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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3391 del 26 giugno 1996
«...ad operare il principio di devoluzione, con la conseguenza che il suddetto fattore deve essere preso in esame dal giudice d'appello non in ogni caso ma solo se ad esso si è fatto espresso riferimento nei motivi posti a sostegno del gravame.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1596 del 20 aprile 1996
«...alla corte d'assise d'appello la scarcerazione per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare e, in sede di appello avverso il provvedimento reiettivo della relativa istanza, era stata chiesta la concessione degli arresti domiciliari).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3056 del 19 febbraio 1996
«L'applicazione analogica di questa regola alla materia de libertate comporta la rimessione dell'imputato, nel giudizio d'appello, nella stessa situazione processuale della fase iniziale del procedimento, sicché egli è esposto all'esercizio dei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1907 del 2 agosto 1995
«La suddetta istanza non può, invece, essere diretta al giudice d'appello in materia cautelare, poiché questi ha competenza funzionale ristretta, potendo interloquire sul fatto imputato nei limiti e per le finalità di cui all'art. 273 c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 670 del 15 giugno 1995
«Allorché il provvedimento impugnato con l'appello sia inadeguatamente o erroneamente motivato, il giudice d'appello non può disporne l'annullamento, ma deve giudicare in secondo grado, motivando adeguatamente la decisione. (Fattispecie relativa a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 617 del 29 marzo 1994
«Le funzioni di pubblico ministero presso il tribunale sono esercitate dall'unico ufficio del procuratore della Repubblica presso lo stesso tribunale, ufficio che, in quanto costituito nel capoluogo del distretto di corte d'appello, comprende nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19784 del 8 maggio 2013
«In tema di misure cautelari personali, l'appello proposto dal P.M. può essere presentato presso la cancelleria del Tribunale del luogo ove ha sede la Corte d'appello nella cui circoscrizione è compreso l'ufficio del giudice che ha emesso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3450 del 5 aprile 1996
«...ovvero quando l'impugnazione comprenda anche altri capi penali, davanti al tribunale del riesame, per le ordinanze ex artt. 312 e 313 c.p.p. (applicazione provvisoria di misure di sicurezza), e davanti alla corte d'appello per le sentenze.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35333 del 28 settembre 2001
«...dalla corte d'appello, atteso che la sentenza di condanna, a seguito della quale era stato emesso, e successivamente revocato, il provvedimento esecutivo, non era passata in giudicato per irregolarità della notifica dell'avviso di deposito).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36 del 13 marzo 1999
«...disposta per il reato originariamente contestato di sequestro di persona, derubricato in ratto a fine di libidine e dichiarato improcedibile per la non equipollenza dell'atto di denuncia a querela, rilevata d'ufficio solo dalla corte d'appello).»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34559 del 15 ottobre 2002
«...il Ministero dell'economia e delle finanze deve essere condannato al pagamento delle spese processuali, qualora il ricorso per cassazione da esso proposto avverso l'ordinanza della corte d'appello sia rigettato o dichiarato inammissibile.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34643 del 4 settembre 2008
«Il giudice d'appello che abbia accertato l'erronea applicazione da parte del giudice di primo grado di una circostanza aggravante sottratta al giudizio di comparazione e, quindi, alla disciplina prevista dall'art. 604, comma secondo, c.p.p., deve...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4023 del 2 maggio 1996
«...grado, anche l'ulteriore rivalutazione monetaria della somma liquidata a tale titolo dal primo giudice, trattandosi di debito di valore, può essere liquidata dal giudice d'appello sino alla data di pubblicazione della sentenza di secondo grado.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5364 del 7 giugno 1997
«...telefoniche che non erano stati prodotti per l'udienza preliminare; la corte d'appello aveva poi ritenuto che i tabulati stessi non potevano essere utilizzati ai fini della decisione non essendo stati depositati dal P.M. per l'udienza preliminare.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2277 del 8 maggio 1998
«È abnorme, in quanto fuori di ogni schema processuale, il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari, dopo aver fissato l'udienza preliminare ed averla quindi rinviata (nella specie, in attesa della decisione della corte...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 36635 del 11 ottobre 2005
