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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5378 del 12 giugno 1996
«Le disposizioni degli strumenti urbanistici locali che disciplinano l'altezza dei fabbricati rispetto alla larghezza delle strade che essi fiancheggiano devono intendersi, di massima, dettate a tutela di interessi diversi da quelli attinenti alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5204 del 27 febbraio 2008
«Le disposizioni di legge e regolamentari tra le quali, fra l'altro, il codice della strada ed il relativo regolamento di esecuzione, cui rinvia l'art. 879, comma secondo, c.c. per il caso delle costruzioni «in confine con le piazze e le vie...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15199 del 9 giugno 2008
«Il diritto di tenere a distanza minore di quella legale un filare di alberi situato lungo il confine ha per oggetto non le piante singolarmente, bensì l'intero filare inteso come universitas rerum . Pertanto, finché questo conserva unitariamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1305 del 9 aprile 1975
«Quando, in base al combinato disposto degli artt. 843 e 896 c.c., i frutti caduti dai rami protesi sul fondo del vicino appartengono, a norma degli usi locali, al proprietario dell'albero, al quale il proprietario del fondo, sul quale sono caduti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8752 del 12 aprile 2006
«La panoramicità del luogo consiste in una situazione di fatto derivante dalla bellezza dell'ambiente e dalla visuale che si gode da un certo posto che può trovare tutela nella servitù altius non tollendi , non anche nella servitù di veduta, che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5904 del 7 novembre 1981
«Perché un'apertura possa considerarsi veduta, non basta la mera possibilità di una ispectio e di una prospectio sul fondo del vicino, ma è altresì necessario che la possibilità di guardare nel fondo medesimo e di sporgere il capo e vedere nelle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15292 del 21 luglio 2005
«In tema di limitazioni legali della proprietà, l'art. 901 c.c. prevede che le luci devono avere, quanto all'altezza, un doppio requisito: a) un'altezza minima interna (con riferimento al posizionamento del lato inferiore della luce) non minore di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3439 del 3 agosto 1977
«In base al principio dell'autonomia delle parti, un titolo convenzionale può dar luogo a una luce juris servitutis , con disciplina sottratta, anche soltanto in parte, alle norme degli artt. 901 e seguenti del codice civile.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11563 del 25 luglio 2003
«L'acquisto di un'autovettura all'asta pubblica disposta in sede penale, diversamente dall'acquisto in sede di espropriazione forzata civile, è riconducibile tra i modi di acquisto della proprietà a titolo originario ai quali fa riferimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23798 del 8 novembre 2006
«La realizzazione senza titolo di opere e manufatti di natura privata su terreno altrui, pur se conformi agli strumenti urbanistici ed autorizzati dall'autorità comunale, è disciplinata non dalla regola dell'occupazione appropriativa, ma dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2273 del 4 febbraio 2005
«In tema di opere eseguite dal terzo con materiali propri su suolo altrui, l'espressione «il valore dei materiali e il prezzo della mano d'opera» contenuta nel secondo comma dell'art. 936 c.c. va interpretata come riferentesi a tutte le voci di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1762 del 17 giugno 1974
«L'ignoranza del terzo che ha eseguito costruzioni su suolo altrui con materiali propri, di ledere l'altrui diritto (ignoranza che impedisce al proprietario del suolo di chiedere la rimozione della costruzione) non deve dipendere — secondo il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9173 del 3 maggio 2005
«In tema di occupazione cosiddetta usurpativa, la perdita della proprietà da parte del privato non è conseguenza dell'accessione invertita; è, invece, l'opzione del proprietario per una tutela risarcitoria, in luogo della pur possibile tutela...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9619 del 23 dicembre 1987
«Perché si configuri l'accessione invertita, di cui all'art. 938 c.c., è necessario: a) che nella costruzione d'un edificio il costruttore abbia sconfinato, occupando con le fabbriche, oltre al proprio terreno, una porzione del fondo attiguo; b)...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16495 del 5 agosto 2005
«In tema di azioni a difesa della proprietà, costituisce actio negatoria servitutis non solo la domanda diretta all'accertamento dell'inesistenza della pretesa servitù ma anche quella volta alla eliminazione della situazione antigiuridica posta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13595 del 12 ottobre 2000
