quando la condotta si esaurisca nella...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6026 del 21 giugno 1997
«...fornito non è dovuto ad alcun vincolo preesistente con i correi, fermo restando che detta prova, stante la natura permanente del reato de quo, non può essere assolta con l'allegazione della limitata durata dei rapporti con essi correi intercorsi.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10835 del 22 ottobre 1994
«...la predisposizione comune dei mezzi necessari alla realizzazione del programma criminoso e con la permanente consapevolezza, da parte di ciascuno degli associati, di far parte del sodalizio e di essere disponibile ad attuarne il programma.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3402 del 24 marzo 1992
«...comune dei mezzi occorrenti per la realizzazione del programma delinquenziale e con la permanente consapevolezza di ciascun associato di far parte del sodalizio criminoso e di essere disponibile ad operare per l'attuazione del programma stesso.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5549 del 11 aprile 1990
«La costituzione di un'associazione per delinquere non si verifica nel momento e nel luogo in cui interviene il semplice accordo tra i compartecipi, ma in quelli della costituzione di una organizzazione permanente, frutto del concerto di intenti e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10725 del 12 ottobre 1998
«Elemento essenziale dei reati previsti dalle norme suindicate è l'accordo associativo il quale crea un vincolo permanente a causa della consapevolezza di ciascun associato di far parte del sodalizio e di partecipare, con contributo causale, alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13008 del 11 dicembre 1998
«Ne consegue che l'aiuto consapevolmente prestato a soggetto che perseveri attualmente nella condotta costitutiva di un reato tipicamente permanente, come quello di associazione per delinquere, dà luogo generalmente a concorso in tale reato e non a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17292 del 23 aprile 2009
«Il reato di fraudolenta alterazione per impedire l'identificazione o l'accertamento di qualità personali (art. 495 ter c.p.) ha natura istantanea e non permanente, in quanto si consuma con un unico atto in un preciso momento temporale. (In...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10643 del 9 dicembre 1996
«La Corte di cassazione, nell'affermare il principio sopra menzionato, ha osservato che, se anche il danno lamentato consisteva nell'indebolimento permanente della funzione estetica di una parte della cute, l'evento era penalmente irrilevante,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35479 del 1 ottobre 2010
«Il reato di riduzione in schiavitù ha natura permanente e richiede una condizione di soggezione continuativa della vittima all'agente, la quale non è esclusa dalla circostanza che la condotta di quest'ultimo sia stata interrotta qualche giorno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4069 del 30 marzo 1999
«Per quanto non espressamente codificato, incombe sul giudice penale l'obbligo, permanente, di accertare lo stato di vita dell'imputato, come prova e fondamentale condizione di procedibilità. Poiché tale obbligo non può tradursi, nella pratica, in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6905 del 17 febbraio 2015
«In materia di esecuzione di pene detentive, nel caso di condanna per un reato associativo contestato senza l'indicazione della data di cessazione della condotta criminosa, l'esclusione del computo del periodo di pena espiata inutilmente per altro...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12514 del 24 marzo 2015
«In tema di mandato di arresto europeo emesso dall'autorità giudiziaria italiana, il rispetto del principio di specialità riguarda esclusivamente i fatti anteriori alla consegna della persona richiesta, di tal che, in ipotesi di reato permanente,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37432 del 24 settembre 2009
«In tema di reati fallimentari, non sussistono gli estremi del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione nel caso in cui il fallito riscuota ratei di pensione di invalidità, la quale, in ragione della funzione che le è propria - meramente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3337 del 23 gennaio 2017
«In tema di continuazione, qualora sia riconosciuta l'appartenenza di un soggetto a diversi sodalizi criminosi, è possibile ravvisare il vincolo della continuazione tra i reati associativi solo a seguito di una specifica indagine sulla natura dei...»