«Nel disattendere un certificato medico ai fini della dichiarazione di contumacia, il giudice deve attenersi alla natura dell'infermità e valutarne il carattere impeditivo, potendo pervenire ad un giudizio negativo circa l'assoluta impossibilità a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10637 del 18 marzo 2010
«È affetta da nullità assoluta, insanabile e rilevabile anche d'ufficio in ogni stato e grado del processo, la sentenza emessa dal giudice d'appello che, investito dal difensore di una richiesta di rinvio per legittimo impedimento a comparire,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45276 del 24 novembre 2003
«Il magistrato applicato, a norma dell'art. 110, comma 1, R.D. 30 gennaio 1941 n. 12 e succ. mod. (c.d. ordinamento giudiziario), alla procura generale della Repubblica presso la corte d'appello, è da considerare incardinato, a tutti gli effetti di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22770 del 13 maggio 2004
«Quando in appello vengano dedotte nullità assolute o a regime intermedio che non si estendano al provvedimento che dispone il giudizio o alla sentenza di primo grado, ovvero si tratti di nullità relative, il giudice d'appello dichiara in ogni caso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19906 del 28 aprile 2004
«Qualora, essendo stato disposto il rinvio a giudizio dell'imputato dalla corte d'appello, in accoglimento di impugnazione proposta dal pubblico ministero avverso sentenza di non luogo a procedere pronunciata dal giudice per le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2863 del 13 giugno 1994
«Conseguentemente, spetta al giudice del giudizio il potere di rilevare l'inammissibilità dell'impugnazione della sentenza di non luogo a procedere, dopo il provvedimento di rinvio a giudizio della corte d'appello che abbia erroneamente accolto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1798 del 16 gennaio 2003
«Il termine di impugnazione delle sentenze di non luogo a procedere, pronunciate in grado d'appello (art. 428, commi 2 e 8, c.p.p.), è quello di quindici giorni stabilito dall'art. 585, comma 1, lett. a) c.p.p. per i provvedimenti emessi a seguito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10093 del 15 marzo 2012
«...all'esito del giudizio abbreviato, in quanto con i motivi d'appello l'imputato è posto nelle condizioni di interloquire sulla stessa, richiedendo una sua rivalutazione e l'acquisizione di integrazioni probatorie utili a smentirne il fondamento.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4054 del 3 febbraio 2004
«In tema di rito abbreviato, la riproposizione da parte dell'imputato, prima dell'apertura del dibattimento, della richiesta di giudizio abbreviato condizionata, già respinta dal Gip, è presupposto dell'attivazione, all'esito del dibattimento di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7974 del 1 marzo 2011
«Nel giudizio abbreviato, sia condizionato che non condizionato, è consentito al giudice d'appello, d'ufficio e anche su sollecitazione delle parti, acquisire documenti sopravvenuti necessari ai fini della decisione.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10795 del 11 marzo 2008
«Nel caso di prova sopravvenuta dopo la sentenza di primo grado pronunziata nel giudizio abbreviato, la rinnovazione dell'istruzione nel giudizio d'appello, finalizzata alla sua assunzione, può essere disposta solo d'ufficio dal giudice che ritenga...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8411 del 17 luglio 1998
«Poiché l'art. 597, terzo comma, c.p.p. non contempla, tra i provvedimenti peggiorativi inibiti al giudice d'appello nell'ipotesi di impugnazione proposta dal solo imputato, quelli concernenti le pene accessorie — le quali, secondo il disposto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12061 del 19 dicembre 1992
«Il giudice d'appello, anche nel caso in cui il gravame sia stato proposto avverso pronuncia adottata all'esito di giudizio abbreviato, può, in applicazione dell'art. 597 comma terzo c.p.p., dare al fatto una nuova definizione giuridica, anche più...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20944 del 23 marzo 2001
«Analogamente a quanto accade per la definizione di procedimento mediante sentenza di patteggiamento ai sensi dell'art. 444 c.p.p., anche nel giudizio d'appello definito ai sensi dell'art. 599, comma 4, c.p.p., nel quale le parti abbiano dichiarato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5671 del 7 giugno 1996
«...anziché al dibattimento. (Fattispecie nella quale la S.C. ha dichiarato la nullità dell'ordinanza con la quale la corte d'appello aveva rigettato la richiesta di patteggiamento, per il principio della non cumulabilità dei due riti speciali).»