«L'abrogazione, per effetto dell'art. 8 della legge 22 luglio 1966, n. 607 in materia di enfiteusi, del secondo e del terzo periodo dell'articolo 972 c.c., che disponeva la prevalenza della domanda di devoluzione del fondo enfiteutico, in caso di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8765 del 13 aprile 2010
«In caso di donazione della nuda proprietà di un immobile con riserva di usufrutto, attesa la natura di diritto reale di quest'ultimo, il nudo proprietario non è tenuto al pagamento di alcuna indennità in favore dell'usufruttuario, salva la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22348 del 21 ottobre 2009
«In tema di limitazioni legali della proprietà, l'azione per denunciare la violazione da parte del vicino della distanze nelle costruzioni ha natura di "negatoria servitutis", essendo diretta a far valere l'inesistenza di "iura in re" a carico...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2432 del 2 febbraio 2011
«A differenza dell'ipotesi prevista dal primo comma dell'art. 1029 del c.c. (costituzione di una servitù per un vantaggio futuro), in cui essendo esistenti tutti gli elementi necessari per la costituzione della servitù (fondo dominante, fondo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4630 del 21 maggio 1987
«La convenzione con cui, ai sensi del secondo comma dell'art. 1029 c.c., si costituisce una servitù a favore o a carico di un edificio da costruire dà luogo ad un rapporto di carattere obbligatorio, che diviene reale solo con la costruzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4011 del 18 giugno 1981
«Ai sensi dell'art. 1030 c.c., solo il titolo o la legge possono imprimere all'attività personale del proprietario di un fondo la natura di elemento integrante di una servitù prediale, con conseguente applicabilità della tutela possessoria, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4533 del 19 maggio 1990
«Ai fini della costituzione negoziale di una servitù coattiva non è sufficiente la mera esistenza dell'esigenza tutelata dalla legge, ma è necessario che dal negozio risulti l'intenzione delle parti di sopperire a tale esigenza in adempimento del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14734 del 14 novembre 2000
«L'art. 1037 c.c., il quale stabilisce che chi vuol fare passare le acque sul fondo altrui deve dimostrare che può disporre dell'acqua durante il tempo per cui chiede il passaggio, va inteso nel senso che il titolare del fondo dominante che chiede...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4021 del 5 dicembre 1975
«Nella servitù di acquedotto coattivo, la determinazione del luogo attraverso il quale deve effettuarsi il passaggio delle acque non può farsi se non con riguardo alla concreta situazione di fatto, considerandosi — di volta in volta — gli elementi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9464 del 28 aprile 2011
«Qualora, a causa della divisione materiale di un fondo operata dal proprietario di esso, la prima parte del fondo sia priva di accesso alla pubblica via, mentre la residua parte ne mantiene il collegamento, non si è in presenza di una situazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 177 del 10 gennaio 2003
«Qualora, a causa della divisione materiale di un fondo operata dal proprietario di esso, la prima parte del fondo sia priva di accesso alla pubblica via, mentre la residua parte del fondo mantiene il collegamento con la pubblica via, non si è in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10045 del 16 aprile 2008
«Ai fini della costituzione di una servitù di passaggio in favore di un fondo intercluso, il proprietario di quest'ultimo è tenuto soltanto a provare lo stato di interclusione, spettando poi al giudice di merito il compito di accertare e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2903 del 16 giugno 1989
«La determinazione del luogo di esercizio di una servitù di passaggio coattivo deve essere compiuta alla stregua dei criteri enunciati dal secondo comma dell'art. 1051 c.c., costituiti dalla maggiore brevità dell'accesso alla via pubblica,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2994 del 17 febbraio 2004
«Il requisito dell'apparenza (senza il quale, ai sensi dell'art. 1061 c.c., la servitù non può essere usucapita né acquistata per destinazione del padre di famiglia) deve essere legato ad una situazione oggettiva di fatto di per sé rivelatrice...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6522 del 11 giugno 1993
«Il requisito dell'apparenza della situazione di asservimento necessaria per la costituzione della servitù per destinazione del padre di famiglia è legato, ai sensi dell'art. 1061, secondo comma, c.c., alla oggettiva visibilità delle opere...»